Dal caso Moro all’inchiesta sull’attentato al papa, ma anche indagini su mafia e camorra. E’ stata una vita trascorsa quasi interamente tra alcuni dei maggiori misteri italiani quella di Ferdinando Imposimato, morto ieri mattina a 81 anni al Policlinico Gemelli di Roma dove era stato ricoverato in rianimazione il 31 dicembre scorso.
Nato nel 1936 a Maddaloni, in provincia di Caserta, laureato in Giurisprudenza, prima di diventare magistrato nel 1964 Imposimato trascorse alcuni anni in polizia come vice commissario. Come giudice istruttore ha legato il suo nome ad alcune delle più importanti inchieste italiane degli anni ’70 e ’80, come quelle sul rapimento e l’uccisione del leader Dc Aldo Moro, sull’attentato a papa Giovanni Paolo II nel maggio del 1981, ma anche sull’omicidio del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Vittorio Bachelet e sulla strage di piazza Nicosia a Roma.

Non solo terrorismo, però. Del suo lavoro fanno infatti parte anche inchieste su mafia e camorra. Fu lui, ad esempio, a istruire il processo contro Michele Sindona, il banchiere legato alla mafia, e quello contro la banda della Magliana. Un’attività che lo pose nel mirino della criminalità organizzata che per vendicarsi l’11 ottobre del 1983 gli uccise in un agguato il fratello Franco, operaio e sindacalista.

Si diceva convinto dell’esistenza di un’unica trama che lega le stragi italiane, da piazza Fontana a via Fani a Capaci, ma non mancò anche di prendere alcune posizioni che suscitarono polemiche, Come quando si disse convinto che gli Stati uniti sapevano dell’attentato alle Torri gemelle ma non avrebbero fatto nulla per impedirlo o quando, più di recente, ipotizzò un legame tra la morte per malaria di una bambina di 8 anni e i vaccini.
Dal 1987 al 1992 Imposimato è stato parlamentare come indipendente di sinistra nelle liste del Pci e in quelle del Pds, per poi tornare da magistrato in Cassazione dove venne nominato presidente onorario aggiunto. Negli ultimi anni si era avvicinato al M5S che nel 2013 lo candidò alla presidenza della Repubblica.

I funerali si svolgeranno giovedì 4 gennaio alle ore 14 nella chiesa Mater Ecclesiae, nel quartiere Torrino, a Roma.