Firenze

Vicofaro (Pistoia), nuovo blitz delle forze dell'ordine nel centro di don Biancalani

Il punto di accoglienza gestito dal sacerdote controllato da polizia, carabinieri, vigili, Asl e Guardia di finanza sabato sera per verificare i documenti dei migranti
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Blitz  delle forze dell'ordine sabato sera nella parrocchia di Vicofaro (Pistoia), dove ha sede il centro di accoglienza gestito da don Massimo Biancalani.
Polizia, carabinieri, vigili urbani, guardia di finanza, Asl, ispettorato del lavoro e vigili del fuoco sono intervenuti - mentre alla 'Pizzeria del rifugiato' era in corso una cena - ed hanno effettuato una serie di controlli, che sono durati circa un paio d'ore. La notizia è stata pubblicata dai quotidiani locali.

Nel corso dei controlli sono stati verificati i documenti dei migranti presenti, il rispetto dell'ordinanza del Comune che aveva sancito la non idoneità di locali dove erano stati accolti i migranti (attualmente ce ne sono una sessantina, di cui 15 dormono in chiesa), mentre i vigili del fuoco hanno verificato gli aspetti legati alla sicurezza. Gli ispettori del lavoro e la guardia di finanza si sono invece concentrati sull'attività della pizzeria e su chi ci lavora. Non sarebbero scattate notifiche immediate dopo i controlli. Un atto che don Biancalani in un suo post su facebook ha definito "pazzesco".

Commenta la vicenda l'ex senatore Vannino Chiti del Pd: "In un paese retto da una Costituzione democratica, nata dalla Resistenza contro la dittatura fascista, sono inammissibili episodi come questo. Agenti di polizia, della guardia di finanza, vigili urbani sono intervenuti per schedare i partecipanti ad un incontro promosso dall'Assemblea antifascista e antirazzista permanente. È un fatto grave che colpisce i diritti di libertà sanciti dalla Costituzione", scrive Chiti sul suo profilo Facebook.
"Un atto contro le regole della democrazia e della convivenza - sottolinea Chiti -. Chi l'ha ordinato? Chi si è preso la responsabilità di violare quei diritti? Prefetto, questore, comandante della guardia di finanza, sindaco devono dare risposte ai cittadini. In parlamento mi auguro che ne sia chiesto conto al ministro degli Interni. Sottovalutare atti grandi o minori che colpiscono i diritti fondamentali di democrazia e di libertà, sarebbe un tragico errore, già visto nella storia con le sofferenze e i lutti che ha provocato. Voglio sperare che nella difesa dei diritti fondamentali scritti nella Costituzione si ritrovi la grande maggioranza degli italiani". E anche l'Anpi di Pistoia interviene su quanto accaduto ieri sera a Vicofaro. In una nota l'associazione partigiani ha espresso "la propria contrarietà per un simile  intervento, qualora fosse privo di motivazioni contingenti, e per la perquisizione e il controllo dei documenti di tutti i presenti, che ricordano episodi normali per uno stato di polizia, ma non certo accettabili in una Repubblica democratica dove sono sempre tutelati i diritti di libertà garantiti dalla nostra Costituzione antifascista".

"A Pistoia come a Riace e in tutto il territorio nazionale assistiamo alla sempre più violenta delegittimazione e criminalizzazione di chi si occupa degli ultimi, degli sfruttati, dei dimenticati della società. Mentre lo Stato è assente e non offre alcuna alternativa concreta che non sia la vuota retorica dell'espulsione dei migranti, chi tra mille difficoltà tenta di far integrare uomini e donne che fuggono dalla miseria, dalla guerra, dalle barbarie, si trova a doversi paradossalmente difendere come il peggior criminale in circolazione", commenta l'Usb Confederazione della Toscana, che come organizzazione sindacale rende noto che starà "sempre a fianco di don Massimo, della sua comunità, delle compagne e dei compagni che dedicano il loro tempo al lavoro di accoglienza che lo Stato non sa e non vuole offrire".
Questa sera, alle 20, è prevista una cena di solidarietà nei locali adiacenti alla parrocchia.