Due liste almeno, forse tre, con l’obiettivo di acciuffare un quorum del 4 per cento che cinque anni fa valeva un milione di voti. A tre mesi dalle elezioni europee il puzzle delle convergenze a sinistra del «listone» Pd è in alto mare.

NELLA GIORNATA DI IERI tre diversi appuntamenti nella Capitale hanno provato a «quagliare», ma in tutti i casi la strada è ancora lunga. Al Teatro Quirino si è riunita «l’onda verde e civica» del sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Presenti i verdi di Angelo Bonelli ma anche due storici ambientalisti esponenti di Sinistra italiana come Paolo Cento e Loredana De Petris. «Dobbiamo costruire un fronte nuovo per le europee, con i Verdi italiani ed europei ma anche con +Europa, Possibile, Diem25, Sinistra Italiana. Un fronte che impedisca agli incompetenti e ai populisti di arrivare a Bruxelles e distruggere l’Europa», spiega il sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci, coordinatore di Italia in Comune. L’idea è quella di agganciarsi all’onda verde che attraversa l’Europa. «Da domani puntiamo ad allargare la coalizione con tutte le forze che si riconoscono nel progetto», aggiunge Federico Pizzarotti, «siamo già al lavoro per allargare il dialogo, a partire dalle energie europeiste e progressiste». Pizzarotti è impegnato in un confronto con +Europa. I Verdi italiani con lui. «È necessario mettere la questione ecologica al centro di una proposta di riaggregazione delle forze di sinistra e progressiste», secondo Cento. Eppure le ricette liberiste di +Europa rendono impraticabile per Sinistra italiana una lista comune.

DEL RESTO Sinistra italiana è solidamente posizionata su un altro fronte: quello sinistra radicale. Che in queste ore era allo stallo a causa del passo indietro di Luigi De Magistris, che sembra aver deciso di disimpegnarsi dalla costruzione di una lista unitaria per scarso clima unitario dei sogetti coinvolti. Ma questa lista, in un modo o nell’altro, s’ha da fare. È il senso di una riunione che ieri hanno tenuto i rappresentanti delle forze collegate con il Partito della sinistra europea nella sede di Rifondazione comunista. Oltre ai padroni di casa, presenti Si, Altra Europa con Tsipras, Partito del Sud. Il tentativo è quello di riportare tutti al tavolo. Anche se la coabitazione fra Si e Pap sembra improbabile. Ma il primo passo è provare a rimotivare De Magistris. In una lista che non lo veda più leader ma almeno favorevole e partecipe. Sotto le insegne del partito della sinistra europea, che hanno anche il vantaggio di risparmiare la raccolta delle firme per la presentazione delle liste.

INTANTO OGGI A ROMA si riunisce l’ala sinistra di Piazza Grande (dalle 10 allo Spazio eventi di via Nazionale), il movimento che sostiene Nicola Zingaretti alle primarie del 3 marzo. Regista dell’assemblea è Massimiliano Smeriglio, suo vice nel Lazio. Fra gli altri ci sarà Giuliano Pisapia, l’ex sindaco di Milano che aveva immaginato – inutilmente – il ritorno al centrosinistra all’epoca di Matteo Renzi.

A PROPOSITO DI GRANDI ritorni, a Bari, in un’assemblea della sinistra a caccia di un nome da opporre a Michele Emiliano alle primarie per la regione, è arrivato Nichi Vendola, ex presidente accusato dal successore di «complottare» contro di lui.

IL QUADRO DEI MOVIMENTI a sinistra si chiude, ma solo per ora, con il lancio di una nuova costituente per marzo. Autore della proposta Francesco La Forgia, dell’area degli autoconvocati di Leu. «Vogliamo aderire a European Spring e all’internazionale progressista di Sanders e Varoufakis. Lotta alle disuguaglianze, questione ambientale e l’idea di una Europa diversa sono i temi sui quali vogliamo avviare questo confronto», annuncia La Forgia. Di divisione in divisione verso l’unità finale, verrebbe da dire. I suoi compagni di Art.1- Mdp propongono un listone progressista che guarda al Pd.