Il Tirreno

Lucca

 

Immigrati impiegati nel volantinaggio senza contratto e per pochi euro

Luca Tronchetti
Porta Santa Maria
Porta Santa Maria

Denunciato per lavoro nero un piccolo imprenditore pratese. Consegnava ai nordafricani pacchi di depliant da imbucare

19 febbraio 2019
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LUCCA. Quattro-cinque immigrati scendono da un furgoncino muniti di pacchi di depliant pubblicitari che avrebbero dovuto imbucare nelle cassette delle lettere degli abitanti dell’intero centro storico. Un lavoro retribuito all’incirca con una decina di euro e che li avrebbe impegnati per tutto il giorno. Accade la scorsa settimana a porta Santa Maria e, casualmente, mentre i giovani nordafricani sbucano fuori dal furgone transita una pattuglia dei carabinieri. I militari fermano il conducente e gli chiedono spiegazioni. Inizialmente l’uomo alla guida del furgone - residente a Prato e titolare di una piccola impresa individuale - cerca di minimizzare. Prova a convincere la pattuglia che è tutto regolare e che si tratta di un modo per cercare di dare una mano a persone che hanno bisogno di aiuto. Ma i carabinieri vogliono vederci chiaro e invitano il proprietario della vettura e i suoi ospiti in caserma per gli accertamenti di rito. In meno di un’ora emerge la verità: l’operatore pratese a cui era stato affidato l’appalto del volantinaggio per conto di ipermercati per svolgere a basso costo il lavoro utilizzava manovalanza in nero.

Una sorta di business del volantinaggio che vede l’impiego di extracomunitari a condizioni di lavoro inaccettabili: senza busta paga, senza assicurazione, senza un orario prestabilito. Dai primi riscontri sembra che gli immigrati siano tutti regolari sul territorio dello Stato: richiedenti asilo, profughi, in possesso di permessi di soggiorno. L’operatore pratese del settore è stato denunciato a piede libero e verrà sanzionato a livello amministrativo. Difficilmente lo rivedremo a Lucca, ma gli inquirenti adesso devono tenere le antenne dritte perché episodi di questo tipo potrebbero ripetersi a breve per il proliferare di questa situazione fuori legge.

INDAGINI IN TUTTA ITALIA

Manovalanza in nero, caporalato, sfruttamento dell’immigrazione in ambito lavorativo con soggetti e aziende che operano al di fuori della legalità e senza alcuna forma di contratto, sono ormai comuni in ogni parte d’Italia. E il business del volantinaggio prolifera da Nord a Sud.

Lo scorso anno uno squallido giro di lavoro nero era stato documentato dagli uomini della Guardia di Finanza di Egna, in provincia di Bolzano. Un’indagine della procura di Vicenza aveva scoperto un sistema di caporalato ai danni di 41 lavoratori stranieri: indiani, pachistani e algerini, 'scaricati' all’alba dai furgoncini nelle città tra Trento e Bolzano per imbucare nelle cassette materiale pubblicitario. Un «porta a porta» sorvegliato e senza pausa perché ai postini veniva affidata una bicicletta per spostarsi velocemente da una parte all’altra della città e sistemare nella buca delle lettere il materiale pubblicitario. —
 

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