Il Tirreno

Prato

Fumata grigia sul corteo di Forza Nuova per il centenario del fascismo - Video

Il questore Alessio Cesareo insieme al sindaco Matteo Biffoni
Il questore Alessio Cesareo insieme al sindaco Matteo Biffoni

Il Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico ha discusso del caso ma non ha ancora preso una decisione. I sindaci della provincia di Prato scrivono al prefetto: "Vietate la manifestazione". Si schiera anche il presidente della Regione Rossi

13 marzo 2019
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PRATO. Il caso della manifestazione indetta a Prato dal movimento di estrema destra Forza Nuova per il 23 marzo, giorno in cui cade il centenario della fondazione dei Fasci italiani di combattimento, è approdato ieri, 12 marzo, al Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico, convocato in Prefettura, ma una decisione non è stata ancora presa. Serviranno approfondimenti per capire se il corteo si farà oppure sarà vietato, come chiedono da giorni il sindaco Matteo Biffoni e numerose associazioni e partiti della sinistra, oppure cambierà la data o il percorso. Il questore Alessio Cesareo ha avuto già modo di dire che secondo lui è tutto a posto e non sembrano esserci motivi per vietare la manifestazione. Di fatto sarà lui a dire l’ultima parola, anche se il Comitato potrà interloquire e consigliare.

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Ma la rivolta contro l’appuntamento neofascista sta montando sempre più in questi giorni. Proprio ieri i sindaci della provincia di Prato hanno scritto al prefetto Rosalba Scialla e al questore Cesareo per chiedere di non autorizzare la manifestazione nazionale di Forza Nuova. La lettera è rivolta agli organi territoriali che, si legge nel testo, devono «farsi garanti» affinché ««la legittima affermazione delle proprie idee politiche non si manifesti attraverso iniziative contrarie alla Costituzione italiana, alle leggi e alla Repubblica». I primi cittadini, in particolare, chiedono che il corteo «sia spostato ad altra data, se è vero come sostenuto dagli organizzatori, che l’evento è fatto per altri motivi e non per celebrare il triste anniversario dei cento anni dall’atto di nascita del partito fascista».

«La manifestazione – prosegue la lettera – è del tutto contraria ai dettami fondamentali della Costituzione, nata dalla Resistenza e ispirata ai principi di libertà, democrazia e giustizia. Riteniamo che tale evento, altresì, si ponga in contrapposizione alla cosiddetta Legge Scelba, che introduce il reato di apologia di fascismo, e alla Legge Mancino, che punisce chi diffonde idee fondate sull’odio razziale o etnico». Viene ricordato, inoltre, che il raduno di Forza Nuova arriverebbe nella città «medaglia di argento al valore militare per il coraggio dimostrato dai suoi cittadini nel respingere le truppe occupanti»: un “oltraggio” secondo i sindaci, portato avanti nel ricordo di un «movimento dichiarato fuori legge, che ha trascinato l’Italia verso le leggi razziali, una vergogna per la storia di questo Paese, e il dramma della Seconda guerra mondiale».

«La comunità pratese – si legge nella lettera dei sindaci – sarà, sempre, accogliente, solidale e aperta all’integrazione. È inaccettabile che possano svolgersi sul nostro territorio eventi che si richiamano all’odio, all’intolleranza e alla violenza». Per questo «sostengono in modo convinto la netta opposizione del sindaco Matteo Biffoni alla manifestazione e chiedono formalmente che l’evento venga non autorizzato». Nei giorni scorsi anche il deputato del Pd Antonello Giacomelli aveva scritto al prefetto Scialla, dopo essersi appellato al ministro dell’Interno Matteo Salvini, per chiedere che la manifestazione neofascista venga vietata. Il Comitato deciderà nei prossimi giorni.

"La Costituzione e le leggi italiane sono molto chiare, la manifestazione organizzata a Prato per la celebrazione dei 100 anni del fascismo deve essere vietata. Non vedo altre possibilità a meno che non si voglia calpestare la nostra Carta fondamentale. Al sindaco Biffoni va tutto il mio sostegno". Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in merito alla manifestazione di Forza Nuova in programma il 23 marzo a Prato e per la quale il sindaco Matteo Biffoni ha chiesto al questore la non autorizzazione. "Al tempo stesso invito tutte le forze democratiche e tutti i cittadini a sostenere la sacrosanta richiesta del primo cittadino di Prato - aggiunge Rossi in una nota - Non è tollerabile che nel 2019 ci sia ancora qualcuno che si richiami al fascismo. La Toscana è una regione che ha patito più di altre le atrocità commesse dal regime mussoliniano e dai nazisti suoi alleati: permettere che sia teatro di una manifestazione di questo tipo sarebbe un indegno sfregio alla nostra storia".
"Come la Germania, anche l'Italia dovrebbe fare una volta per tutte i conti con il suo passato - conclude il governatore -. E in questa ottica sarebbe necessario vietare l'uso e la diffusione di tutti i simboli legati al fascismo e sciogliere quelle organizzazioni e quei gruppi che si richiamano a quella tragica ideologia".

Lunedì 18 marzo ci sarà un altro Comitato per l'ordine pubblico e in quella sede probabilmente verrà presa la decisione definitiva.

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