Numero 3 ottobre novembre 2008

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Direttore Christian Zurlo

Editore Vanoi GlocalNews Factory

Redazione Via Nazionale, 40 - IMèR (TN)

Anno I - N°3 www.laVocedelNordEst.it

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News crossing

Ottobre/Novembre 2008

Edizione speciale Trentino

il quotidiano online del triveneto

LaVocedelNordEst.it - Quotidiano indipendente di informazione - Reg. Tribunale Trento n. 1352 del 15.02.2008

Te s t a t a

Il 10 novembre segui in diretta l’esito elettorale sul nostro giornale on-line iscritta

La polemica. Veleni ed avversità hanno caratterizzato una campagna fatta di grandi apparenze e scarsi contenuti

News crossing

Leggi il nostro giornale e poi lascialo dove altri lo possono ritrovare!

In campagna elettorale con il futuro Presidente Sei Presidenti e 739 Candidati ammessi alle elezioni provinciali del 9 novembre in Trentino. Sette liste per Dellai (238 candidati) e dieci per Divina (331 candidati). «Non basta più dare contro. Occorrono idee per il dopo»

Abbiamo trascorso alcune ore con i sei candidati alla carica di Presidente. Ecco i loro programmi di Christian Zurlo da P.8 per il Trentino.

Sfida all’ultimo voto tra il «Principe» e il Senatore

■Al mercato con l’ex assessore alla sanità Remo Andreolli

(già Presidente della Provincia di Trento 1974/1979) TRENTO - All’occhio dell’osservatore, il Trentino del momento appare dotato di troppi salvatori. Secondo l’ufficialità delle cifre, 739 candidati alle elezioni del 9 novembre, in 22 liste. Se debbo immergermi nelle memorie delle prime consultazioni dell’autonomia, viene in luce il ruolo strategico e di messaggio dei partiti, in tutto le dita di due mani, e il profilo dei protagonisti, Degasperi-Togliatti, laggiù, Odorizzi-Magnago, quassù. Adesso, moltiplicati i portatori di salvezza, procediamo tra slogan di giornata, sotto la scorza delle grandi apparenze. Continua a pagina 6

Nel dettaglio l’ultima consultazione elettorale in Trentino P.7

Giovanazzi

Da Pietramurata a Riva del Garda con il vicepresidente uscente del Consiglio provinciale di Trento, incontrando i sindaci di oggi e di ieri P.10

di Giorgio Grigolli

■Le elezioni nella storia: tutte le foto dei presidenti degli ultimi 50 anni P.7 ■I risultati del 2003

■ In camper con Nerio

Alle «Fiere nel Primiero», ci spiega che «giochi di palazzo ed intrighi hanno fatto sì che le migliori risorse dovessero esprimere l’autenticità del progetto democratico in altro modo» P.11

■ Agostino Catalano e la Sinistra alternativa

Il politico spiega che «Dellai è fortunato perchè si ritrova a confrontarsi con l’impresentabilità dei suoi avversari» P.12

■ I Comunisti trentini:

duri e puri

Gianfranco Valduga si chiede «Chi pensa di rappresentare il partito Democratico? Altro che riformismo, si tratta di controriformismo a livello nazionale con la Sinistra tolta dal nome, condito con venature di Destra o di Centro» P.12

Dal Federalismo alle Case ITEA, dall’Integrazione alla «Magnadora», il confronto è serrato tra i due principali avversari. Da Roma si guarda con attenzione alle elezioni in una delle ultime roccaforti del Centrosinistra. P. 8-9

■ Il voto in Alto Adige

Ecco come si vota in Provincia di Bolzano dove il presidente non viene eletto direttamente dalla popolazione P.7

Speciale: Come si vota ■ Indicazioni utili per i

cittadini

P.2

■ Tutte le liste e i nomi dei candidati P.4-5


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LaVocedelNordEst.it Ottobre/Novembre 2008 - Speciale Elezioni

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Come si vota

LE Modalità Di Voto Valide Modo di espressione del voto

Effetti del voto

1. Segno sul simbolo di una lista TRENTO - Il 9 novembre 2008 in Trentino si vota. Il sistema elettorale, disciplinato dalla legge provinciale n. 2 del 2003, prevede che i cittadini eleggano direttamente il Presidente della Provincia e il Consiglio provinciale di Trento. Fino al 2003 il Presidente della Provincia era scelto dal Consiglio provinciale tra i suoi componenti. Il sistema di trasformazione dei voti in seggi, garantisce la stabilità di governo e tutela la presenza delle forze politiche «di minoranza». Un seggio è riservato ad un candidato espressione dei comuni ladini. Ecco in sintesi come si vota: – I cittadini eleggono il Consiglio provinciale, che unitamente a quello di Bolzano forma il Consiglio della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol. – Il Presidente della Provincia è eletto direttamente dai cittadini.

– Il Presidente della Provincia nomina non più di otto assessori e tra di essi il vicepresidente. Alcuni assessori possono anche essere esterni al Consiglio. Il vicepresidente è scelto tra i consiglieri. – Gli assessori (escluso il vicepresidente) non possono essere contemporaneamente consiglieri. I consiglieri nominati assessori saranno sostituiti dal primo dei non eletti delle rispettive liste. – Un seggio è riservato a un candidato consigliere espressione dei comuni ladini. – È previsto un premio di maggioranza. – È garantita la presenza in Consiglio provinciale delle forze politiche di minoranza.

COME SI ESPRIME IL VOTO Il voto può essere espresso, solo con la matita copiativa, in UNO dei seguenti modi: • barrando il simbolo della lista prescelta • barrando il nome del candidato Presidente prescelto • barrando il simbolo della lista prescelta e il nome del candidato Presidente collegato. In ciascuno dei casi descritti può essere espresso anche il voto di preferenza (fino a tre) scrivendo con la matita copiativa il cognome e, se necessario, anche il nome dei candidati consigliere nelle apposite righe accanto al simbolo della rispettiva lista. Il nome del candidato Presidente non deve essere riscritto sulle righe per il voto di preferenza. Non è possibile esprimere preferenze per candidati appartenenti a liste diverse. È sufficiente scrivere solo le preferenze accanto al simbolo della lista nella quale sono candidate le persone per le quali si vuole votare, senza barrare alcun simbolo, per attribuire un voto valido anche alla lista e al candidato Presidente collegato. QUANDO SI VOTA Si vota domenica 9 novembre 2008 dalle ore 7.00 alle ore 22.00. Le elezioni si svolgono in un unico turno. La legge elettorale non prevede il ballottaggio. DOVE SI VOTA Si vota nella sezione indicata sulla propria tessera elettorale. CHI VOTA Per l’elezione del Presidente della Provincia e del Consiglio provinciale votano solo i cittadini italiani maggiorenni che risiedono in Trentino ininterrottamente da almeno un anno. In alcuni casi la legge consente di votare anche a chi risiede in Trentino da meno di un anno: per chiarimenti rivolgersi all’ufficio elettorale del comune di residenza. Votano in Trentino anche i cittadini italiani

residenti all’estero che ricevono l’apposita «cartolina-avviso» spedita dal Comune. COME SI VOTA È consegnata una sola scheda. La scheda votata deve essere piegata all’interno della cabina. La scheda riporta il cognome e il nome di tutti i candidati Presidente e i simboli delle relative liste collegate, cioè delle liste che formano la coalizione a sostegno di ciascun candidato Presidente. A fianco di ogni simbolo si trova uno spazio per il voto di preferenza (al massimo tre) per l’elezione dei consiglieri. PROMEMORIA • portare la propria tessera elettorale personale; • portare un documento di identità; • richiedere al proprio Sindaco l’autorizzazione a votare nel luogo di cura o in ospeda-

Un voto per la lista e per il candidato Presidente collegato

2. Segno sul nome del candidato Presidente

Un voto solo per il candidato Presidente

3. Segno sul contrassegno di una lista e sul nome del candidato Presidente collegato

4. Indicazione del cognome dei candidati consigliere nelle apposite righe accanto al simbolo della rispettiva lista (max. 3 preferenze)

Un voto per il candidato Presidente e per la lista

Un voto per il candidato Presidente, per la lista e per i candidati consigliere votati

le in caso di ricovero. • votare solo con la matita copiativa fornita dal seggio; • non portare in cabina telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o riprodurre immagini. A CHI RIVOLGERSI… All’ufficio elettorale del comune di residenza: se non si trova la tessera elettorale; per avere informazioni sul diritto di voto. Per avere informazioni generali sulla consultazione elettorale rivolgersi alla Provincia autonoma di Trento - Servizio Segreteria della Giunta Telefono 0461.494666 e-mail serv.elettorale@provincia.tn.it

Edizione speciale in occasione delle Elezioni Provinciali, distribuita nei principali centri delle Province di Trento e Bolzano. Direttore responsabile Christian Zurlo Pubblicità pubblicita@lavocedelnordest.it Tel. 0439/725106 Ideazione grafica Viviana Fontanari

Redattori/Collaboratori Mario Pernechele, Daniele Dalla Valle, Domenica Loss, Corrado Raspati, Vittorio Zottin Marketing Michele Gubert Editore/Proprietario Vanoi GlocalNews Factory

Reg. Tribunale Trento n. 1352 del 15.02.2008 Iscrizione al R.o.c (Registro Operatori di Comunicazione) n° 17361 Stampa Centro Stampa Editoriale Via del Lavoro 18 Grisignano di Zocco (VI)

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Anno I - N°3 www.laVocedelNordEst.it

Il voto in Alto Adige

Risultati 2003

PROVINCIA DI TRENTO - CANDIDATO PRESIDENTE Risultati definitivi Sabato 8 novembre 2003 CANDIDATI PRESIDENTE 2003

LORENZO DELLAI

CARLO ANDREOTTI

AGOSTINO CATALANO

Sezioni rilevate: 516 su 516

Totale voti validi: 279384

LISTE di APPOGGIO UNIONE AUTONOMISTA LADINA (N° voti: 2990) LEALI AL TRENTINO (N° voti: 7079) VERDI E DEMOCRATICI PER L’ULIVO (N° voti: 9479) SOCIALISTI INSIEME PER IL TRENTINO (N° voti: 5192) LISTA CIVICA MARGHERITA (N° voti: 69856) PATT - AUTONOMISTI - CASA DEI TRENTINI (N° voti: 24261) CENTRO POPOLARE CASA DEI TRENTINI (N° voti: 6002) COMUNISTI ITALIANI (N° voti: 2323) SINISTRA DEMOCRATICA E RIFORMISTA (N° voti: 36779) TRENTINO AUTONOMISTA (N° voti: 5853) ALLEANZA NAZIONALE (N° voti: 10996) FORZA ITALIA (N° voti: 36228) LEGA NORD TRENTINO (N° voti: 16526) UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DI CENTRO (N° voti: 13667)

RIFONDAZIONE COMUNISTA (N° voti: 7662)

VOTI

%

N°: 169916

60,82%

BOLZANO - Contrariamente al Trentino, il Consiglio Provinciale della Provincia Autonoma di Bolzano è eletto con sistema proporzionale ed a suffragio universale diretto e segreto. A Bolzano sono in corsa 15 liste e quasi 500 candidati. Il numero dei consiglieri/delle consigliere provinciali che verranno eletti è di trentacinque. Il Presidente della Provincia non viene eletto direttamente dal popolo. I Consiglieri Provinciali ricoprono automaticamente anche la carica di Consigliere Regionale.Sul sito che segue, si possono trovare tutti i dettagli sulle elezioni provinciali in Alto Adige.

http://elezioni.provincia.bz.it/

N°: 85688 30,67%

Calendario Appuntamenti I Big politici in Trentino Alto Adige

N°: 7891

2,82%

21 ottobre a Trento arriva il leader Udc Pierferdinando Casini, per testare la nuova alleanza con il centrosinistra di Dellai. Si confronterà anche con Enrico Letta del Pd, oltre che con i vertici locali. --------------------------------------------------23 ottobre a Pergine Valsugana Dalle 21 Festa di chiusura campagna elettorale della Lega Nord alla discoteca Number One - Ingresso libero. ------------------------------------------------24 ottobre Nicola (Nichi) Vendola, Governatore della Puglia chiuderà presso la Sala della Cooperazione a Trento alle 20.30 la campagna elettorale della Sinistra del Trentino. Lo stesso giorno a Trento arriva anche l’ex sindacalista Savino Pezzotta. ------------------------------------------------24 ottobre a Bondo dalle 21, presso la discoteca Kiwi con Remo Andreolli e tutti i candidati chiusura della campagna elettorale Democratici per il Trentino. ------------------------------------------------25 ottobre dalle ore 16 in poi Consegna ai Presidenti degli uffici elettorali di sezione, da parte del Sindaco, dei locali arredati a sede di sezione, degli oggetti e degli stampati occorrenti per lo svolgimento delle operazioni elettorali. ------------------------------------------------Domenica 9 novembre Entro le ore 6: termine ultimo entro il quale il Sindaco deve porre rimedio ad eventuali deficienze emerse in sede di verifica dei locali e del materiale per gli uffici elettorali alle ore 6 : costituzione dell’Ufficio elettorale di sezione ed inizio delle operazioni preliminari alla votazione seguite dalla votazione che si protrae fino alle ore 22. alle ore 12: scadenza del termine per la presentazione al Servizio Segreteria della Giunta ed Elettorale della Provincia dell’atto di designazione dei rappresentanti di lista presso l’Ufficio centrale circoscrizionale alle ore 22: chiusura della votazione e accertamento del numero dei votanti. ------------------------------------------------Lunedì 10 novembre Alle ore 7.00: ricostituzione dell’Ufficio elettorale di sezione e inizio delle operazioni di scrutinio che devono svolgersi senza interruzione ed essere ultimate entro le 12 alle ore 16.00: termine ultimo entro il quale devono essere effettuate le operazioni di scrutinio nelle singole sezioni: decorso tale termine le operazioni devono essere chiuse anche se non sono state ultimate.

