Gazzetta di Modena

L’attualità della figura di Odoardo Focherini il bello di essere una persona normale

PAOLO SEGHEDONI

Pubblicato da Edb un libro che racconta l’uomo e la storia del beato di Carpi 

20 settembre 2021
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PAOLO SEGHEDONI

Si chiama ‘La gioia della normalità – In memoria di Odoardo Focherini’ un libro appena dato alle stampe da EDB, un volume che racconta la storia e l’attualità del Beato Odoardo Focherini, giornalista e dirigente d’azienda carpigiano morto in campo di concentramento. Focherini era consigliere mandatario del quotidiano cattolico l’Avvenire d’Italia, con sede a Bologna, e presidente dell’Azione Cattolica carpigiana dopo aver ricoperto altri ruoli nell’associazione e aver contribuito a fondare anche lo scoutismo a Carpi. Focherini già dal 1938 si era prodigato per salvare persone perseguitate dalla dittatura fascista e dal 1942 in particolare per mettere in salvo ebrei. Dopo l’8 settembre del 1943 la sua attività, insieme a don Dante Sala e ad altri, si intensificò fino a consentire la salvezza a oltre cento persone in pochi mesi. Arrestato nel 1944 e condotto nel campo di concentramento di Flossenbürg e poi nel sottocampo di Hersbruck, lì trovò la morte per una setticemia il 27 dicembre del 1944. Lasciò molte lettere alla moglie Maria e nel suo testamento Odoardo scrisse di morire “offrendo la mia vita in olocausto per la mia Diocesi e per l'Azione Cattolica”. E’ stato beatificato in piazza Martiri il 15 giugno del 2013 dopo il decreto promulgato da papa Benedetto XVI l’anno precedente. Il significato del volume ‘La gioia della normalità’ è racchiuso in questa frase presa dalla prefazione di Brunetto Salvarani: “Si può davvero essere cristiani. È possibile farlo non tanto una volta per tutte, ma imparando a credere, giorno per giorno, sino al termine della propria esistenza”. Questo, in primo luogo, il senso del riconoscimento ecclesiale che ha decretato Beato Odoardo Focherini, martire della fraternità e della speranza. Giovane carpigiano di famiglia trentina, primo giornalista a essere beatificato dalla Chiesa cattolica, negli anni del fascismo e della seconda guerra mondiale si impegnò attivamente, come detto, per mettere in salvo molti ebrei. Il volume è uscito da pochi giorni ed è stato presentato sabato scorso a Carpi e raccoglie una serie di contributi, in gran parte pronunciati al seminario «La vita si fa storia», organizzato dalla diocesi di Carpi il 31 ottobre 2020, che mettono a confronto con l’oggi i temi che furono propri del Beato Focherini. La straordinarietà del suo esempio risiede nel fatto che egli non fu né un teologo, né un eroe predestinato al gesto esemplare, ma un cristiano comune che imparò a credere nel Vangelo come un laico autentico. Tanti e molto autorevoli i contributi contenuti nel testo: da quello del vicario generale della diocesi di Carpi, mons. Ermenegildo Manicardi, a quello di Luigi Lamma direttore dell’ufficio comunicazioni sociali carpigiano, da Giovanni Rossi a Guido Dotti, da Milena Santerini a Giorgio Vecchio fino ad Alessandro Rondoni e a Roberto Righetti, oltre che del curatore Brunetto Salvarani. In più, e ad arricchire il volume, quello dell’arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi don Erio Castellucci che, nel convegno ricordato dell’ottobre 2020, intervenì sulle ‘Parole di Odoardo’ un contributo riportato nel testo edito da EDB. Da tutti questi interventi emerge con chiarezza l’attualità della figura di Odoardo Focherini, capace di aprirsi all'altro, opporsi all’antisemitismo, scegliere di non omologarsi alla cultura dominante.