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lunedì, Aprile 29, 2024
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Napoli piange Domenico Jervolino, lutto all’Università Federico II

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Napoli piange Domenico Jervolino. E’ deceduto il docente universitario presso l’Università di Napoli “Federico II” e allievo di Pietro Piovani, fu particolarmente impegnato sul fronte politico: già dirigente delle Acli e della Cisl-Università, negli anni settanta fu tra i fondatori con Livio Labor del MPL (Movimento Politico dei Lavoratori), tra i promotori del Movimento dei Cristiani per il Socialismo, esponente del dissenso cattolico. Ha successivamente aderito a Democrazia Proletaria, di cui è stato a lungo responsabile nazionale cultura e scuola ed è stato fra i promotori del Partito di Unità Proletaria. È stato consigliere regionale in Campania dal 1979 al 1987. Ha poi militato in Rifondazione Comunista, nelle cui file è stato Assessore all’educazione del Comune di Napoli dal marzo 2000 al marzo 2001, oltre che responsabile nazionale università e ricerca. È stato direttore della rivista Alternative fino al 2006, dal 2007 vice-direttore di Alternative per il socialismo; ha collaborato con diverse riviste specialistiche di filosofia (Filosofia e TeologiaStudium).

È cugino dell’ex ministro e sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino.

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Nell’ambito degli studi filosofici è tra i principali studiosi in Italia del pensiero del filosofo francese Paul Ricoeur (1913-2005), di cui diviene amico personale. La sua ricerca ha esaminato approfonditamente alcuni aspetti riguardanti il pensiero del Ricoeur, tra cui:

  • la ricerca di un filo conduttore unitario all’interno della sterminata opera dell’autore francese, cui ha dedicato il volume Il cogito e l’ermeneutica. La questione del soggetto in Paul Ricoeur (Procaccini, Napoli, 1984; Marietti, Genova, 1993).
  • la messa in questione del soggetto cartesiano autocentrato e autotrasparente. Il pensiero di Ricoeur appare nei suoi studi come caratterizzato dall’attenzione verso le peripezie del Cogito che, ferito e spezzato nella sua autosufficienza, cerca di ritrovare sé stesso attraverso un lavoro ermeneutico. Nella speculazione dell’ultimo Ricoeur ha individuato come centrale il paradigma della traduzione come modello di pensiero fondato sull’ospitalità linguistica e l’apertura all’altro.
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