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Fvg, rebus candidature per il voto in Europa. Lega in alto mare, Forza Italia senza big

Tra dieci giorni il deposito delle liste. Per il Carroccio spunta l’ipotesi Polesello. L’azzurra Savino pronta al “sacrificio” bis

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FVG. Mancano dieci giorni al deposito delle liste per le europee e i partiti in Friuli Venezia Giulia si dividono fra chi, come Movimento 5 stelle e Partito democratico si avvia a definire la partita e chi come la Lega si trova in alto mare nella scelta dei nomi che correranno nel collegio del Nordest. La partita dovrà essere chiusa entro il 17 aprile e quella entrante sarà dunque la settimana decisiva.

Il Carroccio dovrebbe proporre a Matteo Salvini un uomo e una donna, con l’annessa richiesta di un accordo con i leghisti del Veneto affinché nel gioco delle preferenze possa risultare eletto almeno un esponente del Fvg. Sulle ipotesi è mistero fitto e più di qualcuno nel partito lamenta una certa inerzia, attribuita allo scarso interesse dei vertici regionali a mandare un rappresentante regionale a Strasburgo.

Qualche nome comincia tuttavia a emergere, a partire da Marco Dreosto, candidato sindaco sconfitto a Spilimbergo, che nei più recenti incontri di partito è apparso nelle grazie dei leader. Nel Pordenonese circola pure il nome del giovane consigliere regionale Simone Polesello, che piace a Fedriga e che proviene da una nota famiglia di imprenditori del mobile, potendo contare sulle risorse economiche necessarie per condurre una campagna con speranze di successo.

Altre ipotesi sembrano invece destinate a tramontare. Stefano Mazzolini a Strasburgo ci andrebbe di corsa ma lascerebbe scoperto il collegio di Tolmezzo, dove la Lega ha eletto già tutti i suoi tre rappresentanti e non avrebbe dunque altri nomi pronti al subentro. Difficile che emerga poi il nome di Barbara Zilli, con Fedriga che non vorrebbe toccare gli equilibri della giunta. Né pare essere il momento della sindaca di Monfalcone Anna Cisint, che dovrebbe dimettersi se eletta. Tra le candidature al femminile spunta infine la outsider triestina Monica Canciani.

Il M5s ha costruito la lista con l’ormai classica consultazione online. Se fanno fede i clic raccolti, la sfida sarà fra l’uscente pordenonese Marco Zullo e la triestina Viviana Dal Cin, che è riuscita a superare l’europarlamentare con 909 contro 839 voti, centrando il primo posto nella lista, anche se Luigi Di Maio conta di affidare il ruolo di capilista a esponenti della società civile.

Il Pd punterà sull’uscente Isabella De Monte, che spera di ripetere l’exploit da 74 mila preferenze della tornata precedente anche approfittando dei malumori che serpeggiano fra i dem del Veneto in questa fase di costruzione della lista. Dopo la conferma della candidatura di Giuliano Pisapia per dar voce alle istanze di sinistra, la variante locale potrebbe concretizzarsi nella discesa in campo dell’ex sindaco di Udine Furio Honsell, che i dem vedono di buon occhio per la possibilità di rastrellare voti senza sottrarli alla propria prima scelta.

Forza Italia ha stretto nel collegio del Nordest un accordo con la lista sudtirolese Svp, che prenota il posto da capolista per l’europarlamentare Herbert Dorfmann. Ai forzisti del Fvg potrà dunque spettare soltanto il ruolo di portatori d’acqua, ma nomi al momento non se ne fanno. Cinque anni fa toccò alla deputata e coordinatrice regionale Sandra Savino, che non si sottrarrebbe nemmeno stavolta alla chiamata di Silvio Berlusconi.

L’alleanza tra Fratelli d’Italia e i centristi di Raffaele Fitto si è tradotta sul piano locale nella candidatura civica di Giulia Manzan, segretaria dei tondiani di Autonomia responsabile. Corsa soltanto di bandiera, che incassa ad ogni modo anche il supporto di Progetto Fvg. Manzan toglie peraltro le castagne dal fuoco ai patrioti del Fvg, cui sarà chiesto l’inserimento in lista ma che non erano entusiasti di faticare e spendere in una partita che per loro appare senza prospettive. —


 

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