Santanché: voto a FdI per cambiare governo, l’Islam è il fascismo

La coordinatrice regionale: serve più Italia in Europa. Visita al museo della Gazzetta: è nata già internazionale
06-May-2019._Daniela Santanchè in visita la museo della Gazzetta in piazza mozzarelli, Mantova, Italia, Mantova Photo Nicola Saccani
06-May-2019._Daniela Santanchè in visita la museo della Gazzetta in piazza mozzarelli, Mantova, Italia, Mantova Photo Nicola Saccani
06-May-2019._Daniela Santanchè in visita la museo della Gazzetta in piazza mozzarelli, Mantova, Italia, Mantova Photo Nicola Saccani
06-May-2019._Daniela Santanchè in visita la museo della Gazzetta in piazza mozzarelli, Mantova, Italia, Mantova Photo Nicola Saccani

MANTOVA. In una giornata piena di incontri, Daniela Santanchè, senatrice, coordinatrice lombarda di Fratelli d’Italia e candidata al parlamento europeo, trova il tempo per una visita al museo della Gazzetta di Mantova. Accolta dal direttore Paolo Boldrini, viene poi condotta in un breve viaggio nella storia del giornalismo. «Qui - commenterà dopo - c’è un pezzo di storia italiana; ma la Gazzetta non era solo il giornale di Mantova, è nato già internazionale viste le notizie che riportava».

Annuiscono compiaciuti Paola Bulbarelli, capogruppo di FdI in Comune a Mantova che di Gazzetta se ne intende, Barbara Mazzali, consigliere regionale e Alessandro Beduschi, sindaco di Borgo Virgilio e coordinatore provinciale di FdI. Dopo il tuffo nella storia è tempo di tornare al presente della politica. La Santanchè parte dall’Europa: «Vogliamo più Italia in Europa per cambiare tutto. E che la capitale non sia più Bruxelles ma Roma. L’Europa non può dirci come dobbiamo fare, dobbiamo riprenderci la nostra sovranità su certe materie; su politiche fiscali, politica estera e sicurezza molto bene stare insieme».

Non crede ai timori europei di un’Italia considerata a rischio fascismo: «Il fascismo di oggi - dice - è l’islamizzazione dell’Europa. Fascismo è quando il presidente turco Erdogan consiglia al suo popolo di fare cinque figli “e conquisteremo l’Europa”. Una parte della politica, però, si preoccupa del fascismo che non c’è più». Cita il cardinale Biffi: «Serve l’immigrazione compatibile. Ma quella islamica non è compatibile con noi».

Parla del governo giallo-verde più litigioso che mai: « È un matrimonio d’interesse, interesse per i Cinque Stelle, per Di Maio che sa che dopo di questo la sua vita politica è finita. Mi stupisco di come la Lega possa accettare tutto questo». Lo spazio per una maggioranza senza M5S «dipende da come Fratelli d’Italia andrà alle elezioni europee. Il voto utile è per noi, solo con noi potrà esserci un’alternativa di centro destra che tolga Salvini dall’abbraccio mortale con i Cinque stelle. Ma non scommetterei sulla tenuta del governo per tutta la campagna elettorale».

Santanché si dice «garantista» sul caso Siri: «Noi la testa della Raggi la chiediamo solo perché è incompetente e incapace, non perché è indagata. La Lega, poi, ha altri indagati, che cosa fa? Aspettano che i Cinque Stelle li vengano a prendere casa per casa? Io voglio vivere in uno stato di ritto. Voglio che a mandare a casa i politici siano gli italiani, non i magistrati». Un altro motivo, dunque, perché Salvini lasci Di Maio; ma ce ne sarebbero a bizzeffe, «a cominciare dal reddito di cittadinanza, che è stato nefasto» dice la senatrice.

E ammonisce: «Di Maio sappia che a creare i posti di lavoro sono solo gli imprenditori. Ma noi imprenditori non siamo aiutati». E insorge: «L’unica cosa da fare sarebbe la Flat tax, abbassare le tasse come avevamo d etto in campagna elettorali con Salvini. E invece, nel Def c’è scritto che l’anno prossimo aumenteranno Iva e accise». —
 

Sandro Mortari

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