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lunedì, Aprile 29, 2024
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“Racket, usura, droga, falso e rapporti con i politici”, la camorra di Napoli e provincia non cambia pellle

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Gli eventi che hanno caratterizzato il panorama delinquenziale dell’area hanno contribuito a ridisegnarne la mappa criminale, sempre più interconnessa con quella del capoluogo e della provincia di Caserta. Nelle zone dove sono venuti meno centri decisionali unitari, sarebbero emerse nuove cellule, spesso aggregatesi tra loro nella gestione dei traffici di stupefacenti e nel controllo delle piazze di spaccio.
Diversamente da quanto accaduto per il capoluogo, non si evidenziano conflittualità tra i diversi sodalizi. Gli storici clan, seppur significativamente indeboliti dagli arresti, sembrano ancora in grado di imporre la loro presenza sul territorio, in special modo quelli che, grazie ad una gestione monopolistica delle attività illecite, anche attraverso gruppi collegati, hanno costruito uno saldo potere economico, come le famiglie MALLARDO, MOCCIA e
POLVERINO.
Le maggiori fonti di guadagno delle organizzazioni locali continuano ad essere le estorsioni, l’usura, il narcotraffico e la commercializzazione di prodotti contraffatti. La loro capacità di infiltrare la pubblica amministrazione è attestata dallo scioglimento per infiltrazioni mafiose dei Consigli Comunali di Calvizzano e Caivano, disposti con
Decreti del Presidente della Repubblica, rispettivamente del 20 e 27 aprile 2018414.

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