Domani a L’Aquila ci sarà anche il Pd a manifestare contro la decisione del governo di richiedere indietro – tutte e subito – le tasse che vennero sospese dopo il terremoto del 2009 ai cittadini aquilani e dei comuni del cratere. Nel corteo indetto dal comune (a guida centrodestra) e Regione Abruzzo (centrosinistra), che partirà domani mattina dalla Fontana luminosa, il Pd ha aderito rivendicando come una vittoria della mobilitazione bipartisan il decreto appena disposto dal presidente del consiglio Gentiloni per autorizzare il commissario straordinario a prorogare di 120 giorni la fase di recupero delle imposte.

Una mossa, quella del governo, che ha di fatto rotto l’unità della protesta che fino all’altro giorno si levava dal capoluogo abruzzese come da un sol uomo. Ora invece il M5S si sfila, e bolla la manifestazione come «una parata dal sapore di ipocrisia, che vede come attori principali proprio coloro che hanno causato il problema». A detta dei portavoce abruzzesi del M5S di Parlamento e Regione, la scelta di Gentiloni, che non riuscirà «a risolvere una questione che si protrae da anni», «potrebbe sembrare più una mossa strategica con il solo scopo di rimandare ogni decisione al futuro Governo che dovrebbe insediarsi in questo periodo».

La paura è che la patata bollente possa cadere proprio nelle loro mani.