■ ■

BRUNO

LISTA DI PIETRO - ITALIA DEI VALORI (N° voti: 4106)

N°: 4285

1,53%

FIRMANI

LISTA CLAUDIO TAVERNA (N° voti: 3817)

N°: 4107

1,47%

MOVIMENTO PER I DIRITTI - SU LA TESTA (N° voti: 3041) GUIDO GASPEROTTI

N°: 3192

1,14%

CLAUDIO

3

TAVERNA

BENITO ROSSI

PARTITO PENSIONATI (N° voti: 2159)

N°: 2213

0,79%

GIORGIO LEONARDI

UNIONE DEMOCRATICI PER L’EUROPA (N° voti: 1897)

N°: 2092

0,75%


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LaVocedelNordEst.it Fonte: Ufficio Centrale Circoscrizionale per il Collegio Di Trento Ottobre/Novembre 2008 - Speciale Elezioni Provincia Autonoma Di Trento

NEL SEGRETO DELL’URNA, IL PROSSIMO PRESIDENTE TRENTO - Domenica 9 novembre è il giorno della verità. Ma solo il giorno dopo ci verrà detto ufficialmente ciò che i trentini hanno scelto per il loro futuro politico. Un confronto molto atteso e davvero molto combattutto a suon di sondaggi, in un momento politico di grande evoluzione sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Troppi veleni e scarsi contenuti hanno caratterizzato questa campagna elettorale in Trentino. A complicare la situazione, un’indagine giudiziaria denominata «Giano bifronte» che ha sconvolto il mondo politico locale e lo ha fatto seriamente riflettere sulle questioni etiche legate alla politica. Ma dalle anticipazioni di questi giorni, quell’indagine sembra tutt’altro che archiviata. Sarà una riconferma del Governatore uscente o un netto cambiamento?

Divina

Sergio Divina nato il 08/02/1955 a Trento

Fassa

Autonomisti Popolari

Inquilini Case Popolari

Anesi Alessandro Bosin Alberta Capovilla Manuel Cocciardi Francesco Cuel Vanna Defrancesco Nicola Deluca Mario Denicolo’ Carla Maddalena Desilvestro Vigilio Dezulian Tea Dioli Leonina Felicetti Alberto Felicetti Aldo Felicetti Francesco Fontana Gino Gabrielli Manuela Guglielmi Luca Lasagna Guglielmo Lazzer Cornelio Mazzel Benedetto Menozzi Monica Parmesani Silvano Pellegrin Marco Pierobon Virna Pitscheider Francesco Rosa Franco Santuari Anita Saracino Michele Scola Leonardo Tava Fabio Testor Elena Vanzo Claudio Vasselai Katia

Calliari Guido Pavanelli Gianni Baldessari Tatiana Bontempi Bianca Bortolotti Manuela Battistata Sergio Calliari Raffaela Ciola Alessandro D’amato Andrea Defant Giorgio De Rosa Giuseppina Dietre Mariano Ebli Silvana Ferigolli Marco Franceschini Bruno Hoffer Livio Malnecht Francesca Mazzurana Renzo Mencucci Pietro Nave Maria Pancheri Oreste Paolazzi Ines Rossatti Bruno Rossetto Andrea Ruggera Valentina Stanchina Dino Zorzi Alfredo

Maffioletti Gabriella Giuliani Piergiorgio Arcidiacono Cinzia Vaiz Lino Benedetti Mario Aurigemma Vincenzo Battisti Gianni Bazzanella Lucia Cabezas Silvana Mariel Campestrin Redenta Cantonati Raul Enrique Capasso Anna Capasso Carmela Chinatti Loredana Chiste’ Rosa Cipriani Cesare De Michele Paolo De Simoi Antonella Fabrello Lilli Faifer Alessia Ferro Gianfranco Girardi Costantino Gottardi Renata Marchi Edvino Osti Marino Payen Marie Rose Piras Stefania Peruch Walter Saitta Stefania Tavonatti Pierino Tait Mauro Zeni Milena Saitta Anastasia

La Destra

Lega Nord Trentino

Pensionati

Popolo Della Liberta’ Berlusconi Per Il Trentino

Autonomisti Valli Unite

Fiamma Tricolore

Civica Per Divina Presidente Del Trentino

Zenatti Marco Agosti Mario Bertolini Vittorio Campana Marioluigi Cocchia Massimo Concini Elisa Concini Giusto Da Col Marina Dolzani Carlo Fiorito Giuseppe Girardi Gianfranco Gualazzini Diego Iachemet Ilaria Licciardi Maria Concetta Magnago Cristina Manica Carla Marchelli Marco Massari Gisella Ossanna Franco Palamenghi Antonio Pedrotti Luca Pellini Mauro Pellini Mirko Perazzolli Stefania Perego Davide Peruzzini Paolo Peterlini Adriana Peterlini Remigio Ragnoli Ida Riviera Loredana Romano Giovanna Simonini Roberto Tomasi Roberto Toniatti Luca

Fugatti Maurizio Savoi Alessandro Berlanda Cristina Dalzocchio Mara Frisanco Tiziana Lauto Daniela Penasa Franca Marighetto Andrea Angeli Viliam Bacchin Francesco Maria Binelli Diego Bondoni Enrica Bortolotti Giorgina Bridi Vittorio Casna Mario Civettini Claudio Comincioli Veronica Filippin Giuseppe Fiorone Enrico Fontan Rolando Giuliani Bruna Granello Dario Job Ivano Laich Nicoletta Marchetti Enrico Paccher Roberto Paoli Denis Paoli Valentina Pataoner Filippo Paternoster Luca Planchel Stefano Tosadori Maurizio Villotti Claudio Boso Erminio Enzo

Taverna Claudio Puglisi Maristella Stablum Luciana Filippi Sergio Marconi Pietro Perri Michele Biasi Liliana Coati Fiorenza Schiavone Giovanni Feira Arlette Larentis Margherita Andreotti Gianni Nicolodi Irma Odorizzi Stelia Balduzzi Roberto Rossi Ivana Stimpfl Ernestina De Angelis Edgardo Tisi Luigina Bersan Barca Toscana Maria Vivarelli Faitelli Maria Teresa Eccher Sergio Failo Rolando Giovanazzi Silvio Lorefice Enrico Nicolussi Zatta Carletto Obrelli Giuseppe Partel Sansone Ratti Marco Sbaffo Lino Tavonatti Dario Tenni Rino Zambelli Fausto Zanella Aldo

Zampiccoli Ettore Frau Raimondo Morandini Pino Viola Walter Secchi Federico Mosconi Flavio Ferretti Angelo Delladio Mauro Povoli Claudia Beltrami Graziella Borga Rodolfo Casula Amanda Ceccato Fiorenzo Cecco Martina Chirico Aldo De Bertoldi Andrea Deidda Ugo Franch Bruno Frattin Giuseppe Fronza Daniela Gubert Renzo Inchiostri Viviana La Mazza Marianna Leonardi Giorgio Lori Marzia Marsilli Massimo Mattarei Claudia Moser Luca Odorizzi Carlo Pedrelli Clara Posenato Niko Segnana Stefania Stefenelli Giuseppe Valentini Diego

Bertolini Denis Agostini Maurizio Balotti Maria Loretta Belfanti Rino Beltrami Maria Grazia Capossela Bruno Caset Sara Cestari Carmen Conci Lorenzo Cova Massimiliano Cucco Anna Detassis Alberto Ducoli Sandro Gazzi Corrado Giori Giorgio Gozzer Milko Griggi Cinzia Gruber Ivan Holler Marcello Leonardi Pompeo Luchin Lucio Mancosu Maria Giovanna Maturi Luciano Mazzolini Dino Molignoni Sonia Moro Leonardi Valentina Paolat Dario Pizzini Fabio Redolfi Arrigo Tava Elda Tomasoni Carla Trainotti Angelo Zanotelli Willi Zortea Mirco

Giuliana Emilio Motta Paolo Stenico Martina Tumiati Valentino Caccialanza Daniel Dalla Costa Leopoldo Pisoni Manuel Valentini Aldo Paolini Nicola Boggione Pier Giacomo Tanzi Giuseppe Febbraio Mara Macario Eleonora Vettorazzi Barbara Adami Chiara Lusetti Floriana Calandra Tatiana Bona Francesca Reale Sabrina Dragicevic Vesna Lapiccirella Rosaria Ruggiere Emanuela Sperandio Paolo Mancuso Natale Benedetti Luca Butterini Matteo Conci Mauro Garzetti Flavio Piffer Alessio Spano’ Renato Landolfi Giuseppe Fait Davide Ciaghi Giorgio Armanini Alfredo

Eccher Claudio Pichler Werner Bottari Salvatore Sembenotti Marco Agostini Maurizio Alberti Rodolfo Angelucci Giovanna Barbareschi Giuseppe Barbieri Maura Boller Alessandro Bortot Mario Bottamedi Silvano Broseghini Sandro Curzel Carlo Massimiliano Dal Bosco Alessandra Dalpiaz Enrico Dalpra’ Luca Di Fonzo Darlin Eccel Massimo Ferretti Mauro Gelmi Annamaria Gheser Matteo Giurioli Alessandra Maffei Sanpaolesi Loredana Mattei Albino Napoletano Viviana Paternoster Alfonsino Pilati Luciano Salvaterra Ermanno Solidoro Francesco Triches Renata Todeschini Mariateresa Turrini Fabio Battan Meri

I RISULTATI IN DIRETTA

Giovanazzi

ll nostro giornale online, seguirà in tempo reale l’esito elettorale sul web con contributi fotografici, aggiornamenti in tempo reale e video dalla sala stampa della Provincia, all’indirizzo: www.lavocedelnordest.it Per altre informazioni, il sito della Provincia: www.elezioni.provincia.tn.it

Nerio Giovanazzi nato il 01/01/1948 a Dro

GIOVANI X IL TRENTINO Mase’ Vanessa Abbasciano Antonio Banal Simone Battista Fabrizio Benini Mirco Bonapace Annarita Bresciani Gaia Calza’ Matteo Cappelletti Matteo Collini Alessandra Cont Matteo Cont Veronica Corrente Alessandra Dematte’ Silvia Fambri Remo Forti Sabina Furlani Katiuscia

Amministrare Il Trentino Giovanella Evelin Giuliani Sara Libera Daniela Manica Marta Martini Stefano Mase’ Matteo Merli Christian Miori John Ross Pedron Gabriele Perini Gabriella Ravagni Andrea Sandri Mirco Toccoli Raffaello Valentini Michele Zampedri Elena Zobele Davide Zobele Erik

Vecli Gianpietro Alberti Silvia Ada Bernardi Giacomo Boso Carlo Campidelli Silvano Chemolli Danilo Chemolli Ivana Daldoss Silvano Del Dot Cesare Felicetti Fiorenza Ferrari Elena Filippi Giuseppe Flessati Lorenza Ioppi Tullio Ioriatti Stefano Leonardi Leonardo Luchesa Serena

