Casapound sbarca a Pomigliano: «Basta immigrati»

Casapound sbarca a Pomigliano: «Basta immigrati»
di Pino Neri
Sabato 11 Novembre 2017, 09:58
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POMIGLIANO - I condomini inviperiti chiamano e CasaPound risponde piazzando striscioni e manifesti xenofobi. Messaggi intolleranti del tipo «basta immigrati», attaccati dai militanti dell'organizzazione di estrema destra proprio davanti al palazzo in cui sono stati ospitati cinque rifugiati di guerra richiedenti asilo, tre afgani e due pachistani. L'episodio si è consumato ieri mattina, prima dell'alba, in via Locatelli, centro residenziale ed elegante della città delle fabbriche. Poco dopo uno striscione è stato fatto cancellare dal Comune. L'altro, più distante, è rimasto. Riporta la scritta «basta col business dell'immigrato».

Stando allo stesso comunicato diramato per l'occasione dalla pagina facebook CasaPound Italia-Paesi Vesuviani sarebbero stati proprio i condomini del palazzo in cui alloggiano i rifugiati a chiedere l'intervento dei neofascisti. Già, della serie: «Se non ci riesco io a mandare via gli extracomunitari rivolgendomi al sindaco magari ci riescono loro, i fascisti, che tanto si sa: quelli usano modi molto più spicci e più efficaci». E qualche indizio che può provare la versione dei fatti riportata dai militanti di estrema destra, cioè di essere stati invitati ad agire dagli stessi abitanti del condominio, è emerso ieri, direttamente dal palazzo di via Locatelli. All'interno l'amministratore dello stabile ha affisso la copia di una diffida inviata al proprietario dell'appartamento, diffida attraverso cui si avverte che l'alloggio non può essere messo in affitto allo scopo per il quale viene attualmente utilizzato. Si tratta in effetti di un esposto perché l'amministratore ha anche fatto sapere al titolare dell'immobile di aver consegnato la lettera ai carabinieri, chiamati a verificare la regolarità del contratto di affitto.
 
Ieri sera intanto gli abitanti del palazzo si sono riuniti di nuovo. Alcuni di loro sostengono di aver lanciato un ultimatum al proprietario dell'appartamento. «Sì conferma Franco Tufano, un condomino che fa il commerciante, ha infatti anche un negozio proprio nel palazzo, fronte strada devono revocare il contratto di affitto: gli extracomunitari se ne devono andare. Qui c'è gente che ha paura». Comunque per adesso la paura sembra proprio che ce l'abbiano i ragazzi afgani e pachistani messi nell'appartamento di via Locatelli. Non rispondono a nessuno, né al citofono né aprendo la porta dell'alloggio. Ieri sono praticamente rimasti barricati lì dentro, in casa. E resta sullo sfondo di questa imbarazzante situazione l'incognita neofascisti. Non si sa che cos'altro possano escogitare a Pomigliano gli estremisti di destra dopo la trovata degli striscioni xenofobi. In questa zona loro sono molto presenti. Due delle sette sedi campane di CasaPound si trovano a un tiro di schioppo dalla città delle fabbriche. A Brusciano c'è il centro La Cima. A Marigliano il centro Salamadra. «Non so chi abbia potuto chiamare quelli di CasaPound ma non vogliamo strumentalizzazioni spiega Salvatore De Falco, un altro condomino la verità è che ci siamo improvvisamente trovati in questa situazione senza che nessuno ci informasse di nulla preventivamente. E poi c'è paura che gli appartamenti possano perdere di valore». A Pomigliano altri rifugiati sono stati sistemati in un secondo alloggio, in via Roma, zona vecchia e più popolare della città. Lì non sta succedendo un bel niente. Non si è lamentato nessuno: zero proteste.