Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Sputnik gioisce. Gli amorosi sensi fra Italia e Cina piacciono al Cremlino

La via della Seta arriva in Italia, la Russia osserva. Sputnik Italia, quotidiano online dell’agenzia di Stato di Mosca (ex Ria Novosti), dedica alla penetrazione cinese nello Stivale un approfondimento intervistando Filippo Romeo, analyst di Vision&Global Trends, collaboratore di diverse testate online come Oltrefrontieranews e Vita.it. Il giudizio sui numerosi viaggi istituzionali in Cina del governo gialloverde susseguitisi negli ultimi due mesi è più che positivo. Per Romeo l’adesione al progetto infrastrutturale di Xi dell’Italia, “unico Paese del G7” come ha ricordato il ministro Luigi Di Maio in visita a Pechino, è stata perfino tardiva.

“L’Italia avrebbe potuto giocare un ruolo ancora più importante. Si tratta di un progetto di cui in Cina si parla da molti anni” – spiega l’esperto di geoeconomia dei trasporti e delle infrastrutture –  “a quell’epoca c’erano esponenti italiani che dialogavano insieme agli strateghi cinesi per lanciare questo progetto e per dare all’Italia un ruolo fondamentale in questa partnership. Purtroppo nel corso degli anni l’Italia ha perso questo primato e se n’è avvantaggiata la Germania”. Nel botta e risposta la giornalista Tatiana Santi e l’esperto leggono le crescenti mire cinesi nel Vecchio Continente, e soprattutto in Italia, in una chiave squisitamente geopolitica.

Ovvero, spiega Romeo, la causa prima della rinnovata cooperazione fra Roma e Pechino è lo spostamento dell’asse geopolitico italiano “verso est, verso la sfera cinese, russa e indiana”. Una lettura che trova un certo riscontro nell’apertura del governo gialloverde, soprattutto nella sua componente pentastellata, agli investimenti cinesi, anche nelle infrastrutture strategiche. In piena linea di continuità con la stagione di shopping del Dragone negli asset italiani inaugurata dal governo Renzi e, all’epoca, duramente contestata dal Movimento di Beppe Grillo. Le missioni cinesi dei ministri Tria e Di Maio e del sottosegretario al Mise Michele Geraci, per il momento, non hanno portato a casa accordi di portata rilevante. Ma hanno senz’altro tracciato un sentiero, lasciando aperto il dibattito su una partecipazione cinese nelle infrastrutture strategiche come il porto di Trieste o nel 5G (da monitorare a proposito il convegno organizzato a Roma da Huawei venerdì prossimo con la partecipazione di Luigi Di Maio, Virginia Raggi e Roberto Fico).

L’avanzata cinese comporta dei rischi, ci tiene a precisare l’esperto sentito da Sputnik. La Cina “ha dei parametri differenti rispetto ai Paesi occidentali, in modo particolare per quanto riguarda gli standard e la sicurezza di determinati prodotti, del costo del lavoro”. Ma l’azzardo che corre l’Italia aprendo le porte al governo cinese è soprattutto diplomatico.  Gli Stati Uniti, che, ricorda l’intervistatrice, “sono in procinto di iniziare una guerra fredda con i cinesi”, osservano preoccupati. Sbagliano, sentenzia Romeo: “Gli Stati Uniti, che sono nostri alleati storici, dovrebbero comprendere la nostra posizione di priorità strategica ed economica”. Per quanto consolidate siano le relazioni con Washington, conclude l’analista, gli “interessi prioritari” dell’Italia oggi sono a Oriente: “L’asse geopolitico si sta spostando verso est, la Cina sta sviluppando diversi mercati, il Paese è presente infatti anche in Africa e nel Mediterraneo. L’Italia, che è al centro del Mediterraneo, non può non tenere conto di questi fattori”.

×

Iscriviti alla newsletter