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Zaev e Tsipras, i due premier candidati al Nobel per la pace

La proposta da parte della già premiata economista tunisina Uided Bushamaui che ha ufficializzato il tutto in un incontro a Skopje

Mauro Manzin
1 minuto di lettura

ZAGABRIA. Hanno svolto un lavoro da statisti prima che da politici che guardano solo alla prossima scadenza elettorale. Con la loro firma apposta all’accordo di Prespa, il premier macedone Zoran Zaev e quello greco Alexis Tsipras hanno posto fine all’ultraventennale questione bilaterale legata al nome della Macedonia che, a emendamenti costituzionali attuati, si chiamerà Repubblica del Nord Macedonia e questo per non suscitare la sensibilità ellenica che ha circoscritta nel nome Macedonia la sua storica parte settentrionale del Paese.. E così uno dei vincitori del Premio Nobel per la Pace 2015, l'economista tunisina Uided Bushamaui, ha dichiarato che nominerà i due primi ministri di Macedonia e Grecia per il Nobel per la pace, proprio per aver siglato un accordo storico tra i loro Paesi. «Vedo l'accordo di Prespa, in cui entrambe le parti e i mediatori hanno dato tanta energia, come un processo eccezionalmente significativo che merita di essere nominato per il premio Nobel per la pace», ha detto Bushamaui, aggiungendo che l'accordo può servire come modello per la risoluzione dei problemi in tutto il mondo.

Il vincitore del premio Nobel tunisino è attualmente nella capitale macedone, Skopje, dove ieri ha presentato ufficialmente la sua nomination ad una cerimonia speciale, che alti diplomatici, politici e osservatori politici macedoni e greci hanno approvato. La Macedonia e la Grecia, come detto, hanno firmato un accordo storico a giugno sulla risoluzione di una lunga disputa sul nome della Macedonia e dopo aver trascorso la prima parte dell'anno in duri colloqui mediati dall'Onu. L'accordo è stato firmato sulle rive del lago Prespa, che si estende su entrambi i Paesi, nonostante l'aspra opposizione di destra in entrambi gli Stati. L'accordo aprirà le porte della Macedonia alla Nato e all'adesione all'Ue. La Grecia ha finora usato la sua influenza per porre il veto sull'adesione del suo vicino.

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