Luterotti Laura Martini Franco Mase’ Franco Matteotti Sebastiano Mazzoldi Mario Pangrazzi Pierino Pollini Sonia Rossi Pifferi Orietta Sartori Giuliana Scarpari Antonio Segnana Elisabetta Sicheri Lucia Suriani Gabriele Toccoli Segalla Marta Tonini Nicolo’ Valenti Paolo Ronnie Wegher Rino


Dellai

Lorenzo Dellai nato il 28/11/1959 a Trento

PATT

Leali Al Trentino

Di Pietro Italia Dei Valori

Partito Democratico

Unione Per Il Verdi E Trentino Democratici Dellai Presidente Del Trentino

Rossi Ugo Angelo Giovanni Andreatta Elisa Bertolini Daniele Bettega Pio Decimo Caravello Marcello Casali Glenda Cavagna Ilario Chiocchetti Giuseppe Ciola Barbara Corradi Daniel Dallapiccola Michele De Carli Francesca Dominici Caterina Floriani Armando Ganarin Carlo Girardi Andrea Gottardi Giuseppe Graziola Marco Grott Manuela Michelon Aurelio Muraro Sergio Ottobre Mauro Panizza Franco Paternoster Andrea Pergher Francesco Perina Maria Giovanna Perli Giovanni Pichler Claudia Pisetta Anna Tamanini Devis Tarolli Daniele Travaglia Rita Trinchieri Benatti Cristian Zancanella Lucia

Benedetti Marco Armani Stefano Azzolini Renzo Bassetti Enzo Bazzanella Cesare Bombardelli Severino Bonmassar Vincenzo Calissoni Sigfrido Campostrini Bruna Caproni Mario Cemin Bruno Cera Maria Anna Ciaghi Nicola Cima Bruno Corradini Massimo Cristofolini Ezio Fadanelli Tullio Fantoma Alfonso Felicetti Maria Emanuela Franchini Roberto Frisinghelli Alan Gobbi Maria Rosa Grandi Casimira Iori Flora Luca Daniele Maestranzi Dario Moser Francesca Posenato Sergio Ragona Petra Rossato Maurizia Tognoli Giancarlo Tomasoni Lara Zancanella Livio Cramerotti Erika

Firmani Bruno Andreatta Renato Baiguera Beltrami Elena Bernard Maria Vincenza Betta Ilaria Bott Maristella Bugna Renato Corradi Franco D’ingiullo Claudio De Vito Giuseppe Floriani Massimiliano Fresch Angelo Gentilini Ivo Giacobbo Franco Giugni Giovanna Giuliani Mario Giurin Gianumberto Ingrosso Carmelo Lecca Cristina Lombardi Vincenzo Mameli Laura Molinari Claudio Mongioi’ Francesco Ondertoller Marco Pantiferi Antonina Vincenza Paternolli Enzo Pavana Giorgio Pedrotti Marisa Ragnini Liliana Simonini Rosaria Smeraglia Salvatore Tellone Angelo Maria Zubani Pia Zucal Franco

Pacher Alberto Giuliani Flavia Bertoldi Micaela Bontempelli Michele Bressanini Ottorino Casagranda Giorgio Casagrande Pasolli Cristina Civico Mattia Cogo Margherita Dalmaso Marta De Luca Federica Depaoli Verena Dorigatti Bruno Gino Dossi Dante Fabris Neva Rosaria Ferrari Sara Gobbi Paolo Kessler Giovanni Mosaner Adalberto Nardelli Michele Olivi Alessandro Pacher Flavio Paternoster Fabrizio Pedrini Ilaria Robol Giulia Rudari Andrea Sandri Clelia Taffara Marina Tomasin Graziano Vigano’ Giorgio Zecchini Lilia Zeni Luca Zorzi Giuseppe Zulberti Antonello

Agostini Vittoria Benedetti Piera Bosetti Roberta Ducoli Margherita Fontana Flavia Manfrini Carmen Morandini Monica Parisi Rosanna Prati Anna Tomio Patrizia Zambanini Rita Zappini Luisa Amistadi Adelino Anderle Renzo Anesi Sergio Bruti Tomaso Daicampi Gianpaolo Depaoli Marco Ferrante Nicola Ghirardini Guido Gilmozzi Mauro Ioppi Marco Lenzi Giovanni Battista Lunelli Giorgio Magnani Mario Mellarini Tiziano Odorizzi Michele Pancher Sandro Panetta Salvatore Parolari Giuseppe Santuari Simone Tomasini Mariano Turella Sandro Zanon Gianfranco

Union Autonomista Ladina

Chiocchetti Luigi Anesi Guido Battel Fiorenzo Bernard Norbert Bernard Leonardo Bernard Fortunato Boninsegna Maurizio Brunel Paolo Chenetti Ferruccio Chiocchetti Fabio Chiocchetti Mariateresa Comelli Gino Daprà Markus Davarda Tiziano Debertol Cristoforo Defrancesco Luigi Dellagiacoma Lucia Deluca Giorgio Detomas Giuseppe Donei Cristina Dorich Francesca Gross Lucia Liberatore Elio Lorenz Teresa Pederiva Eva Piccolin Maria Planchesteiner Fiorenzo Pollam Antonio Rizzi Monika Rovere Enzo Vadagnini Roberto Valentini Katia Veludo Perla Zanoner Riccardo

Catalano

Agostino Catalano nato il 27/02/1956 a Palermo

Valduga

Gianfranco Valduga nato il 28/02/1930 a Rovereto

Carlini Carlo Ferrari Veronica Altobelli Giulio Azzolin Nicoletta Baldo Giovanni Beberi Corrado Ben Milena Cassol Primo Cominelli Catia Comper Bruno Cristoforetti Dianella Ferrari Emiliano Gallo Cesare Gobbi Luca Guardo Claudio Leoni Valter Marchelli Eugenia Marcotto Mauro Marzola Anna Munerato Luciano Pantano Giuliano Pasini Armando Pederzolli Elisabetta Piazzon Antonella Ragusini Ugo Rigotti Andrea Rigotti Patrizia Rinaldi Alessandro Sabbadin Patrizia Scaglione Caterina Scola Bruno Stecca Anna Tonelli Fiorenzo Villi Ugo

Andreolli

Remo Andreolli nato il 18/01/1961 a Berna (CH)

Tutti I NUMERI Delle elezioni

La Sinistra Del Trentino Giurato Antonella Alaimo Tatiana Albertini Cesare Baldissera Giovanna Battisti Cozia Belle’ Elisa Benci Francesca Benvenuti Marco Bianchini Giorgio Riccardo Casagranda Dario Cazzanelli Massimo Ceol Dino Chioua Mokhtar Defrancesco Mauro Dusini Marco Ferrari Elisabetta Francescatti Grazia

Comunisti Italiani

Giacomoni Paolo Holler Lorenzo Iuriatti Eleonora Marostica Maria Teresa Ruffini Maria Stella Senettin Alessandra Sighel Liana Simoncini Simona Stanga Elisa Ulivieri Tommaso Vitti Paolo Voltolini Mario Zandonai Donatella Traversa Patrizia Peroni Nicola

6 presidenti, 23 liste, 773 candidati in corsa e 414.562 cittadini aventi diritto al voto. Gli uomini sono 200.747, le donne 213.815. Cinque anni fa invece gli elettori erano meno di 400mila. Sono invece 527 le sezioni elettorali (di cui 10 ladine, 4 mochene e 1 cimbra) .Verranno attivati inoltre 23 seggi speciali e 21 seggi volanti. 35 sono i posti in Consiglio provinciale. Votano anche i trentini all’estero. Il candidato più anziano è Giovanni Schiavone

Bombarda Roberto Berasi Oliva Coppola Lucia Bort Fabrizia Bassetti Claudio Angeli Maria Bertoldi Pietro Angelini Roberta Biasi Carlo Battistata Montagna Paola Cavallaro Vittorio Berti Elena Chiavarelli Nicola Biberdzic Jovancic Branka D’annunzio Elio Boato Giulia De Guelmi Alessandro Bollettin Barbagli Renza Facchini Giuseppe Fantinelli Giuseppina Finocchiaro Giuseppe Pasolli Manara Marina Giuliani Fabio Prado Diaz Roxana Ivonne Guedaouria Mohammed Lazhar Prettner Almut Pallante Giuseppe Sartoni Defrancesco Gianna Pompermaier Aldo Sebastiani Brugnara Barbara Pozzer Ruggero Zini Viviana Previdi Mauro Vergot Pierino

Democratici Per Il Trentino

Bertuzzi Sara Bigotto Achille Buccio Vilma Caglierotti Arrigo Cappelletti Roberto Chiodega Vanda Cipollina Calogero Dematte’ Giuseppe Di Lorenzo Daniela Franchini Daniele Galli Alberto Gianordoli Cristina Leotti Giuseppe Maistri Sara Massena Nadia Mazzalai Luigi Melchiori Liviana Ierta Menapace Angelo Nicolini Antonella Panizza Maurizio Papaleoni Caterina Piffer Nazzareno Podetti Carlo Riccadonna Ivana Riccadonna Silvana Sartori Ermanno Scalvini Danilo Scotti Taddei Luigi Sega Marco Tessaro Ezio Toniatti Maria Travaglia Massimo Vivaldelli Renato Zambiasi Rodolfo


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LaVocedelNordEst.it Ottobre/Novembre 2008 - Speciale Elezioni

Prosegue dalla prima pagina Quel primo stile apparteneva a un’epoca andata, anche rude e contrapposta, fortemente radicata nelle ideologie. Il crollo del Muro, negli ultimi trent’anni, ha disseminato valori, confronti ed esibizionismi. Persiste il dovere del buon senso, dopo superata la sagra dei titoli quotidiani e delle sigle variopinte. Al Trentino (al buongoverno del Trentino) occorre assicurare una scelta forte e compaginata di eletti, più che una som-

matoria di piccoli numeri. L’aspetto dominante della stagione, non solo in Trentino o in Primiero o nel Nord Est, è una domanda di sicurezza d’avvenire. Zygmunt Bauman, 83 anni, uno dei decani della sociologia mondiale ha scritto adesso un saggio sulla «Paura liquida». Dice che si è creata una sorta di dipendenza dalla paura. Osserva che i tipi d’ansia ci sono sempre stati: i lupi nelle foreste, i briganti per strada, i soldati spietati, le malattie incurabili, gli esattori senza scrupoli, i signori crudeli. Insomma,

ogni paura aveva un nome. «Mentre oggi le nostre paure non lo hanno, sono fluttuanti, disancorate. Non sappiamo da dove vengano né dove né quando saremo colpiti». Forse la Borsa di New York, forse il latte dei cinesi, forse i barconi di Lampedusa. Molti sono portati a cercare la sicurezza nell’Uomo forte. Berlusconi si è proposto con successo. E’disposto a sacrificarsi per altri dieci anni al governo. Intorno, ci sono anche i cortigiani plaudenti. Qualcuno, tuttavia, che ha fatto il Balilla, si chiede se andando avanti per decreti legge o colpi secchi di maggioranza si faccia crescere la democrazia. Oppure no. La questione è anche quella. Il Trentino del momento, quello maiuscolo e quello minuscolo, impersona anche questi problemi. Facciamo una media, ovviamente. Per tanti, l’autonomia speciale si è fatta una questione di dare e avere. La scelta nel seggio sarà sulla base delle promesse da sentire e dei soldi da avere? Anche le istituzioni finiranno in questo schema deludente? Disturba sentirne parlare. La Regione (quella là che dicevo, che abbiamo costruito un po’ alla volta) è diventata appena il Bancomat delle Province. Durnwalder, contadino furbastro, vuole così. Un po’ di qua, un po’ di là. Lui lavora nel suo recinto. Ma un disegno di convivenza, da Ala al Brennero, inserito in un’Europa che si farà più esigente, si stenta a vedere. Mica tutto storto, beninteso. Rispetto al tanto parlare, in Italia, di federalismo fiscale, possiamo dire che quassù, tutto sommato, l’impianto l’abbiamo già trovato scritto nel primo statuto del 1948. Non piacerà a Galan. Lo invidia, questo sì. Adesso, compiacendo Bossi e Divina, occorrerà riarticolare il rapporto con Roma, confermare garanzie, altra cosa dai privilegi. Inseriti, tuttavia, dentro un

