Genova

E' morto l'avvocato Pagano, a Genova difese i dirottatori dell'Achille Lauro

Stroncato dopo complicanze improvvise di un'operazione in una clinica di Alessandria

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Era stato ricoverato prima di Natale all'ospedale di Alessandria, dove hanno tentato sino all'ultimo di salvarlo, quando è arrivato dopo improvvise complicazioni di una operazione chirurgica cui si era sottoposto in una clinica privata. Così se n'è andato l'avvocato Gianfranco Pagano. Che aveva soltanto 67 anni, era specialista in diritto penale, diritto di famiglia e diritto dell'immigrazione. Tra i suoi assistiti più famosi Majed al Molqui, capo del commando palestinese che dirottò l'Achille Lauro, poi il trans che riconobbe il serial killer Donato Bilancia e anche Ivan Bogdanov, l'ultras serbo arrestato per i disordini durante la partita Italia-Serbia a Genova.
Fumatore incallito, diventato il difensore degli stranieri, l'avvocato Pagano nel suo studio affacciato sul porto teneva alla parete una foto di lui ritratto in vestiario arabo. Con i suo baffoni mediterranei e il copricapo musulmano. Una sorta di icona che lo avvicinava a quel mondo di immmigrati che tutti i santi giorni bussavano (e contuneranno a bussare, perchè ai suoi praticanti ed ai colleghi di studio ha insegnato a fare anche questo) alla sua porta. Anche se non avevano un solo centesimo in tasca, lui non li mandava via.
Divenne noto nel 1978, quando la nave Achille Lauro venne sequestrata nel porto di Genova da un gruppo di terroristi palestinesi. Poi, nel 1997, con il killer Donato Bilancia, più recentemente con l’ultrà serbo Ivan Bogdanov che lui chiamò "l'orsacchiotto di peluche", per definirne il carattere mite dentro la crosta violenta.