Contro il governo e a questo punto, si direbbe, anche contro Confindustria visto che il suo presidente Vincenzo Boccia ha detto di credere «fortemente nella Lega». Il Pd si ritrova unito, almeno fisicamente, oggi dalle 14 a Roma in piazza del Popolo, per la manifestazione dell’«Italia che non ha paura», provando a dare slancio all’opposizione al governo pentaleghista anche sull’onda del monito sull’equilibrio di bilancio del capo dello stato, Sergio Mattarella.

«Vogliono rovinare il nostro futuro. Stanno facendo l’ennesimo condono fiscale. Stanno promuovendo misure assistenzialiste che non produrranno un posto di lavoro in più», attacca il segretario dem Maurizio Martina, chiamando i militanti a raccolta per «difendere l’Italia». Mentre Di Maio gli risponde che «non mi sembra una gran furbata» manifestare contro «la prima manovra che istituisce il reddito di cittadinanza, abbassa le tasse alle partite Iva e supera la Fornero».

Annunciati 200 pullman e 6 treni e tutti i «big» in piazza, Matteo Renzi – che dice di voler «combattere a ogni livello una battaglia di resistenza civile» e anche se «a me è capitato di sbagliare un rigore devi avere sempre la forza di andare sul dischetto altrimenti meglio cambiare mestiere» – il candidato alla segreteria Nicola Zingaretti, Martina che chiuderà la manifestazione e gli altri leader separati a cena.

Sul palco si alterneranno soprattutto esponenti della società civile: aprirà il presidente del municipio val Polcevera di Genova, Federico Romeo, poi, tra gli altri, i Giovani democratici, esponenti delle associazioni antimafia e del mondo della scuola, sindaci, lavoratori dell’Ilva. E davanti, una piazza che i dem contano di riempire dopo aver ritrovato compattezza – almeno fino a lunedì – contro la manovra.