Grigolli - Foto Zotta

disegno nazionale, non roba da rudimentale Padania. Così da non farci risultare promotori di provincialismi e basta. Anche correggendo troppa concentrazione di poteri al centro. Anche correggendo la circostanza che 223 Comuni, nel Trentino, rimangono troppi, troppi campanilismi, vale anche per Primiero. Anche rivedendo una burocrazia sopra numerata, che fa barricate con i timbri. Anche dialogando tra le vallate, esigendo la partecipazione alla costruzione di patti intercomunali e supervalligiani. Certamente, Dellai si è trovato governatore senza cercarsi quel ruolo. Presidente e anche assessore di qua e di là. Mi sono chiesto come trovi il tempo per dormire la notte. Lui ha espresso, comunque, vedute e sicurezza. Adesso, la chiarezza principale occorre rifondarla, più che sulle leggi e sui commi, o sulla Corte dei conti, sui valori dell’etica. Sullo stile di vita dell’uomo pubblico. Destinatario di osservazione quotidiana. Non accetto che tutta la legislatura dellaiana si possa intitolare a Grisenti, come

piace dire a Divina e ai suoi altoparlanti. Grisenti è uno che ha disperso uno stile e una tradizione, tradotto in voglia di potere e basta, ma non è un lebbroso. Trovo da respingere i moralismi di comodo, che affollano certi comizi e molti titoli di giornale. Non basta più dare contro. Occorrono idee per il dopo, questo si deve assicurare soprattutto ai giovani, che corrono in troppi dietro la sirena leghista. I primi della classe non saranno tutti (o solo) in Consiglio provinciale, occorre riconoscerli dentro una democrazia tra le montagne che viene da lontano e che ognuno deve alimentare, dal giorno dopo l’ultimo comizio. L’idea della cooperazione, messa in campo più di un secolo fa da un piccolo parroco di campagna, è ancora meglio di Wall Street. Deve restaurarsi e riproporsi, eleggendo una compagine forte, capaci loro con noi di visione, di procedere insieme. Giorgio Grigolli (già Presidente della Provincia di Trento 1974/1979)

Le liste sulla scheda Dopo la riammissione alla competizione elettorale del 26 ottobre delle liste Udc e Autonomisti Popolari, i rappresentanti dell’Ufficio centrale circoscrizionale (Pietro Chiaro, Flavio Mengoni e Damiano Florenzano, presenti anche il dirigente del Dipartimento affari istituzionali della Provincia, Gianfranco Postal e la dirigente del Servizio segreteria della giunta ed elettorale, Patrizia Gentile) hanno effettuato nella Sala Esposizioni del Palazzo della Provincia autonoma di Trento il nuovo sorteggio per stabilire – rimanendo invariata la posizione dei candidati presidente così come uscita il 27 settembre scorso dal primo sorteggio - la posizione sulla scheda elettorale delle liste di candidati alla carica di consigliere provinciale a sostegno dei candidati presidente. Di conseguenza la disposizione complessiva è la seguente:

SERGIO DIVINA Fassa Autonomisti popolari Inquilini case popolari La Destra Lega Nord Trentino Pensionati Il popolo della libertà – Berlusconi per il Trentino Autonomisti Valli Unite Fiamma tricolore Civica per Divina presidente del Trentino NERIO GIOVANAZZI Giovani per il Trentino Amministrare il Trentino LORENZO DELLAI PATT Leali al Trentino Di Pietro – Italia dei Valori Partito Democratico Unione per il Trentino – Dellai Presidente Verdi e democratici del Trentino

Casini – Libertas - UDC Union autonomista ladina – U.A.L. GIANFRANCO VALDUGA Comunisti italiani REMO ANDREOLLI Democratici per il Trentino AGOSTINO CATALANO La sinistra del Trentino

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ANDREOLLI REMO

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GIOVANAZZI NERIO ........................................................................................................................

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CATALANO AGOSTINO

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DELLAI LORENZO ........................................................................................................................

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DIVINA SERGIO

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VALDUGA GIANFRANCO (Franco)

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La scheda elettorale definitiva


fax 178.226.02.55

1974/1979

Foto Zotta

Mario Malossini - Dc

1994/1999

Carlo Andreotti - Patt

1979/1984 1984/1985

1985/1989

Foto Archivio Uff. Stampa

Elezioni Giunta 1985 - Foto Zotta

1992/1994

Gianni Bazzanella - Dc

Foto Archivio Uff. Stampa

1989/1992

1999/2003 2003/2008

Lorenzo Dellai Margherita

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50 anni di Presidenti

Flavio Mengoni - Dc

Pierluigi Angeli - Dc

Foto Panato

e-mail Anno I - N°3l’Ufficio Stampa della Per le foto storiche si ringrazia per la collaborazione redazione@lavocedelnordest.it Provincia Autonoma di Trento www.laVocedelNordEst.it

Bruno Kessler - Dc

Giorgio Grigolli - Dc

Foto Cavagna

skype lavocedelnordest.it

1960/1965 1965/1969 1969/1974

Foto Zotta

Foto Zotta

Foto Archivio Uff. Stampa

Redazione 0439.725.106

Francesco Moser al voto 1993 - Foto Panato


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LaVocedelNordEst.it Guarda su www.LaVoce.tv le interviste ai sei candidati presidente Ottobre/Novembre 2008 - Speciale Elezioni

LorenzoDellai

www.lorenzodellai.it

Il «Principe» punta alla riconferma

Sostenuto da otto liste si propone di ricomporre la staffetta con l’ex sindaco di Trento, Alberto Pacher, in corsa con il partito Democratico. Su Trentinopoli: «Si deve distingure fra gatti bianchi e gatti neri» Pergine Valsugana – Il governatore uscente Lorenzo Dellai è l’uomo da battere in queste elezioni. Un vero e proprio test di interesse nazionale (con l’Udc che sostiene il centrosinistra), ma soprattutto vista l’attenzione che sta dedicando a questo appuntamento anche la stampa italiana. Tra pranzi con le guide alpine e convention in falegnameria, incontri con gli agricoltori, amministratori, artigiani e gente comune, per Dellai questi sono giorni cruciali. In una baita affacciata sul lago di Santa Colomba, incontra gli imprenditori del porfido, che gli chiedono di privilegiare i «bolognini», i cubetti di pietra per le opere pubbliche, ma insorgono contro la «gabella» ambientale. Dellai lo ripete da alcune settimane: «Il 9 novembre sarà il nostro banco di prova per vedere se abbiamo anticorpi sufficienti a non allinearci al vento di destra. L’alternativa è la padanizzazione del Trentino, da far inorridire i nostri padri fondatori. Mentre, per la terra dove l’autonomia è realtà, il federalismo fiscale è attraente quanto una grandinata». Per incontrarlo, in piena campagna elettorale, decidiamo di partecipare ad una delle sue numerose presentazioni del libro «Il mio Trentino, dieci anni al governo dell’autonomia, dalla Margherita al Terzo Statuto». E’ sabato sera, il presidente arriva all’auditorium delle scuole Don Milani di Pergine sorridendo, dopo aver partecipato ad altri appuntamenti in zona, altri ne seguiranno fino a notte inoltrata. La politica è ovviamente la protagonista del confronto, ma non mancano nemmeno le battute ironiche dello stesso Dellai, che da grande avrebbe voluto «guidare le corriere, quelle blu però!»

sostiene il suo «competitore» (come lo chiama lui) e’ convinto che il federalismo fiscale, certamente comporterà una perdita importante per il Trentino Alto Adige e parla di cifre consistenti. Lorenzo Dellai, è diventato il «Principe» ma lui la definisce una «caricatura giornalistica». Nel suo libro «Il mio Trentino», una lunga intervista che spazia dalla politica al bilancio di questi ultimi anni al governo, anticipa le sfide che vorrebbe portare avanti. Non manca l’autocritica, lo ha detto anche alla presentazione di Pergine Valsugana: «mi sono sentito spesso un uomo solo al comando». Da Pergine, Dellai ricorda gli interventi della Provincia di questi giorni, in seguito alla crisi finanziaria e fa presente che senza la politica non si va da nessuna parte. E poi rincara la dose: «Il federalismo sta alla Padania come l’Autonomia sta al Trentino, perchè per noi l’autonomia è una voce istituzionale per dare risposta ad un territorio particolare che è il Trentino, nell’area delle Alpi centrali».

Chi è Lorenzo Dellai Quarantanove anni, è il presidente della Provincia autonoma di Trento e della Regione Trentino Alto Adige. Sposato, ha tre figli. Già sindaco di Trento, nel febbraio 1999 è stato eletto per la prima volta presidente della Provincia. Riconfermato poi nel turno elettorale dell’ottobre 2003, con il 60,8% dei voti si ripresenta sostenuto da 8 liste con un programma che si basa su dieci punti e 38 pagine contro le 158 del suo sfidante. Da dieci anni è presidente della Provincia. Prima, per sette, era stato sindaco di Trento. Negli ultimi cinque si è trovato ad amministrare qualcosa come 20 miliardi di euro. Ma Lorenzo Dellai non è la classica figura di governatore-manager, nella formulazione quasi asettica del termine. È l’uomo che ha inventato la Margherita e che, allo stesso tempo, ne ha concesso nome ed idee a Roma. Gelosissimo del suo privato, non ama molto frequentare la Capitale e ha issato le bandiere della Provincia ai confini. Contrariamene a quanto

Un Trentino di calore e colore In merito alle riforme portate a termine, parla di «riforme fredde» e si propone di aggiungere il calore a questa freddezza con scelte di merito che «cercherò di affrontare in modo più collettivo. Serve una grande chiamata a raccolta della comunità – aggiunge Dellai -, ma sono convinto che la vita pubblica vada più umanizzata nei suoi tempi. Non sono d’accordo su chi dice che la politica si possa fare part time: serve una gavetta, un percorso e una professionalità».

La sfida dell’Unione per il Trentino Alle elezioni primarie del Partito Democratico dell’ottobre 2007, Dellai ha sostenuto il candidato alla segreteria Enrico Letta. Dopo essersi opposto al Partito Democratico in Trentino, preferendo un soggetto più legato al territorio e all’autonomia locale, il 7 giugno 2008 a Miola di Pinè, ha dato il via ad nuovo partito, l’Unione per il Trentino, nato dalle radici della Civica Margherita. «Senza giovani però - precisa Dellai -, il progetto per la costruzione anche in Trentino di un grande soggetto democratico, che lui oggi chiama partito territoriale, si snatura e non parte neanche, non ha senso».

«Trentinopoli» e la voglia di una nuova etica per la politica In merito all’indagine sugli appalti che sta sconvolgendo in questi giorni il Trentino, il presidente precisa che quello che oggi ne emerge è «un quadro certamente non esaltante per il senso delle istituzioni. Dalle intercettazioni, così capillari e prolungate da rappresentare fin nei dettagli ogni cosa, la mia persona risulta assolutamente lontana da atteggiamenti

o rapporti men che corretti come la stessa Procura ha precisato. Ciò non attenua minimamente il mio disagio e il mio sconcerto. L’opinione pubblica richiede, infatti, di avere garanzie assolute in ordine ai principi fondamentali della pubblica amministrazione. Principi che esigono comportamenti personali corretti e onesti, ma anche capacità di vigilanza, fin nelle piccole cose». Collini fa il nome di Borga Primiero – Dopo l’incontro di Pergine, il nostro viaggio nella campagna elettorale di Lorenzo Dellai prosegue a Primiero. Proprio qui il presidente, durante un incontro pubblico, apprende la notizia (assieme a quella della nascita del suo vitellino) che l’imprenditore Fabrizio Collini in un interrogatorio ha fatto il nome di Rodolfo Borga . «Non si tratta di una buona notizia - conferma al pubblico locale  - , anche se si tratta di un politico della squadra avversaria» e non si sottrae nuovamente alla domanda diretta su «Trentinopoli». Riepiloga per l’ennesima volta nel dettaglio le vicende che in questi giorni hanno coinvolto anche l’amico Silvano Grisenti. «Gli ho detto che ha sbagliato - precisa Dellai -, per questo sono stato il primo a chiedere le sue dimissioni dal’A22, pur ritenendo che non vi siano stati fatti penalmente rilevanti. Il problema è che in questi giorni si mescolano tangenti con istituzioni e persone estranee ai fatti e non ci occupiamo più dei temi veri di questa campagna».  Che la campagna elettorale sia un vero e proprio test nazionale lo conferma anche l’interesse dei giornali nazionali. Proprio a Primiero è arrivato anche l’inviato del «Corriere della Sera» Aldo Cazzullo, che ha dedicato a queste elezioni un ampio servizio. Da Primiero però, Dellai rilancia e ricorda alla sua platea che «Oggi si tratta di dare segnali coerenti e concreti e di portare, ciascuno di noi, il proprio contributo alla riaffermazione di una etica corale, capace di correggere le stonature dei singoli. Non è sempre possibile dire che, perchè è buio tutti i gatti sono neri, si deve distinguere – conclude Dellai – tra gatti bianchi e gatti neri».


