L'ex parroco a luci rosse chiede il patteggiamento

Venerdì 2 Marzo 2018
LO SCANDALO
PADOVA Lo scandalo di don Andrea Contin potrebbe risolversi in un patteggiamento di un anno e in 11 mila e 500 euro di risarcimento danni in favore della sua ex amante. L'ex prete della piccola parrocchia di San Lazzaro, nel quartiere Stanga a Padova, ha chiesto di poter patteggiare la sua pena. E il pubblico ministero ha accettato la richiesta, ma ora l'ultima parola spetta al Gip Cristina Cavaggion. Il giudice valuterà se procedere con il patteggiamento o chiedere il rinvio a giudizio del prete, già sospeso a divinis dal vescovo di Padova Claudio Cipolla. Per don Contin, c'è stata la richiesta di archiviazione per quanto riguarda il reato di favoreggiamento della prostituzione. Invece sono rimasti in piedi le lesioni e le minacce, contestate all'ex parroco di San Lazzaro in almeno tre occasioni e sempre ai danni della stessa donna alla quale andranno i soldi. Vittima che attraverso il suo legale ha fatto sapere, di avere denunciato il prete non per denaro, ma per salvare altre donne dalle sue grinfie. A nessun riscontro hanno portato le indagini da parte della Guardia di Finanza, relative ai cinque conti correnti bancari del prete. Nessun movimento di denaro anomalo. Tuttavia, sempre nella richiesta di archiviazione del pm, è stato sottolineato come il don abbia amministrato le risorse della parrocchia di San Lazzaro in modo allegro.
IL BLITZ
Lo scandalo a luci rosse che ha coinvolto il sacerdote e la curia di Padova, è scoppiato il 21 dicembre del 2016, quando i carabinieri hanno effettuato un blitz nella canonica della chiesa di San Lazzaro e hanno trovato e sequestrato video amatoriali pornografici girati dal parroco e una serie di giochi erotici come manette, fruste, falli e stivali. Il prete era stato iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento della prostituzione, violenza privata, lesioni e minacce. Il pubblico ministero ha poi interrogato per ore anche don Roberto Cavazzana come persona informata sui fatti. Il prete di Rovolon, comune dei colli Euganei, aveva partecipato ai festini a luci rosse organizzate dall'ex parroco di San Lazzaro. Gli inquirenti hanno cercato di appurare come il sacerdote, da semplice parroco, poteva permettersi la bella vita. Auto di lusso, cene in ristoranti a cinque stelle, vacanze all'estero in costa Azzurra e in Croazia. Il tutto, sempre in compagnia delle sue amanti.
LA BELLA VITA
Il sacerdote aveva soldi, troppi, per un semplice prete di una piccola parrocchia. A Cavallino Treporti in provincia di Venezia lo hanno visto più volte al volante di una Jaguar F Type rosso bordeaux del valore di 70 mila euro. Andava spesso a bere il caffè al bar Azzurra con una parrocchiana di 51 anni, con la quale consumava rapporti sessuali in un appartamento del veneziano. Si spacciava per un medico legale di Padova. E del resto amava anche spacciarsi per un avvocato, quando andava a cenare al ristorante Ca' Masieri di Trissino in provincia di Vicenza, oppure affittava le stanze per gli scambi di coppia in un agriturismo a Grisignano di Zocco sempre in provincia di Vicenza.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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