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Livorno

Il Pd attacca Nogarin: "Ostacolato il nostro volantinaggio da un vigile urbano"

Il Pd attacca Nogarin: "Ostacolato il nostro volantinaggio da un vigile urbano"

E' accaduto in piazza Cavallotti. Il sindaco ha chiesto un approfondimento al comandante della polizia municipale. Dura replica del segretario Dem

23 marzo 2019
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LIVORNO. La polemica è scoppiata sabato 23 tra piazza Cavallotti e via del Cardinale. «Durante il consueto volantinaggio per la campagna elettorale – hanno scritto dal Pd – una pattuglia della polizia municipale ha minacciato multe e blocco del volantinaggio, millantando la mancanza di un permesso, con tassa connessa non pagata». Dal partito hanno sottolineato che «nessun volantinaggio di una forza politica, in questa città, è mai stato avallato da alcun permesso e tantomeno dal pagamento di una tassa, che è invece richiesto per le pubblicità e per il posizionamento di un banchetto». E hanno chiesto al sindaco Filippo Nogarin e alla vice Stella Sorgente «di chiarire questo fatto grave». «Vogliamo capire se questo clima intimidatorio nei confronti del Pd – hanno scritto ancora i Dem – ha una regia politica. Il Pd rigetta questo inasprimento del clima elettorale, e dopo oggi sarà ancora più presente nelle strade e nelle piazze a fare volantinaggio».

Una denuncia alla quale il sindaco pentastellato ha risposto facendo sapere di avere chiesto «un approfondimento e una relazione scritta al comandante della polizia municipale». «Un pubblico ufficiale - ha scritto Nogarin - che decide di impedire un volantinaggio organizzato da una forza politica nel pieno di una campagna elettorale deve avere un motivo solidissimo e inoppugnabile, nel rispetto della normativa nazionale e comunale. In seguito alla segnalazione fatta dal Pd, ho chiesto un approfondimento e una relazione scritta al comandante della polizia municipale per fare piena luce». «Il regolamento comunale – ha aggiunto – prevede che le organizzazioni politiche non siano tenute a pagare alcuna imposta pubblicitaria per questo tipo di attività di volantinaggio. Se l’indagine interna dovesse confermare che l’agente ha agito correttamente, sarà mia premura scusarmi con lui. Fino a quel momento, esprimo solidarietà nei confronti degli attivisti del Pd ai quali è stata impedita un’attività propagandistica a prima vista legittima».

Ma la risposta del sindaco, attacca il segretario dei Dem Rocco Garufo, «ricorda molto le risposte della Raggi a Roma o dell’Appendino a Torino: lui non c’era e se c’era non sapeva e non vedeva». «È evidente a tutti – usa queste parole – che l’intimidazione può essere avvenuta solo grazie alla copertura politica del sindaco (e della vice, che tace fingendo di non avere alcuna responsabilità). Colto con le mani nella marmellata, Nogarin prova a nascondersi dietro alla necessità di fare approfondimenti. Ma è solo lui, come capo politico dell’amministrazione, che può garantire il corretto svolgimento di una libera campagna elettorale». «Ciò che è successo oggi è grave», ripete Garufo. Che subito, a nome del Pd, parla di «totale fiducia nei vigili urbani, così come in tutti i lavoratori dell’amministrazione comunale» e «richiama Nogarin e Sorgente alle loro piene responsabilità politiche».

«Vorremmo evitare di fare i conti con spiacevoli situazioni come questa – aggiunge in una nota il candidato sindaco del centrosinistra, Luca Salvetti – situazioni che la stessa amministrazione Nogarin/Sorgente stenta a spiegare e giustificare. La democrazia deve essere coltivata anche con i piccoli gesti quotidiani, Livorno ha bisogno di questo».

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