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SergioDivina

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Anno I - N°3 www.laVocedelNordEst.it

Il Senatore in corsa per la Presidenza

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Con l’appoggio di dieci liste ribadisce: «Noi abbiamo un modello di Trentino al di là della cupola o della Società per Azioni, che ha usato l’Autonomia per pochissimi e non come beneficio per tanti». Trento - Dopo una breve luna di miele a Primiero con la compagna Claudia Eccher, è iniziata proprio da Tonadico, lo scorso 13 settembre, la campagna elettorale del senatore leghista Sergio Divina. Sostenuto da dieci liste, dopo numerose polemiche interne, è riuscito ad avere la meglio sugli altri possibili candidati nel Pdl e oggi si propone come alternativa al governatore uscente. Dalle valli, accompagnato dall’amico ed ex onorevole primierotto Rolando Fontan, il candidato presidente ha fatto sapere che è tempo di «riequilibrare il rapporto tra periferie e capoluogo. Si tratta di una priorità». In merito all’energia, Divina precisa che «La Provincia deve saper rinunciare a parte delle proprie accise sul carburante. Dobbiamo inoltre rivedere tutto il sistema energetico provinciale, ripensandolo come una public company: i soci, famiglie e imprese trentine, devono poter utilizzare l’energia prodotta dalla società con il 10-20 per cento di sconto». Da Primiero il senatore ha rilanciato anche il tema della mobilità con un collegamento verso il Tesino e collaborazioni con il Veneto. Sul tema della scuola, si aggancia a quanto fatto dal Governo e precisa che «A differenza di Dellai, noi vogliamo tenere aperte le scuole nei paesi. Nessuna coppia si sposerà in periferia se sa che non esiste un sistema scolastico». In campagna elettorale Rovereto – Cravatta verde d’ordinanza, giacca scura, camicia bianca e sguardo più teso del solito per il senatore, nel giorno in cui a Rovereto arriva l’ex ministro Maurizio Gasparri. I titoli dei giornali sono dedicati ancora una volta all’indagine sugli appalti pubblici in Trentino: «Grisenti, affari senza limiti» si legge in prima pagina e tiene banco la proposta dell’imprenditore Fabrizio Collini di finanziare la campagna elettorale di Dellai (rifiutata dallo stesso presidente). Ovviamente la conferenza si fissa su un messaggio preciso: «È ora di cambiare per il Trentino – precisa

l’ex ministro - cambiare, contro un sistema di complicità, intrecci, interessi. Salendo a Rovereto, ho letto i giornali e non c’è da sorridere – continua Gasparri -, noi non siamo nemici dell’autonomia. A meno che non si parli di autonomia dalla legalità e dalle leggi. A voi in Trentino serve discontinuità, chiusura politica con il passato. La gestione attuale ha fatto il suo tempo, dopo anni in cui i nostri rappresentanti locali denunciavano i mali di un sistema politico viziato». Nella sala dell’hotel Rovereto, accanto all’ex ministro ci sono anche Cristano de Eccher, Piergiorgio Plotegher, Giacomo Santini. Si minimizza sul sito internet che nei giorni scorsi è stato oscurato perchè inneggiava a Hitler, Mussolini e attaccava gli ebrei. Da Rovereto, Divina ribadisce che non c’è alcuna preoccupazione per il federalismo, mentre c’è da preoccuparsi per il sistema di potere in atto. Parla di una «autonomia gestita come una società per azioni, ma ci sarebbe da dire ben altro. Va precisato – continua il senatore – che è scoppiato un sistema e quindi va completamente cambiato». La mattinata per il senatore, scorre via veloce fra interviste, flash e risposte al pubblico presente in sala. Si è fatto tardi, ed è tempo di risalire sulla sua Audi grigia in compagnia di Rolando Fontan per recarsi a pranzo in Val di Ledro. Da Rovereto via veloci verso Riva del Garda e poi su per una strada che si fa sempre più stretta. A Molina di Ledro, le palafitte si specchiano nel lago in una splendida giornata d’autunno e la campagna elettorale si gioca ormai su ogni commento. Gli scontri a distanza si amplificano con Dellai: dal federalismo all’integrazione, dalla «magnadora» all’Itea fino al dimagrimento delle istituzioni. Posizioni davvero molto distanti fra i due candidati, che evidenziano due modi di fare politica altrettanto diversi. Chi è Sergio Divina Sergio Divina è nato a Tenna l’8 febbraio del 1955, dirigente, avvocato. Ha cominciato la sua carriera politica nel Partito Liberale Italiano per

poi passare alla Lega Nord, di cui è stato segretario provinciale. È stato membro del consiglio della Provincia autonoma di Trento e nel 2003 ha proposto in consiglio provinciale, insieme a Erminio Boso, di istituire vagoni speciali per immigrati sul treno regionale Verona-Bolzano delle 7:45. Alle elezioni amministrative del 2005 è stato il candidato sindaco di Trento per la Lega Nord, ottenendo il 6,5% dei voti. Alle elezioni del 2006 è stato eletto al Senato della Repubblica e si è ricandidato alle elezioni del 2008 nel collegio di Trento battendo ampiamente la concorrenza del centrosinistra. Dopo quel successo elettorale è divenuto il candidato predestinato della Lega Nord alla carica di presidente della Provincia autonoma di Trento per il centrodestra. Il pranzo in Val di Ledro Sono passate abbondantemente le 13 quando Divina e Fontan arrivano a Locca di Concei. Un piccolo ristorante dove ci sono ad attenderli alcuni amici e simpatizzanti leghisti della zona, oltre a diversi imprenditori locali. Proprio da queste parti ha lavorato qualche tempo anche Rolando Fontan come segretario comunale. A tavola c’è anche l’avvocato Maurizio Tosadori, candidato con la Lega Nord. Pranzo a base di polenta e capriolo, ma si assaggia anche una squisita polenta di patate, vino rosso e gelato. Dopo il brindisi, prende la parola il candidato presidente, ringraziando i presenti: agricoltori, imprenditori, diversi giovani e qualche cacciatore che chiede urgentemente di cambiare il sistema caccia in Trentino. Qui siamo a poco più di un’ora da Brescia e la vicinanza si nota nel dialetto molto stretto. Il senatore Divina ritorna a parlare di «un sistema di potere che riusciva a controllare appalti, coinvolgendo associazioni, Curia, ed altri enti, tutto con i nostri soldi. Una vera e propria cupola e poi se la prendono con noi per un sito internet, perchè non trovano altro da contestare». A proposito di altri siti internet, va fatto notare che i candidati Sergio Divina, così come Gianfranco Val-

duga (Comunisti italiani) e Agostino Catalano (La Sinistra del Trentino), non hanno investito molto sull’innovazione in questa campagna elettorale. Non hanno infatti un loro sito, ma si riferiscono alle pagine del partito, contrariamente ai più candidati più attivi: Nerio Giovanazzi e Lorenzo Dellai, che addirittura aggiorna in tempo reale i suoi spostamenti così come fa anche l’ex assessore Remo Andreolli sul suo sito. Le priorità di Divina presidente Dalla Val di Ledro, il senatore Divina torna sulle priorità della coalizione e precisa che: «e’ urgente una cura dimagrante per la nostra Provincia; vanno bilanciati i servizi per non correre il rischio che le giovani coppie scappino; serve riequilibrio con le valli e un miglior rapporto pubblico/ privato. Per il turismo serve una migliore viabilità. Mentre sull’energia dobbiamo lavorare molto, puntando a costi più bassi per le bollette e ad abitazioni autonome e indipendenti energeticamente». Ma che campagna elettorale sta vivendo senatore? «Non ci si scontra sui contenuti, ma si preferiva fare terrorismo e allarmismo, adesso abbiamo capito perchè. Sui contenuti non esiste un progetto alternativo, ma c’era que-

sto sistema di controllo totale di tutta l’economia,che è emerso negli ultimi giorni e noi continueremo a dire che abbiamo anche un modello di Trentino, al di là della cupola, della SpA, che ha usato l’autonomia per pochissimi e non come beneficio per tanti». Al termine del suo intervento, Divina presenta i due amici Maurizio Tosadori e Rolando Fontan, ai quali passa poi la parola. Non manca infine la battuta finale del senatore, che ricorda ai presenti sorridendo: «Leggendo i giornali, finalmente abbiamo davvero capito perchè il pedaggio dell’Autostrada del Brennero era così caro». Il caffè e un santino I saluti di rito, il caffè al banco del bar e l’ultimo santino da distribuire agli amici, ed è già tempo di tornare in macchina. Lasciamo la Val di Ledro e il senatore che si dirige con Fontan a San Michele all’Adige, mentre in serata lo aspetta anche una festa della Lega Nord. Una lunga campagna elettorale, scandita dagli impegni, dai dibattiti e dalle interviste. Sondaggi e indiscrezioni a parte, solo il 27 ottobre si saprà veramente se la coalizione di centrodestra riuscirà davvero a salire ai piani alti di piazza Dante. Male che vada, per il senatore c’è sempre uno scranno a Roma che lo attende.


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LaVocedelNordEst.it Ottobre/Novembre 2008 - Speciale Elezioni

NerioGiovanazzi

www.neriogiovanazzi.it

Il Vicepresidente in camper, fa politica tra la gente

Con due liste, l’ex berlusconiano, lasciata Forza Italia scommette su giovani e amministratori. Sulla Lega: «Non potevo rinnegare la mia anima».

Trento – Il nostro viaggio sul camper del vicepresidente uscente del Consiglio provinciale, Nerio Giovanazzi, inizia da Trento. Un’esperienza unica per scoprire come la gente apprezzi ancora chi fa politica con onestà e schiettezza. Da Trento a Pietramurata, per una breve pausa pranzo. Imprenditore agricolo e politico ormai navigato, a 60 anni Giovanazzi ha il coraggio di lasciare il partito di Berlusconi, l’amico Mario Malossini e di rimettersi in gioco con due liste nate in poco più di due mesi: «Giovani per il Trentino» fatta interamente di giovani e «Amministrare il Trentino» capeggiata dal più noto Gianpietro Vecli. Con l’entusiasmo e la grinta di un giovane appena entrato in politica, incontra nonne, mamme e giovani: dalle aziende agricole agli uffici assicurativi, dal bar sotto casa alla cantina spersa fra i vigneti, distribuendo ovviamente santini. La moglie Ivana, lo saluta di sfuggita quando arriva a casa per un pranzo veloce. «Devo nàr a Dro e a Riva, i me spèta», dice ad alta voce, mordicchiando un panino di corsa nella sua bella casa fatta di grandi vetrate a Pietramurata. Proprio qui risiede, è sposato e padre di tre figli. Chi è Nerio Giovanazzi? Eletto in questa legislatura nella formazione politica di «Forza Italia», ha maturato molteplici esperienze nel settore della cooperazione, nella pubblica amministrazione e presso la Camera di commercio di Trento. Nel comparto agricolo è stato consigliere e membro della Giunta dell’Unione contadini. Ha ricoperto per tre mandati l’incarico di consigliere del Comune di Dro nell’ambito del quale è stato assessore all’agricoltura, foreste e vicesindaco. Membro dell’assemblea del comprensorio C/9 è stato eletto consigliere per la prima volta nella XI legislatura, gli è

