La maglietta rossa l’ho indossata anche io. Bel gesto, giusto. Solo che non basta, né basterà. Solo che in piazza oggi a Roma a rivendicare la battaglia di civiltà contro il razzismo di chi chiude i porti c’era una fetta di associazionismo, tanta brava gente, l’Anpi, don Ciotti e basta così. Politica (a parte pochi e sparuti soggetti) non pervenuta. E invece dovremmo marciare e invadere le strade. Se non ora quando vorrei chiedere al Pd che oggi è riunito in Assemblea a riflettere dove ha sbagliato, a fare autocoscienza ombelicale, e non chiama quel poco di base che è rimasta a manifestare. In piazza, in piazza. Nelle strade si torna, stupidissimi miopi.
Se non ora quando vorrei chiedere alla sinistra frastagliata e al sindacato. Se non ora quando una grande manifestazione nazionale contro questo governo di affogatori?
In questo momento le uniche parole di sinistra e di opposizione sulla questione migranti vengono urlate a gran voce SOLO dal mondo cattolico. Don Zanotelli, don Ciotti, il Papa. Ci sono articoli, inchieste, reportage di Avvenire o Famiglia Cristiana che sembrano scritti da pericolosi rivoluzionari. C’è una lettera scritta da 20 preti a Salvini che è la cosa più dura mai detta fin qui.
“Noi denunciamo alla pubblica opinione il gioco cinico e baro di chi, senza scrupoli di sorta, rivendica radici cristiane e fornica con l’ideologia fascista della razza e della sicurezza. Vediamo la laicità rinnegata da un’invasione barbara arrovesciata da parte di un politico che esibisce il Vangelo sui palchi e lo calpesta nella pratica. Giù la mani dal Vangelo usato come chiavistello per violentare la buona fede dei molti credenti sprovveduti e carpirne il consenso”. Venti preti e due suore hanno scritto questo.
E io da laica mi metto la maglietta rossa ma mi pongo anche una sacco di domande, senza trovare risposte.
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