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Sognando Bruce Springsteen. Ovvero Blinded by the Light, il film con le parole del Boss

Tra coming-of-age e accordi rock: perché l’opera diretta da Gurinder Chadha può essere uno dei casi dell’anno

Una chitarra sgraziata, le percussioni di Vini Lopez e il sassofono del grande Clarence Clemons. Era il 1973, l’album, il debutto, era Greetings from Asbury Park, N.J., la traccia, allegra e ritmata che apriva il Lato A, si chiamava Blinded By The Light. E, incredibile ma vero, l’album di debutto per Bruce Springsteen, all’inizio, non fu un vero e proprio successo. Anzi. Fu questione di tempo, perché, da lì a poco, il boss avrebbe reinventato l’idea di rock entrando nella poetica d’America, influenzando, con i testi e i suoi accordi, un popolo intero. Allora, l’idea geniale e cinematografica avuta dalla regista Gurinder Chadha è stata voler raccontare proprio l’ascendente che sprigiona Springsteen per ragazzi che, nati e cresciuti in un angolo qualsiasi, cercano un posto in cui stare e qualcosa in cui credere.

Uno scatto sul set di Blinded by the light. Notare la maglietta con Born to Run.

Come fece nel 2002 per Sognando Beckham, la regista britannica nel suo nuovo film Blinded by the Light (appunto), torna a parlare di sogni, guardando indietro alla fine degli Anni Ottanta, a Luton, vicino Londra, tra i quartieri costruiti da mattoni rossi e finestre chiuse. Il protagonista della storia è Javed (Viveik Kaira), britannico e musulmano, studente eccellente e figlio di lavoratori. La vita, per lui, è tutt’altro che facile: schernito per quella faccia un po’ diversa, chiuso nelle sue letture, in mezzo a pochi amici. Ma, lì al centro, le note e le parole di Springsteen, seguite alla lettera, e capaci di cambiargli la vita.

Il ciak di Blinded by the Light.

Blinded by The Light oltre ad essere ricco di canzoni di Springsteen è costruito sul libro Greetings From Bury Park, ovvero l’autobiografia di Sarfraz Manzoor, giornalista britannico e pachistano, che grazie al cantante riuscì a superare le sue paure, diventando un autore di punta e trovando la sua identità. Il film di Chadha – che uscirà negli Stati Uniti il 14 agosto – avrà nel cast anche Kulvinder Ghir, Dean-Charles Chapman, Jonno Davies, Hayley Atwell e Sally Phillips. Ora, resta da capire se il film arriverà anche in Italia e, soprattutto, quando. Infatti, la distribuzione è affidata alla Warner Bros., che si è accaparrata i diritti dopo la presentazione al Sundance, lo scorso gennaio.

Gurinder Chadha e Viveik Kaira sul setd del film.

E, a proposito della sua pellicola, Chadha, a Park City, ha spiegato il progetto così: «Un film che serve a unire le persone, con la musica e ae parole […]. Blinded By The Light è una dichiarazione di speranza, perché le parole hanno un significato indipendentemente dal bagaglio culturale. Poi, volevamo essere sicuri che tutto fosse approvato da Springsteen, dato che stavamo utilizzando la sua musica. Avevamo il dovere di non trattare quella musica e quei testi in maniera superficiale, collaborando a stretto con Jon Landau e con Barbara Carr». Ma, Springsteen, atteso alla prima del Sundance, non si è fatto vedere. Il motivo? Lo ha spiegato la stessa Chadha: «Non voleva concentrare l’attenzione su se stesso, ma solo sul film».

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