Paolo Cento (ambientalista di Sinistra italiana, ndr), sulla vicenda di Bankitalia la sinistra che attacca Renzi non rischia di confondersi con il coro a difesa del governatore Visco partito dai Palazzi e dal mondo bancario?

La sinistra fa bene a difendere l’autonomia di Bankitalia. E a difendere anche il parlamento a cui però non spetta il compito di nominare il nuovo governatore. Attenzione però a non apparire come quelli che difendono l’operato di Bankitalia sulla vicenda delle banche in questi anni. Ci saranno anche responsabilità che vengono da più lontano, ma risulterebbe incomprensibile al nostro popolo che la sinistra si trovi anche solo in compagnia dei poteri forti.

Temete di essere accomunati alla voce ’establishment’?

Stiamo ragionando su come costruire una lista della sinistra. Ma non sarà una ’cosa rossa’ e non dobbiamo guardare al passato. La questione ecologica è decisiva. Per questo sabato scorso ci siamo visti in tanti, di diverse sensibilità ecologiste, con l’obiettivo di sottoporre una piattaforma verde alle diverse sinistre che stanno in campo. Che su questi argomenti sono afone. Faccio un esempio: Marchionne dice che l’auto elettrica è un boomerang e nessuno dice una parola sul modello di sviluppo, di mobilità. Ne faccio un altro, l’Ilva di Taranto. La sinistra parla, giustamente, di occupazione. Ma prima ancora bisogna dire: basta morire di tumori. Quella è la precondizione dei posti di lavoro, non viceversa. Bisogna capovolgere le priorità, anche a sinistra.

Che vuol dire, in concreto?

Sull’Ilva certamente deve entrare in campo Cassa depositi e prestiti, ci deve essere la capacità di proporre persino la nazionalizzazione come forma di tutela di un’azienda così importante. Ma al primo posto noi dobbiamo mettere la salute dei cittadini. Altrimenti non salviamo neanche i posti di lavoro. La sinistra che vogliamo costruire non può non mettere al primo posto la salute e l’ambiente, che significa anche cambiare modello produttivo. In Europa ci sono esperienze di industria siderurgica che ha bonificato l’ambiente. Ci vogliono i soldi. Ma non si può che procedere così.

Voi ecologisti temete di finire in una ’Cosa Rossa’?, mi passi la definizione in attesa che ci facciate sapere il nome.

Il tema non è solo come ci chiamano gli altri, il tema è anche come ci pensiamo noi. E allora almeno chiamiamola cosa rosso-verde. Altrimenti non ci sarebbe nessuna novità nel panorama politico. Rappresentarci come una sinistra laburista, e anche un po’ indietro nell’elaborazione, per esempio sul reddito di cittadinanza e sui diritti civili, sarebbe un autogol. Il paese non si trasforma solo con più crescita e più produttività. Ormai è chiaro a tutti che se sale il Pil i mercati vanno meglio, ma il mercato rionale no.