Sono giorni neri per Verona, prima città ad aver approvato una mozione contro la 194 che finanzia associazioni legate ai movimenti antiabortisti. Oggi a Verona il Comitato No194 – a cui è iscritto anche il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana – ha organizzato un corteo a cui ha aderito Forza Nuova che in mattinata, sempre in città, ha promosso un convegno «internazionale» a cui partecipano diversi movimenti europei di estrema destra.

Nel presentarlo, Forza Nuova dice che Verona è un «avamposto», una «città d’avanguardia», «la Vandea d’Europa che si candida per il prossimo futuro a essere un laboratorio autenticamente rivoluzionario, per combattere i nemici dell’Europa dei Popoli, le leggi liberticide e contro la famiglia e la vita».

Il convegno si sarebbe dovuto svolgere in un hotel del centro, ma dopo un’azione di protesta organizzata da alcuni movimenti che a Verona lavorano per aprire spazi di libertà e da Non Una di Meno, l’hotel ha disdetto la concessione della sala. L’incontro, però, ci sarà comunque: a Porta Palio, una porta monumentale di proprietà del comune data in gestione alla Società di mutuo soccorso, la cui vicepresidente, Francesca Toffali, è assessora nella giunta di Federico Sboarina.

«Questa è l’ennesima prova del forte legame tra estrema destra e amministrazione comunale», dice Gianni Zardini del Circolo Pink, che lavora con le persone migranti Lgbtqi: «Il fatto che Forza Nuova sia passata da una sala privata a una sala di proprietà del comune, è una risposta molto chiara: del comune stesso, come se avesse voluto rilanciare l’evento come co-organizzatore».

Al convegno ci saranno, tra gli altri, Roberto Fiore, segretario nazionale di Fn, Fabio Tuiach, consigliere comunale di Trieste secondo cui i femminicidi sono «un’invenzione della sinistra» e Marian Kotleba del Partito Popolare Nostra Slovacchia, una formazione sovranista che usa la simbologia neonazista e che si richiama al Ku Klux Klan. Al centro del convegno di Fn ci sarà comunque l’aborto, «affinché vi siano cambiamenti legislativi» per eliminarlo e per «iniziare una grande crescita demografica in Italia».

Nel pomeriggio, Fn si unirà al corteo del Comitato No194 che chiede l’abrogazione della legge che consente alle donne di interrompere una gravidanza (vorrebbero sostituirla con una proposta che, di fatto, renderebbe l’aborto illegale in quasi tutte le circostanze, tranne nel caso in cui sia a rischio la vita della donna: non in caso di stupro, di incesto e nemmeno in presenza di una grave anomalia fetale).

Il corteo nasce come risposta alla manifestazione da dove è partito lo «stato di agitazione permanente» lanciato da Nudm lo scorso 13 ottobre a Verona contro la mozione anti-abortista e come reazione alla decisione della questura di Milano che qualche settimana fa ritirò l’autorizzazione a un corteo dello stesso tipo.

Anche a Verona c’è stato il tentativo di ottenere quel risultato: «Alla questura, alla prefettura e, per forzare la situazione, anche al presidente della Repubblica e al Parlamento europeo, è stata inviata una lettera aperta sottoscritta da circa 500 cittadine e cittadini e da 50 associazioni, tra cui Anpi, Aned e Chiesa Valdese – spiega Valeria Mercandino di Nudm Verona – Abbiamo chiesto l’annullamento del corteo. Mentre il Parlamento europeo pretende la messa al bando delle organizzazioni neofasciste, qui si dà spazio a una manifestazione di chiara marca fascista, che porta avanti un disegno di legge illiberale. C’è stato un incontro con il prefetto e la questora che hanno però confermato l’iniziativa con la promessa che qualsiasi atto illegale o contro la Costituzione comporterà lo scioglieranno del corteo».

Oggi, Nudm e altri movimenti si sono dati appuntamento per una conferenza stampa pubblica in una piazza della città. Nudm metterà anche in scena gli effetti che si produrrebbero se la legge sostenuta dal Comitato No194 entrasse in vigore. Non Una di Meno, a Verona, negli ultimi giorni è stata impegnata anche su un altro fronte. Alcuni consiglieri di maggioranza hanno infatti preso posizione contro un’iniziativa del movimento a favore dell’educazione sessuale e della corretta informazione sulla contraccezione. Al loro fianco è intervenuta anche Federfarma Verona, l’associazione dei farmacisti.

Nel criticare l’iniziativa i consiglieri comunali hanno sostenuto (contro il parere scientifico dei maggiori organismi di controllo e tutela della salute) che la cosiddetta pillola del giorno dopo, un contraccettivo di emergenza, sia una pillola abortiva. Hanno parlato di «propaganda cretina» e della necessità «di informare i giovani sui valori positivi della vita e della famiglia». E qui sta il vero punto della questione e l’obiettivo politico dell’attacco, ha risposto Nudm: «Un attacco che viene portato avanti da un’amministrazione che non vuole lavorare a favore di una maternità consapevole, ma per la disinformazione e per la cancellazione dei diritti delle donne».

L’azione informativa di Nudm è stata criticata anche da Federfarma Verona che ha scelto di intervenire non per denunciare le false affermazioni dei consiglieri o la mancanza totale di politiche comunali rivolte alla salute e all’educazione sessuale, ma affermando che la contraccezione di emergenza «è un farmaco tanto particolare per la salute della donna», anche «dal punto di vista concettuale». Ma, ha replicato Nudm, «informare sulla 194 e sui diritti che le donne hanno e che sono stati stabiliti dall’Agenzia Italiana del Farmaco su base scientifica, non significa fare propaganda o impedire a coloro che vogliono agire diversamente di farlo. Vero, purtroppo, è il contrario».