stata affidata la carica di assessore regionale agli Enti locali. Nella seconda e nella terza Giunta Andreotti, ha rivestito l’incarico di assessore alle opere pubbliche, competenza che ha esercitato fino al termine della legislatura. E’ il vicepresidente uscente del Consiglio provinciale di Trento. La politica in camper Sono passate da poco le 14 quando ci rimettiamo in viaggio: Giovanazzi è deciso e si dirige verso Dro. «Sono sempre stato un politico concreto – precisa sorridendo al volante del suo mezzo -, ho iniziato come amministratore e poi sono passato alla politica provinciale, ma non ho mai tradito le persone. Ho detto anche no quando era il caso di farlo e sono convinto che la gente capisca». Lungo il tragitto qualcuno ci saluta, «el Nerio» come lo chiamano da queste parti ricambia con un colpo di clacson e via. «Dc, Centro e Forza Italia – continua – sono stati sempre questi i miei riferimenti. Oggi mi sono quasi annoiato di ripetere perchè ho lasciato Forza Italia. In sostanza perchè il partito non è abbastanza radicato a livello provinciale, troppe candidature non locali, un matrimonio forzato con Alleanza nazionale e infine il colpo di grazia, l’aver abdicato alla Lega per la candidatura a presidente». Con una smorfia Giovanazzi ci confida: «Non

potevo rinnegare la mia anima e la mia storia di centrista». Siamo ormai arrivati al Caffè dei Sorrentino e c’è tempo per una pausa molto politica. Nemmeno farlo apposta, salutati gli amici di sempre, immortaliamo un vivace scambio di battute tra Nerio Giovanazzi, l’ex sindaco di Dro, Gianni Benuzzi e l’attuale sindaco Vittorio Fravezzi (segretario e punta d’attacco nella «Busa» del candidato Dellai). Sorrisi e strette di mano si sprecano (nonostante la sconfitta per pochi voti alle amministrative per Benuzzi). E’ tempo di risalire in camper quando chiediamo a Giovanazzi se sarebbe pronto ad entrare in Giunta con Dellai... «Massa verdi e rossi (troppi ndr) – ci dice – ma ci rifletterei». In piazza a Dro è la volta di un altro caffè al bar, in compagnia della maestra Paolina Leoni, una brillante insegnante in pensione, molto attiva in zona, che assieme ai candidati locali (tra questi Sebastiano Matteotti) e ad altre persone, ascolta il programma del leader politico. «Il nostro progetto è ambizioso – conferma Nerio – ma può dare risposte a quelle persone che realmente vogliono una proposta diversa per il Trentino. Un centro moderato, che dimostra con i fatti la voglia di coinvolgere i giovani, affiancando una squadra con esperien-

“sono convinto che oggi, per recuperare la stima, la politica abbia estremo bisogno di ripartire dalle persone e non dai partiti, dalle difficoltà di ogni giorno e non dalle ideologie”

ze amministrative. Noi ci saremo anche alle prossime elezioni del 2010». Passano pochi minuti e il camper con la gigantografia del vicepresidente del Consiglio provinciale riparte verso Arco. Il tempo di ripulire i baffetti che qualche simpaticone ha avuto il tempo di disegnare sulla gigantografia di Giovanazzi impressa sul camper e un commento: «I mé vòl bèn» (mi vogliono bene ndr) che il mezzo è già di nuovo in corsa. Giovanazzi e Malossini Ma l’amico Mario Malossini che fine ha fatto Giovanazzi? «Non posso dire che mi sostenga, perchè lui è in una coalizione diversa... non gli ho chiesto alcun consiglio, gli ho solo detto guarda che vado e me ne sono andato dal partito...» Arriviamo ad Arco e incontriamo il sindaco della città, Renato Veronesi, proprio mentre salutiamo anche il candidato locale, Giacomo Bernardi. Scendendo dal camper, Giovanazzi ci spiega che si, anche lui in passato ha avuto periodi difficili economicamente, ma che non ha mai chiesto nulla. «La politica deve farti sentire più impegnato – aggiunge -, non ci sono regole, onestà e correttezza sono alla base». Ad Arco incontriamo altri conoscenti ed amici di Giovanazzi: da un’officina ad un ufficio, da una cantina a case di gente comune che saluta cordialmente. Sorridendo Giovanazzi ci dice che:

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«proprio da queste parti fa campagna elettorale anche un suo ex collega di Forza Italia, della Val di Fiemme. Cerca i miei amici e dice loro di non votare per me: ad una famiglia, avrebbe persino chiesto di votare un po’ da una parte e un po’ dall’altra. Bella campagna elettorale!» Andrea Ravagni, ci conferma che la lista dei giovani si sta dando un gran da fare: dagli aperitivi in piazza ai cartelloni, fino ad uno spazio sulla community di Facebook. Incontriamo anche Mario Mazzoldi un noto albergatore che si sta impegnando a fondo nella campagna elettorale. Da Arco fino a Riva del Garda, con il camper in mezzo al traffico e poi Vigo Cavedine e di nuovo Pietramurata. Altri saluti, altri campanelli, altre persone da incontrare e si fa sera: dopo una lunga giornata trascorsa facendo politica «porta a porta» come facevano storici personaggi della vecchia scuola Democristiana. Sono passate da poco le 19. Una serata che per noi è finita, ma per Nerio Giovanazzi proseguirà fino a notte inoltrata, tra «carne salada», sorrisi, santini e tanta voglia di dimostrare che il centro può giocare ancora, la sua carta vincente il prossimo 9 novembre.


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«Alternativi a Dellai, per una vera prospettiva riformista»

L’ex Assessore in corsa da Presidente

Con i Democratici per il Trentino lancia la sua sfida e si propone come terzo polo.

Fiera di Primiero – Il calendario dell’ex assessore alla sanità trentina Remo Andreolli, è più fitto di quello di un presidente della Provincia. In questi giorni sta girovagando in lungo e in largo per valli e città del Trentino: da Levico ad Ala, da Trento a Fiavè da Gardolo a Condino, da Lavis fino a Fiera di Primiero, solo per citarne alcuni. Proprio nel Primiero, riusciamo ad incontrarlo, assieme al candidato locale, il pediatra Giuseppe Demattè, trasferitosi di recente a Trento. «Pensiamo – ci dice Andreolli quando ci incontra -, che proprio nel Primiero il partito Democratico non ha alcun candidato, a testimonianza di come considerino i posti lontani da

Trento. Qui noi abbiamo un candidato conosciuto e radicato». Per le vie del centro di Fiera è giorno di festa o meglio, della «Fiera autunnale». Andreolli arriva in tarda mattinata e trascorre alcune ore nel centro del mercato: stringe mani e sorride elargendo «santini», poi si trasferisce nella zona di Mezzano e a seguire nel Vanoi. Nel pomeriggio di nuovo nel cuore di Primiero. Remo Andreolli, nato a Berna nel 1961 da genitori emigranti, ha passato la sua infanzia in Svizzera. È laureato in sociologia e ha lavorato in banca. Attivo nel sindacato di categoria, Consigliere comunale a Castel Condino per dieci anni, ha ricoperto la carica di vicesindaco. E’ stato eletto, nelle elezioni regio-

nali 1998, nella lista dei Democratici di Sinistra del Trentino. Nella prima Giunta guidata da Lorenzo Dellai è stato assessore provinciale al commercio, lavoro, politiche comunitarie e cooperazione allo sviluppo, nella legislatura successiva invece si è occupato di sanità. A 47 anni (due in meno di Dellai) il suo ex assessore dimissionario a fine mandato, con il quale però non c’è mai stata grande affinità, è il candidato presidente dei «Democratici per il Trentino». Già segretario dei Ds del Trentino, ha lanciato la sua nuova sfida, dopo l’esclusione dal Partito Democratico di Veltroni. Nasce così, l’associazione Democratici per il Trentino che si rivolge «a quei cittadini che si riconoscono nell’area democratica, riformista e popolare ma che non si sentono rappresentati nelle proposte di lista del Partito Democratico e dell’UPT. L’alternativa ai due poli c’è e siamo noi» – afferma Remo Andreolli davanti ad un ambulatorio a Mezzano – , un’alternativa di voto ma anche di governo. I Democratici per il Trentino si pongono come terzo polo. Pensiamo che ci si deve concentrare sulla sanità pubblica perchè tutti i cittadini possano avere pari opportunità, dobbiamo garantire alle nostre piccole imprese la possibilità di valorizzare le loro

opportunità; serve un’amministrazione amica all’agire economico. L’ambiente va valorizzato ulteriormente. Siamo una forza che vuole governare il Trentino con forte impegno per la nostra autonomia». Che campagna elettorale sta vivendo Andreolli? «La gente prova sfiducia e disorientamento, ma siamo convinti che i cittadini sappiano distinguere tra chi ha operato con soluzioni ai problemi per far prevalere il bene comune. E’ una campagna difficile per la politica ma anche una opportunità per segnare discontinuità con certi sistemi. Vogliamo dare un taglio al passato ridando fiducia ai cittadini. Nel pieno rispetto di una logica di mercato, è indispensabile per il futuro che Provincia ed imprese collaborino maggiormente in progetti di sviluppo territoriale. Bisogna evitare che l’Amministrazione Provinciale diventi freno od ostacolo ad iniziative di sviluppo sostenibile promosse dal tessuto produttivo. Tanto più se simili proposte giungono dalle Valli. Allo stesso modo riteniamo opportuno che le aziende e gli operatori vedano la Provincia come partner fidato con cui condividere progetti di sviluppo e riqualificazione territoriale ed ambientale».

Dopo le sue dimissioni da Assessore in quali rapporti è rimasto con Dellai? «Sul piano politico molto alternativi, perchè alcune questioni vanno affrontate con impostazioni diverse. Non abbiamo condiviso la mancata nomina del direttore generale dell’Azienda sanitaria e riteniamo che la politica debba stare lontana dalle nomine di primari e tecnici. Devono prevalere merito e competenze e non amicizie». Che differenza c’è allora tra Democratici per il Trentino e partito Democratico? «Votare il nostro gruppo significa dare sostegno ad un gruppo di persone che si è speso in prima persona per una prospettiva democratica e riformista in Trentino. L’abbiamo fatto senza risparmiare nulla, ma purtroppo giochi di palazzo e intrighi hanno fatto si che le migliori risorse, dovessero trovare ed esprimere l’autenticità del progetto democratico in altro modo. Noi siamo gli unici che si richiamano all’Ulivo e al centrosinistra. La coalizione di Dellai non pronuncia mai questo termine, perchè hanno troppe contraddizioni al loro interno, con liste che hanno programmi contrastanti. Tutto questo porterà a situazioni di non governo e ingestibilità del progetto».

C’è lo spazio per un’alternativa ai due schieramenti che possa, con una presenza in Consiglio Provinciale, rappresentare una continuazione coerente di chi ha operato con trasparenza e tenacia per l’interesse generale ed il bene comune. In quello spazio nasce oggi il movimento dei DEMOCRATICI per il TRENTINO, per dare una risposta concreta ad una politica che solo a parole vuole cambiare, ma che manifesta i sintomi di una continuità che molti non sono più disposti ad accettare.

Candidati alla carica di consigliere provinciale

Roberto Cappelletti Giuseppe Demattè Medico Medico Pediatra Sindaco Centa Fiera di Primiero S. Nicolò Centa S.Nicolò

Remo Andreolli Presidente

Liviana Ierta Melchiori Operatrice sociale Bieno

Ezio Tessaro Vice Presidente Cassa Rurale Centro Valsugana Spera


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LaVocedelNordEst.it Ottobre/Novembre 2008 - Speciale Elezioni

AgostinoCatalano

www.sinistrademocratica-tn.it

Contro il caro vita, la precarietà e il malaffare

E’ il volto della Sinistra del Trentino e su Trentinopoli: «Si è semplicemente confermato ciò che sapevano anche i sassi».

