È un cronista di razza e scrittore di romanzi bellissimi sulla storia della Sardegna ma soprattutto su quella del Pci di cui è un appassionato conoscitore, da iscritto alla Fgci nel ’71. Vindice Lecis (nella foto) è il candidato della «Sinistra sarda», Pci e Prc e «personalità progressiste», alle regionali di oggi. Una sinistra inalleabile con quello che definisce «un centrosinistra a trazione renziana, dunque democristiana, che flirta con le élite di un’Europa che è quanto più distante dalla gente» che dunque «schifata ora guarda dall’altra parte».

Fra i punti del programma smantellare la riforma della sanità, no a scempi sulle coste, industrie pulite e legate ai territori. «Solo con una svolta a sinistra lo stato centrale – dove non siedono mai governi amici ma interlocutori della nostra autonomia speciale», spiega, «sarà costretto a capire che qui non ci sono vassalli e che non dobbiamo baciare la pantofola. Nel nome di Gramsci e Lussu, le nostre radici della coscienza di sardi». d.p.