Ippolito Nievo diventa digitale: presentazione venerdì 10 maggio a Udine

Si chiama “Nievo Digitale” ed è l’ultima tappa del Progetto di rilevante interesse nazionale (PRIN) che ha previsto, tra i risultati scientifici, la codifica e l’accessibilità digitale dei manoscritti nieviani presenti nei due cospicui fondi d’autore della Biblioteca Civica Joppi di Udine: un’impresa resa possibile dalla sinergia fra il Dipartimento di Studi umanistici e del Patrimonio culturale dell’Università di Udine (DIUM), la Biblioteca Civica Vincenzo Joppi e il Consorzio Europeo Fonte Gaia per le Biblioteche Digitali Italo-Francesi, a cui afferisce anche l’Università di Udine. Si tratta di una forma nuova di collaborazione fra Università ed Enti regionali per la valorizzazione digitale dei Fondi d’Autore presenti nelle biblioteche pubbliche, rispetto alla quale la Joppi rappresenta il primo esempio assoluto in ambito italiano.

I risultati complessivi del PRIN, dedicato a Nievo e la cultura letteraria del Risorgimento, coordinato a livello nazionale dalla professoressa Silvia Contarini del DIUM, saranno illustrati nel seminario conclusivo dell’unità udinese, venerdì 10 maggio alle 10 nella sala Tomadini del Polo economico di via Tomadini 30 a Udine.

La giornata sarà introdotta dalla lezione della professoressa Sara Garau dell’Università della Svizzera italiana, e si concluderà con una tavola rotonda a cui parteciperanno il professor Filippo Fonio, dell’Università di Grenoble-Alpes, in rappresentanza del Consorzio Europeo Fonte Gaia, e Federica Pellini, responsabile della Sezione Manoscritti e Rari della Joppi. In quest’occasione saranno presentati gli esiti della digitalizzazione completa delle carte di Nievo e l’edizione digitale del Barone di Nicastro, il romanzo satirico del 1857 di cui la Joppi conserva la prima redazione manoscritta. Ma il seminario intende anche dare spazio alle ricerche dei giovani ricercatori e delle giovani ricercatrici afferenti all’unità udinese e ad altre università italiane, i cui contributi rappresentano l’ultima generazione degli studi nieviani.