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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Il ‘patto delle Case celesti’: così Mennetta pianificò la vittoria nella terza faida

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E’ il clan ormai dominante a Secondigliano. Quello che da braccio militare dei Di Lauro è poi passato indenne per ben tre faide. La sua storia è quella di un’unica famiglia, un capoclan e i suoi nipoti. E’ il 2007 quando il gruppo della Vanella Grassi (strada conosciuta in tutta Secondigliano e confusa molto spesso con la vicina vico Lungo Ponte ‘a spuntatora’) rafforzatosi sotto l’egida di tre personaggi, Antonio Mennetta, Rosario Guarino e Fabio Magnetti, si afferma gradualmente sempre più sugli scenari di Secondigliano e Scampia, stringendo alleanze con i Marino e Leonardi, e si riavvicina al clan originario. E’ questa la storia del ‘patto delle Case celesti’.

A raccontare questa prorompente ascesa è stato in più occasioni il collaboratore di giustizia Gianluca Giugliano. Proveniente dalla famiglia dei Marino, storica famiglia di camorra di Secondigliano e protagonista della scissione dai Di Lauro, Giugliano ha osservato lo svolgersi degli eventi da una prospettiva di intraneo alla Vanella Grassi (che ha inglobato i Marino dal dicembre 2011). Grazie al suo ruolo di killer, diviene uno dei luogotenenti dei Marino e a partire dal giugno-luglio 2008 viene messo al corrente delle decisioni della famiglia, nelle alterne vicende che hanno visto i Marino entrare in un sotterraneo conflitto con gli Amato-Pagano, per poi diventare protagonisti della scissione della scissione. Un’ulteriore frattura in un cartello composito formatosi a seguito di due faide (quella del 2004 e quella del 2007) dai Di Lauro. Le rivelazioni di Giugliano si sono rivelate determinanti per comprendere l’ascesa della Vanella sotto l’egida dell’elemento realmente dirompente nel quadro degli assetti criminali di Secondigliano, poiché la famiglia Marino viene letteralmente fagocitata dalla Vanella, tanto da divenire una cosa sola. Ne sono dimostrazioni anche i frequenti contatti che Mennetta ebbe a suo tempo con Roberto Manganiello, nipote di Gennaro Marino e poi reggente del gruppo delle Case celesti almeno fino alla sua cattura.

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