Marocco, graziati 11 attivisti del Rif

In occasione della festa del sacrificio, l’Eid al-Adha, il re marocchino Mohammed VI ha concesso la grazia a 889 detenuti. Tra loro 11 attivisti, membri di Hirak al-Shaabi (Movimento Popolare) condannati a tre anni di prigione. Restano in carcere altri 43 attivisti condannati lo scorso giugno a pene tra uno e 20 anni. Tra loro il leader del Movimento Popolare, Nasser Zefzafi. Hirak al-Shaabi è nato dopo l’ottobre 2016, quando un venditore ambulante, Mouhcine Fikri, morì schiacciato da un camion dei rifiuti dove la polizia aveva gettato il pesce che gli aveva sequestrato. Da allora il Rif, regione montagnosa del nord del Marocco, da sempre marginalizzata dal governo centrale, è scesa in piazza quasi senza sosta per chiedere lavoro e sviluppo.

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San Suu Kyi perde un altro premio

Arriva la settima revoca di un premio per la leader birmana Aung San Suu Kyi. La città di Edinburgo annulla l’onoreficienza «Freedom of the city» al Nobel per la pace e attuale State Counsellor (una sorta di primo ministro) del Myanmar. San Suu Kyi non si è mai espressa pubblicamente a condanna delle violenze che l’esercito ha perpetrato nella regione nord del paese contro la minoranza islamica Rohingya. Un silenzio che le era già costato il ritiro di altre onorificenze, dalle città di Oxford, Glasgow, New Castle e Dublino. Lo Us Holocaust Museum ha ritirato il premio Elie Wesel attribuitole nel 2012 e l’unione degli studenti della London School of Economics le ha tolto il titolo di presidente onorario.

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Israele, sì a 1.004 case per coloni

La denuncia arriva dall’organizzazione israeliana Peace Now: il governo israeliano ieri ha approvato in via definita la costruzione di 1.004 nuove unità abitative per coloni nei Territori palestinesi occupati. Il 96% delle nuove case, scrive l’ong, «si trovano in colonie isolate». Che dunque continuano ad allargarsi.

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Imran Khan: media pakistani liberi

Le prime misure del nuovo governo pakistano riguarderanno abolizione della censura e indipendenza dei media. A dichiararlo è il ministro dell’Informazione Chaudhry. Il membro del governo di Imran Khan, ex star del cricket che ha fatto il pieno di voti alle elezioni, annuncia la completa indipendenza editoriale per Pakistan Television e Radio Pakistan. Già nel suo discorso di insediamento ,il 18 agosto, Khan aveva promesso drastiche riforme. La totale connivenza dei media col potere esecutivo era stata oggetto di proteste da parte delle opposizioni al governo precedente.