Trento – La Sinistra, ha la sua sede nel cuore della città di Trento. Incontriamo il consigliere provinciale Agostino Catalano nella sala riunioni dove in una mattina di ottobre, c’è un via vai di persone indaffarate nell’organizzazione di incontri e confronti per la campagna elettorale. «Il partito spenderà circa 30mila euro – precisa il consigliere Catalano – e pensa di ammortizzarli nel giro di un anno. Puntiamo ad un risultato tra il 3% e l’8%. Andreolli è un problema interno del Pd, mentre Dellai è fortu-

nato perchè si ritrova a confrontarsi con l’impresentabilità dei suoi avversari. Oltre alle città e al Basso Sarca, stiamo lavorando sul territorio: dalla Valsugana, alle Valli di Non, Ledro e Fiemme. Ci presentiamo senza i Comunisti italiani, perchè loro rappresentano un’identità troppo piccola, noi cerchiamo di essere alternativi e davvero a sinistra». Il candidato presidente della Sinistra per il Trentino è il consigliere uscente Agostino Catalano, 52 anni, ha lavorato per il Ministero per i Beni

Culturali e Ambientali e si è laureato in giurisprudenza all’Università degli Studi di Torino. È stato sindacalista CGIL e ha praticato la professione di avvocato. Nel 1997 si è iscritto a Rifondazione Comunista e nel 1999 è diventato segretario del partito in Trentino. Consigliere Catalano, nel vostro spot tv lei ricorda, «Siamo qui per cambiare», ma concretamente con quale intento si ricandida? «Vorremmo proseguire il lavoro fatto nella costruzione di una sinistra unitaria». Che oggi non c’è quindi? «Non c’è nella testa di alcuni dirigenti, mentre nel popolo è molto sentita, che rappresenti i bisogni e gli interessi della popolazione. Stiamo assistendo ad una iper rappresentanza del centro. Il Pd si rifiuta di considerarsi un partito di sinistra e a livello nazionale dimostra la sua assoluta inconsistenza. Per questo si tratta di un voto inutile quello dato al partito Democratico». Come nasce la vostra formazione? «Alla base ci sono Rifondazione comunista, Sinistra democratica, libere associazioni e singole personalità quali Emilio Arisi (primario di ginecologia) o Luisa Zanotelli (sorella di padre Alex ndr) solo per citarne alcuni. Si tratta di un’iniziativa comune

GianfrancoValduga

che arriva dopo un anno di lavoro e che oggi si sottopone al giudizio degli elettori». Le vostre priorità? «Oggi il Trentino vive una forte crisi di legittimità della sua autonomia. E’ vista come ingiusto privilegio rispetto ad altre regioni. Sta a noi rilanciarla. Il nostro programma punta sull’innovazione e sulla buona Amministrazione con politiche serie sulla montagna, guardando all’eccellenza dei prodotti. Noi non abbiamo mai avuto una vera legge sulla montagna a differenza del sud Tirolo. In Trentino si assiste inoltre ad una crisi democratica con Consigli comunali svuotati, sindaci arroganti e con il cappello in mano davanti agli assessori. Per quanto riguarda il lavoro, in provincia ci sono troppi precari, i laureati hanno poche opportunità di assunzione, a causa di un tessuto industriale che non è riuscito a fare innovazione e con troppa manodopera dequalificata. Serve più attenzione alle politiche di welfare, visti anche i costi delle abitazioni. Il nostro territorio è ferito, perchè si è puntato troppo sugli sport invernali anche a quote molto basse, finanziando troppi impianti di sci. Sono demenziali i progetti di Rolle così come quello di Pinzolo/Campiglio. Bisogna fermarsi, ma gli impiantisti sono ben rap-

presentanti anche politicamente». Quali alternative dunque? «Servono politiche integrate tra agricoltura, territorio e nuova imprenditoria come avviene anche in Alto Adige. Si deve puntare sulla qualità e sulla valorizzazione del territorio e delle risorse che esso esprime. Penso al caso della Luxottica con numerose persone che ogni giorno dal Primiero si recano al lavoro ad Agordo. Si deve trovare il modo di far rimanere a lavorare in zona quelle persone, con corsi di formazione nei periodi di disoccupazione stagionale e lavoratori più qualificati nel turismo». Che cosa pensa dello scandalo «Trentinopoli»? «Si è semplicemente confermato ciò che sapevano anche i sassi. Questa situazione è riuscita ad aumentare il rancore della popolazione verso la politica. Questo sistema non ha colpito solo la maggioranza di Governo ma anche esponenti del centrodestra, confermandone una naturale propensione alla corruttibilità. Ho trovato particolarmente scadente l’idea di Dellai di ironizzare sul rapporto tra etica e politica, acquistando una mucca e rispondo che non credo che la magnadora possa essere buttata in vacca in questo modo!».

www.comunisti-italiani-trentinoaltoadige.it

«Voto negativo per Dellai, mentre Divina rappresenta una destra con venature di nazifascismo»

Comunisti per scelta e per passione Meglio noto come Franco, è il candidato della lista dei Comunisti italiani Rovereto – Comunista doc da una vita, 78 anni, ex insegnante, il roveretano Gianfranco Valduga è il volto dei Comunisti italiani in provincia di Trento. Lo sarà almeno alle prossime elezioni provinciali del 9 novembre. Meglio noto come Franco, è nato nella Città della quercia il 28 febbraio 1930. Si è laureato in legge e dopo una serie di occupazioni occasionali di vario tipo è approdato all’insegnamento nel 1965. Iscritto al PCI  dal 1947, membro del comitato federale dai primi anni ’60 fino allo scioglimento, è stato parte attiva del dissenso locale sia nei confronti della deriva dirigistica della federazione di Trento degli anni ’80, sia nei confronti delle scelte di Rifondazione del ’98. Dal ’99 ha aderito al Partito dei Comunisti Italiani e fa parte della segreteria regionale. E’ stato fra i 13 che nel 1968 hanno costituito in provincia di Trento il Sindacato Nazionale Scuola della CGIL, del cui direttivo provinciale ha fatto parte per oltre dieci anni. È stato eletto in Consiglio Comunale a Rovereto dal ’74 al ’90 e poi dal ’95 al 2000. Ci tien a precisare, che «non è mai il vino che dice di essere doc, sono gli altri che lo esaminano a poterlo giudicare. Comunque, si – precisa Valduga sorridendo - sono sempre stato

li (a sinistra ndr) da 17 anni in su». Valduga, come si è avvicinato alla politica? «Mio cugino era comunista fin dal ‘21 e quindi ho assorbito sicuramente qualcosa.... Poi quando si inizia a ragionare con la propria testa, si capisce come stanno davvero i fatti» Nostalgia del vecchio partito Comunista? «Nostalgia? Si ha sempre nostalgia andando avanti con l’età. La realtà però è quella che è, basta!» L’ho chiesto anche al candidato Agostino Catalano, perchè non avete creato un partito assieme? Non rischiate di presentarvi troppo frammentati? «Non so, cosa le ha detto Catalano...?» Mi dica che cosa ne pensa lei... «Cosa vuole che le dica... ci siamo trovati il 6 agosto la prima volta per capire come affrontare le elezioni. Loro insistevano sul fare una lista unica e noi dicevamo che era meglio una coalizione con due liste. La lista unica perde, mentre più liste prendono più voti. Basta vedere quante liste hanno Dellai e Divina per raspar su tutto quello che è possibile. Ci siamo trovati davanti ad una risoluzione politica che diceva che il candidato presidente era Catalano e punto. Noi

dicevamo che era il caso di affrontare anche quel punto, forse si poteva trovare un candidato che rappresentava le anime di tutti i due partiti.. perchè in effetti le differenze ci sono con due partiti diversi». Ma secondo lei, il Consigliere Catalano è stato troppo moderato in Consiglio provinciale? «Noi abbiamo mandato più volte documenti, dall’Itea alla scuola, ma lui non si è mai sentito. Ne avrà fatto tesoro forse, ma era il caso di uscire dai locali del Consiglio». Partito Democratico e Democratici per il Trentino non sono allora di sinistra? «Remo Andreolli, ha messo su una lista per partecipare alle elezioni e ha giocato la sua carta. Il partito Democratico non so. La sinistra è stata tolta dal nome, ci sono più venature di destra o di centro che di sinistra in quella formazione. Non so chi pensano di rappresentare. Altro che riformismo, si tratta di controriformismo anche a livello nazionale». Quanto investirete in questa campagna elettorale? «Usando tutte le nostre forse penso che investiremo circa 20mila euro. Spero di no, ma penso che alla fine i costi ci saranno. Manderemo in giro anche noi in alcuni punti il nostro depliant. Nelle città più grosse (Trento

e Rovereto in particolare). Quali le vostre priorità per il Trentino e mirate ad un consigliere? «L’altra volta non l’abbiamo fatto, il problema è cosa faremo come partito. La questione di fondo è che serve una democrazia non formale ma sostanziale. Fare le cose con la gente che sa le cose e non con chi non le sa. Per la sanità ad esempio, non serve un direttore generale da 250mila euro all’anno, ma si devono utilizzare le competenze di chi lavora nella sanità (dai primari alle donne delle pulizie che dovrebbero essere dipendenti della sanità). Idem nella scòla e negli altri campi». Altre priorità? «C’è da cambiare tipo di turismo, non può più essere attività edilizia, impianti e sperpero di territorio, perchè oggi stenta ad arrivare a tre mesi di stagione all’anno nelle valli. Lo stesso vale per l’agricoltura, dove va eliminata la chimica dando rilievo alla ricerca». Moschea si o no? «La moschea? Ne hanno diritto, perchè non possono esercitare la loro religione?» Come vive questa campagna elettorale? «La gente è sfiduciata, perchè non cambia nulla».

Ma se dovesse scegliere tra Divina e Dellai chi sceglierebbe? «Ne sceglierei un terzo. Certo che Divina rappresenta una destra con venature di nazifascismo. Queste venature stanno allagando l’opinione pubblica. Anche Dellai no, perchè è il vecchio potere democristiano (forse depurato) che va avanti. La faccenda Grisenti è solo una parte, è solo un caso, il sommerso è molto di più».


Messaggi Elettorali Autogestiti

RENZO GUBERT

MESSAGGIO ELETTORALE di RENZO GUBERT

Candidato nella lista PdL a sostegno di Sergio Divina Presidente

enatore, come mai si è candidato? Non S bastano dodici anni di Parlamento? Sì, l’esperienza parlamentare è stata abbastan-

za lunga; ho potuto vivere da vicino come operano le massime istituzioni politiche nazionali; ho anche cercato di incidere sulle decisioni, per quanto possibile, e in molti casi vi sono riuscito, sia a Roma che a Strasburgo (Consiglio d’Europa) e a Parigi (UEO). Ma la motivazione all’impegno politico non mi deriva principalmente dalla voglia di “fare esperienza” o di “contare nella società”, bensì dal non poter rinunciare a portare il mio contributo, da laico cristiano, al miglior perseguimento del bene comune. Negli ultimi due anni, non più eletto in Parlamento, lo ho fatto impegnandomi nel Centro Popolare, partito del quale ho continuato ad essere Presidente, e intervenendo sui giornali locali su vari problemi. Ora gli amici del Centro Popolare e altri hanno insistito affinché fossi disponibile a essere candidato nell’elezione del Consiglio Provinciale. Non potevo dire loro di no, ma la spinta interiore decisiva è arrivata dal recente appello del Papa rivolto ai laici cristiani, a impegnarsi nella politica. Anche nel 1992, quando fui candidato a segretario della Democrazia Cristiana Trentina, e nel 1994, quando fui candidato alla Camera, fu l’appello dei vescovi italiani ai laici cattolici di ridare forza alla presenza politica di ispirazione

fatto votare. Esse nascono da semplificazioni troppo facili ed errate. Da senatore eletto dal centro-destra ho sempre fatto parte in Senato del centro-destra, prima minoranza e poi maggioranza. Ciò non vuol dire che tacessi le mie opinioni, che rinunciassi a presentare emendamenti, ma quando ne andava della fiducia al governo Berlusconi, ho sempre votato la fiducia. Sono stato, sì, critico verso alcune scelte, ma sempre leale e coerente con gli impegni scritti in campagna elettorale. L’equivoco nasce dal fatto che, nelle elezioni del 2003, il Centro Popolare ha aderito alla proposta fatta dall’ex sen. Postal e condivisa da Margherita e PATT, di costruire la “Casa dei Trentini”, una sorta di Volkspartei trentina, con l’obiettivo di ridurre in Trentino il peso della sinistra. Fin da dopo le elezioni nazionali del 2001 io e il Centro Popolare (che aveva allora quattro consiglieri provinciali) fummo emarginati dal centrodestra (qualcuno non perdonava la mia candidatura): mai ci venne chiesto di partecipare a riunioni comuni. Questa situazione agevolò la scelta della “Casa dei Trentini”. Purtroppo questa si rivelò un imbroglio di Dellai e della Margherita, che già alle elezioni europee del 2004 tornarono a privilegiare il rapporto con la sinistra. Il Centro Popolare riprese la sua libertà ed ora è parte del PdL in quanto rappresenta in Trentino la Democrazia Cristiana per le Au-

RENZO GUBERT Primo impegno di Gubert: liberare il Trentino dalla opprimente cappa che dieci anni di incontrastato potere ha imposto, e che ha portato al degrado della politica in affari. Serve usare meglio le risorse a favore della povera gente e non spendere e spandere in consulenze e ricchi convegni di immagine. Serve rivedere l’ICEF che penalizza i trentini rispetto agli immigrati e disincentiva chi risparmia rispetto a chi è cicala; serve modificare profondamente la legge Gilmozzi, che blocca l’attività edilizia anche dove è necessaria. Serve dare alle comunità locali le centrali idroelettriche del loro territorio. Serve ripristinare i servizi scolastici e sanitari soppressi. Serve molto altro. Il programma di Sergio Divina lo dice, e Gubert è qui per realizzarlo. È tempo di cambiare in Trentino!

le unghie lunghe sul Trentino...

