Fra il 1972 ed il 1974 Go Nagai realizza un manga che avrebbe cambiato la storia del genere robotico giapponese, sia su carta che sul piccolo schermo, Mazinger Z. Sul canale Fuji Television, pressappoco nello stesso periodo, fu anche trasmesso un adattamento animato del manga, novantadue puntate prodotte dalla Toei Doga, una serie che arrivò in Italia nei primi anni ottanta con il titolo di Mazinga Z.
Subito dopo la fine della serie, Nagai, tramite la sua compagnia Dynamic Production e ancora una volta con la collaborazione della Toei, realizza il sequel di Mazinga Z, Il Grande Mazinga, un anime che si sviluppa per una cinquantina di episodi e successivamente, nel 1975, UFO Robot Goldrake. A causa della selvaggia e caotica importazione delle serie animate giapponesi nel nostro paese fra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta, Goldrake, conosciuto anche come Atlas UFO Robot, fu il primo ad essere trasmesso in Italia, ma tutti e tre i lavori, come è noto anche grazie alla sempre più voluminosa bibliografia dedicata al fenomeno, si rivelarono di un’esplosiva popolarità fra i bambini e ragazzi dell’epoca. Contemporaneamente alle serie televisive, ed in alcuni casi, come abbiamo visto, loro punto originario, furono pubblicate anche delle serie di fumetti sui tre robot, tutti ambientati nello stesso universo narrativo e che spesso espandevano e approfondivano alcuni dei personaggi e delle vicende raccontate negli episodi televisivi.

A DISEGNARE molti di questi lavori fu Gosaku Ota, mangaka il cui nome non è troppo noto e non viene forse ricordato quando si parla dei più grandi del settore, ma che con la sua arte ha contribuito e non di poco alla popolarità delle tre storie.È stato reso noto questa settimana che Ota è morto lo scorso 12 dicembre, all’età di 74 anni, dopo esser stato ricoverato in ospedale alla fine di novembre, a causa di complicazioni dovute al Coronavirus.
Ota era nato nella prefettura di Yamagata e dopo essersi trasferito nella capitale aveva cominciato la sua avventura nel mondo del fumetto giapponese con un altro gigante del settore, Shotaro Ishinomori, autore fra le altre cose di Cyborg 009 e Kamen Rider, di cui era stato assistente per alcuni anni. Il suo debutto come mangaka arriva nel mondo dei shojo manga, i fumetti indirizzati per lo più ad un pubblico femminile, nel 1968 con Boifurendo yoi!. Negli stessi anni collabora anche con Moto Hagio, una delle mangaka più influenti e importanti della storia del settore, firmandosi con diversi pseudonimi, il suo vero nome è infatti Ota Jun’ichi.

COME SCRITTO più sopra, la svolta per la sua carriera arriva quando inizia la sua collaborazione con Go Nagai, che conosce durante il suo periodo con Ishinomori, Nagai stesso fu assistente del creatore di Kamen Rider per circa tre anni fino a quando decise di intraprendere la carriera indipendente fondando la Dynamic Production. Proprio lavorando in questa nuova casa di produzione il fumettista, che ora si firma Gosaku Ota, realizza sotto l’egida di Nagai, come detto, le versioni in manga di Mazinga Z, Il Grande Mazinga e UFO Robot Goldrake, ma anche di altre serie robotiche create da Nagai come Getter Robo G, assieme a Ken Ishikawa, o Jeeg robot d’acciaio. Al di fuori dalla collaborazione con Nagai, Ota continua a trasformare in fumetti, durante gli anni settanta, altre serie animate arrivate anche in Italia, come Starzinger e Gordian, ma naturalmente crea anche manga originali durante tutta la sua carriera, ricordiamo almeno Tsuri baka taisho, fumetto dedicato al mondo della pesca e pubblicato fra il 1980 e il 1984.

matteo.boscarol@gmail.com