Firenze

Migranti, la Caritas Toscana: "Preoccupati per gli effetti del decreto Salvini"

(agf)
Il documento è firmato anche dal vescovo di Pescia Filippini
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"Siamo convinti che non sia il rancore o la paura a poter orientare le scelte di gestione di una realtà epocale come quella migratoria". Lo scrive la delegazione regionale delle Caritas della Toscana, che firma un documento insieme a Roberto Filippini, vescovo di Pescia e delegato della Conferenza episcopale toscana per il Servizio della Carità. Nella nota, pubblicata sul numero del settimanale Toscana Oggi, viene espressa preoccupazione per gli effetti del "decreto Salvini", soprattutto "in merito alle possibili uscite dal circuito di accoglienza di persone regolarmente soggiornanti sul nostro suolo, in particolar modo coloro che beneficiano dell'attuale permesso umanitario, non più nelle previsioni di legge". "Vediamo con grande timore -  prosegue la nota ricordando che molti diventeranno 'irregolari - la possibile nuova migrazione 'dalle strutturè ai territori, alle strade, di persone che non avranno più luoghi dove poter abitare".

La Caritas richiama quindi un documento sull'accoglienza dei migranti dei vescovi della Toscana. Da quel documento, del 2016 "con preoccupazione registriamo che il clima di paura e di disorientamento che percorre le nostre comunità e il Paese è cresciuto, si è diffuso ed arriva a minacciare la coesione delle comunità e la capacità di riconoscere nell'altro il volto di una persona con cui dialogare e costruire insieme la città di domani. La pratica quotidiana dell'ascolto e dell'incontro ci dice che le nostre comunità possono essere capaci di accoglienza e di integrazione", conclude la nota richiamando il Natale.

Nel decreto, approvato in via definitiva alla Camera lo scorso 28 novembre e fortemente voluto dal ministro dell'Interno, ci sono nuove norme su immigrazione, sicurezza pubblicae sull'organizzazione del ministero dell'Interno e dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata. In materia di immigrazione la legge cancella il permesso di soggiorno per motivi umanitari, viene allungata da 90 a 180 giorni la durata massima del trattenimento degli stranieri nei Centri di permanenza per il rimpatrio. Le nuove norme ridisegnano anche il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (gestito con i Comuni): vi avranno accesso solo i titolari di protezione internazionale e i minori stranieri non accompagnati. Per snellire le procedure di registrazione e gestione dei migranti, verranno istituite a partire dal primo gennaio 2019 dieci nuove Commissioni territoriali per l'esame delle domande.