Ieri in piazza con la Cgil c’erano (quasi) tutti tranne lui. Pietro Grasso però è stato il più evocato, citato e coccolato. Oggi è il suo grande giorno: il presidente del Senato terrà a battesimo il nuovo soggetto unitario della sinistra. Al palazzetto Atlantico dell’Eur ci saranno i 1.500 delegati da tutta Italia di Mdp, Sinistra Italiana e Possibile. E ci sarà anche Susanna Camusso, sebbene solo come «ospite che risponde all’invito ricevuto».
La vera incognita è quella del nome. Fino a ieri mattina il più accreditato era «Liberi e Uguali», ma ancora ieri sera Grasso stava vagliando altre ipotesi come «Italia di tutti» con sotto la scritta «con Grasso presidente» e come possibile simbolo una rosa rossa.
Stando alla scaletta che è stata perfezionata fino a tarda notte, sono una quindicina gli interventi di testimonianza iniziali, inframmezzati in ordine sparso da quelli dei segretari o portavoce dei tre partiti che l’11 novembre lanciarono con una lettera aperta il percorso che oggi si concretizza: Pippo Civati, Nicola Fratoianni e Roberto Speranza. A Pietro Grasso sono affidate le conclusioni. Il presidente del Senato, infatti, come aveva annunciato, scioglierà la riserva ora che la legge di bilancio ha incassato il primo «Sì» a palazzo Madama. E dunque può considerare ultimato il suo ruolo super partes istituzionale.
L’obiettivo invece è certo: lanciare una nuova proposta elettorale, una lista per le prossime elezioni politiche. La condizione posta da Grasso negli incontri di questi giorni era quella di «non fare una cosa rossa» e le ultime mosse si muovono in questa direzione.
A metà dicembre poi si teranno le assemblee sul territorio per definire il programma e sui punti fondamentali della prossima campagna elettorale.
Se su eventuali sorprese sui partecipanti la consegna è quella del silenzio, di sicuro non ci sarà la terza carica dello Stato, Laura Boldrini. Impegnata alla Camera per Montecitorio a porte aperte, la presidente ha già fatto sapere che le sue scelte politiche saranno rese note solo dopo che i deputati avranno licenziato la legge di bilancio. Molti sperano ancora che anche lei faccia parte della nuova avventura. Lo scorso 12 novembre infatti all’assemblea di Campo Progressista con Giuliano Pisapia, la Boldrini fece il pieno di applausi quando sottolineò che «allo stato attuale non ci sono le condizioni per una coalizione con il Pd».
Mdp, Si e Possibile non hanno nessuna intenzione di tirare per la giacchetta la terza carica dello Stato, cosi’ come non lo hanno fatto con il presidente Grasso. Le porte sono, tuttavia , aperte ed il dialogo non è chiuso. Civati sottolinea: «Il nostro a Laura Boldrini è un invito politico di grande valore e significato».
Dal Pd arrivano solo accuse, l’unico a cercare di tenere aperto un dialogo è Gianni Cuperlo che con una lettera aperta a Fratoianni, Speranza, Civati, scrive: «Non marciamo divisi».
La risposta di Fratoianni è secca: «Noi presentiamo una nuova proposta che ha il coraggio del cambiamento. Da domani siamo in campo per dire che si può cambiare e si deve cambiare».
Gran parte di chi era al teatro Brancaccio il 18 giugno oggi non ci sarà. Se la coppia Tomaso Montanari e Anna Falcone ha deciso di non partecipare alle elezioni, una lista certamente la presenterà Rifondazione Comunista. «Faremo una lista antiliberista» – annuncia il segretario Maurizio Acerbo – . Abbiamo lavorato per mesi nel percorso del Brancaccio per costruire un vasto schieramento capace di parlare a milioni di persone che non vanno più a votare o sono state dalla rabbia spinte verso il M5S. Purtroppo Mdp, Sinistra Italiana e Possibile hanno preferito un accordo di vertice», conclude amaro.