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Ponte Morandi, il ministro Toninelli: "Entro novembre tutti gli sfollati avranno una casa"

Il titolare delle Infrastrutture annuncia in tv che le famiglie potranno presto rientrare per prendere effetti personali. Le "minacce" contro la pubblivazione degli atti? "Una diffida dell'Aiscat e i timori di alcuni dirigenti del ministero". Il sottosegretario Rixi: "Autostrade metta le risorse. Poi non gestirà la ricostruzione"

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"Ci sono buone possibilità che le famiglie possano rientrare per qualche ora nelle case per prendere gli effetti personali. E' una cosa delicata ma non possiamo evitarlo. Metteremo dei sensori per fare tutto in sicurezza". Lo ha detto in serata, ospite del programma 'In Onda', su La 7, il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli.

Il ministro ha parlato anche delle "pressioni esterne e interne" ricevute contro la pubblicazione degli atti delle concessioni ad Autostrade. Toninelli ha spiegato che al ministero arrivò una diffida legale di Aiscat (l'associazione dei gestori di autostrade) nella quale si avvertiva che la pubblicazione degli atti poteva configurare il reato di aggiotaggio. Il ministero ha ignorato la diffida dopo aver richiesto un parere all'Anac. Quanto alle "pressioni interne", il ministro le ha riferite ad "alcuni dirigenti del ministero che hanno famiglia, come tutti, e temevano di finire in mezzo a una strada". Toninelli ha detto ancora che il decreto per Genova sarà pronto nei prossimi giorni: "Riguarderà i mutui delle famiglie, che evidentemente non possono più pagarli, e le imprese, con agevolazioni fiscali. Entro novembre tutti gli sfollati - ha aggiunto Toninelli - avranno un'abitazione. Abbiamo smosso tutti i livelli istituzionali".

Il sottosegretario leghista alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, intanto si avvicina, per la prima volta, alla linea Di Maio sulla ricostruzione a Genova del ponte Morandi, allontanandosi dall'ipotesi Autostrade: "Il governo è compatto: riteniamo che i privati che avevano a disposizione quest'opera, e dirà la magistrattura di chi erano le responsabilità, oggettivamente non hanno tenuto il manufatto nel miglior stato di conservazione possibile. Per questo, non possono essere loro a garantire sullo stesso viadotto che i lavori siano fatti a regola d'arte, saremmo in un cortocircuito". Rixi è netto, anche se molto delicato, nell'esporre lo scenario della ricostruzione che riavvicina la Lega alla posizione del vicepremier Di Maio che vuole escludere Autostrade, così come il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha ribadito anche nelle scorse ore.

Rixi tampona la situazione: "Non vuol dire che Autostrade non sarà sentita, ma - e sigilla con la linea M5S - non avrà lei la gestione complessiva dei lavori che saranno realizzati". Per il sottosegretario Rixi Autostrade "dovrà mettere tute le risorse, mi sembra cosa buona e giusta", indica. Il ruolo però che ricoprirà nella ricostruzione invece si sta ridefinendo, almeno in casa Lega: "Autostrade dovrà dimostrare la capacità di non voler essere protagonista a tutti i costi, ma questo è il buon senso di chiunque faccia impresa in tutto il mondo. E' opportuno che metta le risorse, ma faccia un passo indeitro su un protagonismo che rischia di essere dannoso ad Autostrade stessa".

Rivendica la responsabilità del governo a garantire la sicurezza delle persone: "Lo Stato, la macchina pubblica, deve dare garanzia totale sulle nuove opere che si andranno a realizzare - conclude Rixi - poi credo che quello sarà un percorso per valutare effettivamente la possibilità per collaborare o meno con le varie società, è evidente".