«I collaboratori di giustizia non possiamo abbandonarli.
Nel momento in cui il programma di giustizia viene meno dobbiamo fare rete, sostenerli. Non è pensabile che chi ha aiutato lo Stato venga abbandonato». Nel corso del suo intervento, Cafiero de Raho ha ricordato la vicenda di Augusto di Meo, il fotografo che testimoniò contro gli assassini di don Peppe Diana, ucciso a Casal di Principe che però «non è stato riconosciuto come testimone perché è stato tale prima che entrasse in vigore la legge. Eppure anche nei suoi confronti ci stiamo continuando ad attivare proprio perché possa avere quello che deve avere. Lui è un testimone che è restato nel suo territorio, ha continuato a vivere lì, dimostrando che si può essere testimone ma continuando a vivere la propria vita, sia pure con le difficoltà che ci sono».