Pronta la demolizione della parrocchiale lesionata dal terremoto

Aperto il cantiere che porterà all’abbattimento dell’edificio. Il progetto prevede la “Nuova Chiesa” verso la piazza

PEGOGNAGA. Nei giorni scorsi l’area del cantiere allestito dall’impresa “Bottoli Costruzioni” attorno alla chiesa parrocchiale di Pegognaga, si è animata con la presenza di attrezzature, ponteggi ed alcuni operai intenti alla definizione delle opere di sicurezza necessarie per i lavori di demolizione della struttura religiosa, costruita dal 1946 al 1954 e gravemente lesionata dal sisma del maggio 2012. . Una decina di giorni fa la stessa impresa Bottoli, alla quale è stato affidato dalla Curia di Mantova e dalla Parrocchia di Pegognaga il compito di eliminare dal paesaggio urbano la parrocchiale, voluta da monsignor Attilio Montanari, ha proceduto all’abbattimento di 4 alberi di bagolaro sugli 8 esistenti, che erano stati piantati nei primi anni ’90 dal Comune in fregio al lato est della chiesa. Le piante risultavano proprio in corrispondenza della facciata principale della costruenda “Nuova Chiesa”, che avrà la facciata rivolta verso piazza Matteotti sulla base del progetto elaborato dallo studio di architettura di Sara Lonardi ed Enrico Maria Raschi.

Ad annunciare l’inizio ufficiale dei lavori relativi alla demolizione della chiesa dell’Assunta e successivamente della costruzione della nuova parrocchiale è il parroco don Flavio Savasi, che ha ribadito in un paio di anni il tempo necessario per concludere i lavori. «La realizzazione delle opere provvisionali e propedeutiche alla sicurezza - ha sostenuto don Flavio - consentiranno la bonifica dell’amianto esistente sul tetto delle tre navate, mentre la copertura del transetto era già stato bonificato. Nel frattempo con Ats Valpadana saranno concordate le modalità esecutive per la messa in sicurezza degli operai, per il lavoro di bonifica che sarà eseguito in un mese, salvo maltempo. L’amianto prelevato sarà collocato in appositi contenitori e quindi smaltito a norma di legge. Prima dell’inizio della fase di demolizione dei tetti e dei muri, che avverrà dall’alto con un’apposita attrezzatura, faremo un incontro con le attività commerciali presenti nelle vicinanze per illustrare i disagi del cantiere».
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Vittorio Negrelli

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