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Ecco gli ultimi grilli salviniani di Beppe Grillo

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Beppe Grillo is back. Sul suo sito ufficiale campeggia una lunga intervista al giornale America Oggi dove il comico non si sottrae a domande di ogni tipo, dal futuro del Movimento alla crisi della sinistra passando per la tenuta del governo. Mentre scalda i motori per il ritorno in grande stile in Rai, con un programma il lunedì sera su Rai 2, “C’è Grillo”, che duetterà a distanza con lo show di Celentano su canale 5 e ha mandato su tutte le furie opposizioni e oppositori, Grillo chiacchera di democrazia diretta con il quotidiano e i suoi lettori italoamericani. Fra tante telegrafiche risposte c’è anche una notizia.

Il garante del Movimento, quando si parla di immigrazione, sta dalla parte della Lega. Nel bel mezzo dell’ennesimo braccio di ferro fra Italia ed Europa, che questa volta vede nel mirino di Matteo Salvini e Luigi Di Maio il governo olandese, Grillo si riscopre salviniano doc. “Senza restare insensibili al dolore umano, la questione dell’immigrazione è epocale” dice. L’immigrazione, insomma, è “causata, innescata e diretta dalle menti più ciniche che si possano immaginare. Sia noi che la Lega intendiamo impedire questo mercimonio della sofferenza”. E poi ancora: “Puoi fare come Minniti, che ha bloccato il varco senza dirlo esplicitamente, per poi declamare i diritti umani come un bimbo che recita la poesia di Natale. Oppure puoi fare come questo governo: impedire lo spaccio di false speranze e intanto ridiscutere tutta la questione a livello europeo”.

Il Grillo che oggi invita a “una certa rudezza e assunzione di responsabilità. Oggi, le persone che non ne possono più di restare, ad esempio, nella dissanguata Africa perlomeno sanno come la vede l’Europa e quali sono le loro prospettive a fuggire verso l’Unione dei Divisi” è lo stesso Grillo che un anno fa su Rai 2 decantava i meriti del sistema di integrazione in Svizzera, dove gli immigrati “fanno gli amministratori delegati”. Adesso, però, ci sono anche le stilettate alla Francia di Emmanuel Macron, con la nuova saga sul franco coloniale. Ridiscutere la questione migratoria con Bruxelles, dice Grillo, “significa anche graffiarsi un po’ con la Francia, che non resiste ai suoi istinti colonialisti”.

Immigrazione a parte, il feeling con la Lega è vivo e vegeto. Il fondatore, che in questi mesi, liberatosi (almeno formalmente) della pesante veste di padre nobile del Movimento per tornare a far spettacolo, ha punzecchiato più di una volta Salvini e le sue truppe (non senza un certo imbarazzo per il M5S di governo), oggi serra le fila con i leghisti. “Non si può negare che il connubio Movimento 5 Stelle – Lega sia vincente. Ha consentito la realizzazione di rilevanti azioni politiche, molto avversate, contro la povertà, tra le quali la riforma della legge Fornero e l’istituzione del reddito di cittadinanza. Abbiamo inoltre cominciato rimediare al degrado in corso, con le misure anticorruzione ed il decreto dignità”. L’opposizione ce la facciamo noi in casa, scherza Grillo, gli altri, quelli della “sinistra frou frou”, “fanno la ruota e si mimetizzano nella dietrologia avanzata più spettacolare che ci si possa immaginare”.

“Sono ottimista”, chiosa il garante, il governo durerà cinque anni. Non preoccupa, dunque, un eventuale ritorno della Lega nel centrodestra dopo il boom previsto alle europee. Né tantomeno il ritorno in campo di Silvio Berlusconi. Puntando sull’arma nostalgia il Cav ieri ha pubblicato un video-annuncio fotocopia di quello del 1994 per dare notizia della sua candidatura all’Europarlamento. “Berlusconi? Se lo ha fatto significa che ha annusato profumo di soldi – lo deride Grillo – è un genio nel decidere l’attimo in cui mettersi a vendere le pentole sull’autobus dei pensionati”.

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