Dopo lo sciopero generale di venerdi dei sindacati di base (Usb, Cobas, Unicobas, con il sostegno di oltre 40 organizzazioni sociali e politiche) ieri a Roma in migliaia hanno sfilato il corteo «Eurostop» «contro le politiche del governo delle banche, della precarietà e dei manganelli» da piazza Vittorio fino a Piazza Madonna di Loreto. Al corteo hanno partecipato i lavoratori di Ilva, Alitalia, i lavoratori pubblici e migranti in lotta per i diritti più elementari, precari, studenti. Alla piattaforma, promossa tra gli altri da Usb, Contropiano.org, Partito Comunista Italiano, Rete dei Comunisti e Militant hanno aderito anche Lidia Menapace, Moni Ovadia, Valerio Evangelisti, Paolo Maddalena e Antonio Ingroia. «C’è un mondo del lavoro e un popolo che non è rappresentato né dai sindacati confederali né da quella che ufficialmente si chiama sinistra – ha detto Giorgio Cremaschi – C’è lotta e si farà sentire sempre di più». Al corteo era presente anche Maurizio Acerbo in uno spezzone con i militanti di Rifondazione Comunista. «La situazione economica e sociale del paese è insopportabile – ha detto Manuela Palermi (Pci) che ha aggiunto: «Ci presenteremo alle elezioni, stiamo lavorando a una lista unitaria stiamo lavorando di forze comuniste, movimenti territoriali e sociali».