17.9 C
Napoli
sabato, Aprile 27, 2024
PUBBLICITÀ

Elezione Marano. Intervista a Pasquale Albano: “Risaneremo la città, no ai compromessi”

PUBBLICITÀ

«Reperire altrove i fondi necessari per dare servizi e sviluppo alla città» con il Comune che «dovrà fare cassa, riscuotendo in primis tutti gli oneri concessori delle pratiche edilizie, parliamo di circa 10 milioni di euro, una cifra esorbitante per un Comune nelle nostre condizioni». È la ricetta del candidato sindaco del centro Pasquale Albano, a capo di 6 liste civiche. In quest’intervista ad InterNapoli.it la sua visione della città in caso di elezione.

 Le 6 liste della coalizione richiamano tutte il suo nome. Non c’è il rischio di un’eccessiva personalizzazione del progetto?

PUBBLICITÀ

 «Non si tratta di mera personalizzazione, riguarda piuttosto il metterci la faccia e assumersi le proprie responsabilità. Candidarsi a sindaco in una città difficile come Marano, al di là del risultato, significa prendersi un serio impegno con chi crede nel tuo progetto e con i cittadini che decidono di votarti. Il mio nome su quattro delle sei liste a mio sostegno significa esattamente questo: assumersi il peso della sconfitta o le responsabilità di una vittoria».

Il Comune esce da un periodo di commissariamento straordinario a causa dello scioglimento del consiglio comunale. Marano sembra dover essere sempre etichettata come città in cui la camorra ha una forte influenza. Come uscirne?

 «La camorra ha ancora una grande influenza nel nostro territorio, nonostante il grande lavoro della magistratura. Da solo un sindaco può fare ben poco. È una battaglia di tutti i cittadini per bene – e mi creda a Marano sono la maggioranza – che va combattuta quotidianamente. Il mio primo impegno sarà quello di rendere la macchina comunale trasparente, soprattutto nella stesura di gare, bandi e manifestazione di interesse. Proprio per questo intendo avvalermi in giunta di un rappresentante delle forze dell’ordine, così che si capisca da subito che la nostra non è un’amministrazione che scende a compromessi. Bisogna poi puntare sulla cultura, creando una rete tra istituzioni, scuole, parrocchie, associazioni e incentivando anche la nascita di luoghi di aggregazione accessibili a tutti. Lavorare insieme per allontanare dalla strada quei ragazzi che vengono da un tessuto sociale più a rischio, e quindi facilmente avvicinabili dalla malavita, e mostrare loro un’altra strada, seguendo le loro attitudini e i loro interessi».

Qual è la sua ricetta economica per fare cassa di un ente in dissesto finanziario?

 «Purtroppo non c’è una formula magica e credo che solo un folle, o un bugiardo, possa promettere di risolvere in cinque anni un disastro finanziario che nasce 20 anni fa. Il risanamento delle casse comunali sarà nelle mani della commissione per la liquidazione del debito (Osl), che in pratica avrà il compito di pagare tutti i creditori e fornitori. Dinanzi a una situazione così complessa, lavoreremo su due fronti: reperire altrove i fondi necessari per dare servizi e sviluppo alla città, istituendo un ufficio al Comune che si occupi unicamente di partecipare e presentare progetti ai vari bandi europei, statali e regionali così da reperire finanziamenti; dall’altro lato il Comune dovrà appunto fare cassa, riscuotendo in primis tutti gli oneri concessori delle pratiche edilizie , parliamo di circa 10 milioni di euro, una cifra esorbitante per un Comune nelle nostre condizioni. Poi bisogna iniziare un serio contrasto contro l’evasione e l’elusione dei tributi, in primis censendo quelle 4 mila famiglia da decenni allacciate al sistema idrico in modo abusivo. Va inoltre studiata l’attuale situazione del pagamento fitti degli immobili di proprietà comunale, distinguendo tra morosi e non, così da poter rescindere i contratti in caso di morosità e provvedere a nuovi affidamenti con l’obiettivo di sgravare il bilancio comunale di tutte quelle spese derivanti dalla gestione e manutenzione ordinaria. Bisogna insomma abbattere le spese, razionalizzare le risorse e iniziare una seria politica contro l’evasione fiscale».

Forte in città è l’evasione e l’elusione dei tributi. Il piano del sindaco Albano su questo punto qual è?

 «Come accennavo prima, bisogna partire immediatamente dal censimento di quelle 4 mila famiglie che ad oggi non pagano l’acqua. Il piano è molto semplice: incrociare i dati delle utenze (elettricità, gas, tari, imu) e scovare così gli evasori. Individuati gli evasori e riscosse le somme dovute, si potrà anche abbassare la pressione fiscale. Il concetto è pagare tutti per pagare meno. Bisogna poi continuare l’azione iniziata dai commissari contro gli evasori storici dei tributi».

Nelle ultime settimane è scoppiato il caso del mercato ortofrutticolo di via Unione Sovietica, con numerose proteste degli operatori. Cosa intende fare Lei per non perdere quest’importante comparto dell’economia cittadina?

 «La soluzione migliore è quella di spostare il mercato ortofrutticolo nel polo industriale di via Migliaccio, dove ci sono gli spazi adeguati e dove l’installazione degli stand non condizionerà in modo negativo la viabilità e non arrecherà disagi ai residenti. Nell’area di via Unione Sovietica, una volta spostato il mercato ortofrutticolo, andremo a realizzare un’area fiera dove sarà dislocato il mercato pannino, che non può più svolgersi in un’arteria pubblica sia per motivi igienico sanitari che di sicurezza. All’interno dell’area fiera potranno essere collocati, sempre tramite un apposito bando, anche stand permanenti del settore alimentare e non, che siano aperti tutti i giorni, creando così una sorta di mercato centrale».

E sul Pip di via Migliaccio? Ha una soluzione?

 «Il primo passo è accelerare le procedure per la rescissione del contratto con i Cesaro e acquisire tutto al patrimonio comunale. La nostra idea è quella di creare un consorzio con gli imprenditori coinvolti per un reale rilancio della struttura. Per gli spazi ancora inutilizzati, invece, faremo un nuovo bando per l’assegnazione».

Saranno 5 i Suoi avversari alla carica di sindaco. Cosa pensa dei suoi competitor? Chi teme di più?

 «Non temo nessuno in particolare. Alcuni sono palesemente inesperti e inadatti al ruolo, altri invece direi che hanno già dato e certo non con risultati lusinghieri».

In caso di ballottaggio, cercherà di stringere degli accordi con le altre forze? Ed eventualmente con chi?

 «Credo sia prematuro parlarne adesso. Certo non intendo stringere accordi per la spartizione di poltrone». 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Rischia di annegare in piscina a Ischia, bimba salvata in extremis da bagnino e personale medico

Oggi pomeriggio i carabinieri della stazione di Casamicciola terme sono intervenuti all’interno di un parco termale dove per cause...

Nella stessa categoria