Matilde è una ragazza dei nostri tempi. Ha finito la scuola, ma non trova un lavoro. Viaggia in rete. Per voglia d’evasione, con Landing, un videogioco. E per mettere insieme dei soldi, quando si spoglia a pagamento per maschi vogliosi. Vive con la nonna, su sedia a rotelle e smarrita e la madre, alcolizzata, ormai senza più risorse economiche, con l’appartamento che sta per essere requisito. Ecco allora l’idea di Matilde per fare soldi a sufficienza per cancellare l’ipoteca: mettere all’asta la sua verginità. Risponde un farmacista sposato, viagrato e puttaniere, disposto a sborsare molti euro.Berardo Carboni ha avuto l’idea, l’ha scritta, sceneggiata, diretta e prodotta.

Forse troppo. Perché ha scelto con attenzione i suoi interpreti. Matilda De Angelis dà corpo e avatar a Matilde e appare come il personaggio più delineato. Gli altri sembrano solo abbozzati a partire da quello della mamma Angela Finocchiaro, costretta alcolicamente sempre sopra le righe. C’è poi l’altra parte, Alessandro Haber farmacista allupato nonostante difficoltà erettili, sua moglie, Pamela Villoresi, oca giuliva incapace di cogliere alcunché, il commesso della farmacia, Federico Rosati, disegnato come parodia, e sullo sfondo Luca Lionello sacerdote guardone benedicente e Luca Sassanelli improbabile guru motivazionale. Alla fine la parte più riuscita è quella virtuale realizzata da Light & Color.