Firenze

Minacce e offese su Facebook al sindaco di Pistoia

In un post insulti e attacchi contro Tomasi dopo la diffusione sui social di una foto con la demolizione di alcuni locali abusivi nella parrocchia di Vicofaro, dove si trova il centro di accoglienza di don Biancalani
2 minuti di lettura
"Maledetto, potesse bruciare all'inferno". Sono le minacce e le offese pubblicate da un utente su Facebook e indirizzate al sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi (Fdi). A scatenare gli insulti e i commenti offensivi un post ("Volutamente inesatto", precisa il sindaco) pubblicato venerdì sera, sempre sui social, e poi diventato virale, riguardante la demolizione di alcuni locali della parrocchia di Vicofaro, dove si trova il centro di accoglienza gestito da don Massimo Biancalani, prete impeganto da anni nell'accoglienza dei migranti.


"Ieri sera è stata pubblicata sui social la foto delle demolizioni nella parrocchia di Vicofaro con una notizia volutamente incompleta che ha fatto pensare ad alcuni che la struttura fosse stata al centro di un atto violento e ad altri che il Comune fosse intervenuto al calare della notte buttando giù parte dell'edificio", ha raccontato il sindaco sul suo profilo Facebook, pubblicando lo screenshot con le offese. "Nessuno - ha puntualizzato Tomasi - ha approfittato della notte per demolire a sorpresa alcunché". "Il Comune - spiega ancora - ha rilevato alcuni abusi durante i controlli fatti insieme ad Asl e vigili del fuoco nel 2018 sui centri di accoglienza del territorio. L'esito delle verifiche edilizie svolte a Vicofaro è stato formalizzato in data 16 gennaio 2019 dal Comune con una diffida all'utilizzo di alcuni spazi abusivi. In data 8 gennaio 2019 era arrivata dalla parrocchia una comunicazione di inizio lavori per la demolizione delle opere". "È una delle tante reazioni, simile ad altre arrivate nell'ultimo anno. Ma lo sapevo già che facendo il sindaco sarei finito all'inferno. Speravo almeno nel purgatorio", ha concluso Tomasi.

Il commento offensivo indirizzato al sindaco era legato a una foto, postata venerdì da don Massimo Biancalani, riguardante la demolizione di alcuni locali abusivi all'interno dei quali era ospitata la pizzeria del rifugiato, gestita dagli ospiti del cento di accoglienza. "Queste espressioni vanno sempre evitate. I commenti sopra le righe vanno sempre condannati", ha precisato don Biancalani condannando il gesto. "Si tratta di ripostigli, bagno, cucina e una struttura in ferro e muratura risalenti agli anni Settanta e Ottanta", ha spiegato Biancalani la cui intenzione - precisa - "era raccontare ciò che viviamo quotidianamente, esprimendo il mio rammarico di fronte a queste macerie. Sono 12 anni che son qui e non ci è stato mai ordinato di buttare via tutto. Ora che ci sono i migranti, invece, arriva questo provvedimento". "Tra demolizioni, smaltimento dei materiali e rifacimento di bagno, cucina e caldaia parliamo di un intervento che costerà alla parrocchia più di 150 mila euro". "Si è trattato di un controllo su tutta la stuttura della parrocchia. Dispiace per l'ennesima volta essere considerato come un problema pur svolgendo un servizio pubblico. Se una zona si scopre abusiva sono d'accordo che bisogna sanare l'abuso. Ma possiamo poi metterci intorno al tavolo e ragionare di come portare avanti il servizio in nome dell'accoglienza". "Ospitiamo più di 100 persone, vorrei che il sindaco se ne rendesso conto".