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Carne di coccodrillo, via libera: si può mangiare in Italia

Il ministero della Salute ha dato il via libera all'importazione di carne di coccodrillo per il consumo alimentare: ecco le regole da seguire

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carne di coccodrillo

Via libera all’importazione in Italia per il consumo alimentare di carne di coccodrillo.

Il Ministero della Salute ha pubblicato una nota, indirizzata anche al Ministero della Transizione Ecologica e alla Direzione Generale per il patrimonio naturalistico Autorità di Gestione CITES, che contiene le linee guida già definite dall’Unione Europa sul tema “scambi intra-UE e importazioni di carni di rettili di allevamento“.

Carne di coccodrillo, i requisiti per l’importazione

Le carni di rettili da allevamento che possono essere importate e commercializzate sul territorio dell’UE, e quindi anche in Italia, sono quelle che rispettano le seguenti condizioni:

  • devono provenire da Paesi terzi che figurano nell’elenco di cui allegato XIV del regolamento di esecuzioni (UE) 2021/405;
  • devono essere scortate all’atto dell’introduzione nell’UE dal certificato sanitario di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2020/2235;
  • non devono essere nuovi alimenti ai sensi del regolamento (UE) 2015/2283, o sono autorizzate ai sensi dell’articolo 6 del regolamento (UE) 2015/2283 e figurano nel regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470 della Commissione.

Relativamente all’ultimo punto, le uniche carni di rettili d’allevamento per cui vi sono informazioni certe di consumo significativo prima del 1997 sono quelle appartenenti alla specie Crocodylus niloticus, ovvero coccodrillo del Nilo: “Queste carni non sono, infatti, nuovi alimenti ai sensi dell’art.3 del regolamento (UE) 2015/2283 – fa notare il Ministero – dunque, per essere immesse sul mercato dell’Union, non necessitano di essere autorizzate ai sensi dell’articolo 6 dello stesso regolamento”. Le carni importate inoltre, come stabilito nel primo punto, possono entrare in Italia solo se arrivano da Svizzera, Botswana, Vietnam, Sud Africa o Zimbabwe.

Coccodrillo e locuste, i nuovi alimenti per l’Ue

Non è la prima volta che la carne di coccodrillo viene offerta in Italia: già nel 2015, in occasione di Expo, era presente e poteva essere consumata allo stand dello Zimbabwe, Paese dove viene mangiata regolarmente, sotto forma di hamburger. Da qualche anno però sono arrivate aziende straniere a occuparsi dell’allevamento e della commercializzazione.

A oggi la carne di coccodrillo può arrivare a costare sino a 150 euro al chilo. Negli anni, complice anche la ricerca di nuovi alimenti da immettere sul mercato, l’Unione Europea ha regolamentato anche l’importazione e il commercio di insetti per uso alimentare come le locuste o le larve.