DIAMOCI UN TAGLIO cristiana, di fronte ai forti segnali di crisi della Democrazia Cristiana, che costituì la molla interiore che mi portò a ridurre e poi sospendere il mio lavoro in Università, pur in un momento nel quale esso dava la massima soddisfazione, grandi riconoscimenti in Italia e in Europa. Se persone con le quali si condividono valori importanti, il senso della vita, ti chiedono un impegno, si deve dire di sì. Poco contano gli anni già spesi. Senatore, non dubito delle sue motivazioni, ma si è letto di resistenze di alcuni ad inserirla come candidato nella lista del Popolo della Libertà. Viene accusato di essere passato nel 2003 dal centro-destra al centro-sinistra e ora di voler tornare nel centro-destra! Sarebbe quanto meno inaffidabile! Cosa ha da dire al riguardo? In effetti queste valutazioni non sono state fatte solo da qualche dirigente di partito di centro-destra in fase di formazione della lista del PdL, ma mi vengono proposte anche da elettori che in passato mi avevano votato e

tonomie, uno dei partiti nazionali fondatori del PdL. In definitiva capisco alcune valutazioni e alcune delusioni, ma non ho mai violato il patto assunto con gli elettori di centro-destra. Una situazione un po’ complicata, certamente. Ma ora per quali ragioni pensa che un elettore debba scegliere lei fra i tanti che sono in lista? La lista del PdL contiene molte persone valide e quindi l’elettore ha ampia possibilità di scegliere bene. Nelle aree del collegio senatoriale di Pergine, Valsugana, Primiero, Fiemme e Fassa, la gente ha potuto misurarmi direttamente. Anche quando nel 2006 mi sono presentato in modo autonomo in tale collegio per l’elezione del Senato, la quantità di consensi è stata assai buona, a giudizio di tanti. Molti mi conoscono anche a Trento. Ho poi fatto parte di associazioni e movimenti provinciali. La quantità di persone che può dare un giudizio su di me è quindi abbastanza ampia: faccio affidamento sulla loro valutazione. L’esperienza, poi, accumulata in vari settori della vita sociale,

amministrativa e politica potrebbe essere ritenuta utile. I trentini sono in grande prevalenza persone di centro, condividono la visione cristiana della vita e io mi sento uno di loro. Inoltre possono leggere nel pieghevole che sto distribuendo per le elezioni le proposte programmatiche che sento come particolarmente importanti. In definitiva mi affido al giudizio di elettrici ed elettori. Se pensano che la mia presenza in Consiglio provinciale possa servire, sono disponibile! Lei è sempre stato considerato un autonomista fra i più convinti... ma ora sostiene Sergio Divina, uno della Lega Nord, alla quale interessa - dicono Dellai, PATT e la sinistra - più l’autonomia di Veneto e Lombardia che quella del Trentino. Cosa è successo? Sinceramente i giudizi sulla scarsa lealtà autonomista della Lega Nord e di Divina mi sembrano solo uno strumento utilizzato dal centro-sinistra e in particolare da Dellai e dal PATT a mero scopo propagandistico. Neppure loro ci credono veramente. Il PATT ha già fatto in passato (elezioni 2001) accordi con la Lega Nord: come mai, se essa era un pericolo per l’autonomia? Molti elettori autonomisti, scontenti della svolta a sinistra del PATT, hanno votato Lega. Tutti ingannati? In dodici anni di vita parlamentare, dopo SVP e Union Valdotaine, il partito più autonomista, più favorevole anche alla nostra autonomia speciale, è stata sempre la Lega. È stato un ministro della Lega a far vincere le perplessità di altri partiti di centro-destra e far approvare in Costituzione la “clausola di salvaguardia” per il nostro Statuto di Autonomia. Il centro-sinistra aveva promesso di riapprovarla dopo che un referendum non ha confermato la riforma costituzionale, ma non l’ha fatto. Quando nel 2001 ho richiesto le firme per abolire la legge costituzionale voluta da Dellai che svuotava del tutto la Regione, fondamento della nostra autonomia secondo l’Accordo Degasperi-Gruber, a firmare furono quasi solo i senatori della Lega. Certamente alla Lega Nord interessa soprattutto portare l’autonomia nelle regioni che non l’hanno, ma essa non vuole certo ridurla alle regioni che già ce l’anno, come la nostra. Non a caso recentemente c’è stato un avvicinamento anche politico fra Lega e SVP e non si può certo pensare che la SVP sia sprovveduta! Ma lei, senatore, mi sembra quasi un leghista! Come mai, allora, è nella lista del Popolo della Libertà? Sono certamente un convinto autonomista ed apprezzo l’autonomismo della Lega. Ma la mia storia è diversa. Ricordo la forte ostilità della Lega Nord contro la Democrazia Cristiana. Quando nel 1993, da segretario provinciale della DC, rimasta il maggiore partito grazie all’impegno di tanti onesti democratici cristiani, cercavo di formare una maggioranza per il Governo Provinciale (il primo a guida autonomista), la Lega Nord si rifiutò perfino di incontrarmi. Molta acqua è passata sotto i ponti, da allora. Ho fatto due campagne elettorali per il Senato in tandem con la Lega e il candidato Fontan. La Lega ha smesso di assumere atteggiamenti “neo-pagani” e di criticare aspramente clero e vescovi e, invece, ha assunto posizioni di forte difesa della tradizione cattolica del nostro popolo, ha avuto peso determinante nel difendere il diritto alla vita dell’embrione nella legge sulla fecondazione assistita. Nelle mie battaglie in Consiglio d’Europa sui valori della famiglia e della vita, ho avuto sempre il sostegno dei parlamentari della Lega Nord, oltre che di quelli dell’UDC, di Forza Italia e di AN. Vi sono forti consonanze, quindi. Eppure la mia storia è diversa, mi sento parte del movimento cattolico che, nel Trentino, ha creato opere di solidarietà (mutue, scuole materne, cooperative agricole, di consumo, di credito, edilizie, ecc.), che ha dato origine al Partito Popolare di Degasperi, che ha interpretato l’animo trentino per oltre un secolo. Il Popolo della Libertà vuole essere proprio la parte italiana del Partito Popolare Europeo, la casa dei partiti democratico-cristiani e popolari che furono di Degasperi, di Adenauer, di Schuman. Esso, come il PPE, è aperto alle tradizioni laiche liberal-democratiche che non si sentono in contrasto con la dottrina sociale cristiana, e quindi vi trovano spazio componenti del centro-destra di tali tradizioni, ma esso resta soprattutto la casa dei partiti che hanno un primario riferimento al pensiero sociale cristiano, in alternativa alla casa dei partiti della sinistra di derivazione marxista, sia pure ormai assai impallidita. Il progetto del Popolo della Libertà ha quindi un respiro ampio, in linea con la tradizione della quale mi sento parte. Mi auguro che col tempo maturi anche l’adesione al PPE della Lega Nord, come già, via PdL, sta avvenendo con AN. È per contribuire a questo progetto che io e il Centro Popolare abbiamo fatto la scelta del PdL.

UN BAFFONE DA CONOSCERE

In Senato il “baffone” era temuto per la sua tenacia: non mollava mai! Il Presidente del Senato nella XIII legislatura lo ha dichiarato in una sua visita a Trento. Tutti ricordano che, per combattere la legge costituzionale che ha svuotato la Regione, ha tenuto in piedi, con i suoi emendamenti, la Commissione Affari Costituzionali tutta la notte, senza soste, per dodici ore. È stato certamente uno dei senatori più attivi. In Consiglio d’Europa è noto per le sue battaglie contro l’eutanasia, contro la manipolazione genetica, contro le tendenze a trascurare i diritti delle popolazioni autoctone per favorire gli immigrati anche clandestini, contro gli attacchi al cattolicesimo: sempre suoi gli emendamenti più coraggiosi e spesso la spuntava. Si batteva poi per le popolazioni di montagna e per l’agricoltura tradizionale, senza OGM. Quando era osservatore di elezioni all’estero, nell’Est Europa, nel Caucaso e in Palestina, era coscienzioso. Una volta, in Georgia, i suoi rilievi hanno indotto a far ripetere le elezioni in una circoscrizione. Alla UEO si è battuto per costruire una forza armata europea autonoma, critico di una troppa dipendenza dagli USA e della disunione europea. Qualcuno lo giudica troppo conservatore, ma su temi sociali e su quelli dell’ambiente e della pace non lo è. Si sente che viene da una famiglia “proletaria” (dieci figli), che ha sofferto la povertà. Da studente a Sociologia è stato il più tenace contestatore dei contestatori ed era considerato da questi un “reazionario”. In realtà la chiave per capire le sue posizioni è la sua fedeltà al pensiero sociale cristiano nella sua integralità. È un centrista cattolico, molto religioso, che ha estromesso da casa la TV per 25 anni perché la giudicava un pericolo per i suoi figli. È intransigente su alcuni valori fondamentali, il pieno rispetto della vita, anche ai suoi confini, una concezione della famiglia fondata sul matrimonio di uomo e donna, la giustizia e la solidarietà sociale sia entro una nazione, sia tra nazioni, il rispetto della libertà e della democrazia, l’onestà anche di chi è politico, l’autonomia sociale, locale e regionale, ma è capace di essere realista, pragmatico, e di giungere ad accordi con chi la pensa diversamente su temi pratici, sui quali un accordo è possibile. È uomo di compagnia, canta canzoni della montagna, popolari o degli alpini un giorno intero senza mai ripeterne una, gli piace la buona cucina. Gli è piaciuta anche la moglie, se con lei ha avuto nove figli. Gli piace sentirsi un po’ patriarca in famiglia. Da giovane girava Trentino, Veneto e Austria in bicicletta da corsa. Ora in città gira per lo più in moto, un vecchio Galletto, ma si è mosso in aereo su tutto il pianeta. Una volta, in Uganda, con don Vittorione, a causa di un colpo di stato, ha rischiato seriamente la pelle, un giorno e una notte di terrore e i capelli si sono imbiancati rapidamente. Quell’esperienza gli ha fatto perdere la paura di morire. Da ragazzo è stato in Seminario, vi ha fatto la 5° elementare preparatoria e le medie, ma poi lo hanno cacciato perché in condotta aveva solo 9 (altri tempi!). In compenso si è fatto prete (carmelitano) uno dei suoi figli, ed ora, egli dice, i preti servono più di allora. Da studente alle superiori lo hanno premiato con la “secchia rapita”. Era sempre il primo della classe. Ai concorsi “Veritas” di religione, al Tambosi, lo hanno messo fuori concorso, altrimenti vinceva sempre lui. È arrivato secondo a un concorso europeo sull’Europa e a Strasburgo ha parlato per la prima volta da studente delle superiori. Si è laureato con la lode, ha vinto, giovane, la cattedra universitaria. Una marea di pubblicazioni. Ha collaborato per decenni con un uomo eccezionale, il prof. don Franco Demarchi, del quale è stato allievo, assistente, collega e amico. Ha diretto per anni un Dipartimento di ricerca. Ha fatto ricerche in tutti i continenti, salvo l’Australia. È stato in Cina 18 volte. Ma ha sempre fatto anche il contadino, prima da giovane, quando il padre era via di casa a fare il manovale nei Bacini Montani e poi da professore e da senatore. Gli piace l’auto-sufficienza alimentare e coltiva e alleva secondo la tradizione. Da assistente squattrinato con molti figli, si faceva anche dei mobili e recuperava mobili di seconda e terza mano. Ora non è più squattrinato, ma i mobili sono ancora quelli! In compenso ha restaurato un rudere e ha creato una piccola fattoria. E si potrebbe continuare… Vi piace un uomo che, come un vero politico, dice quello che non pensa e che fa quello che non dice? Non votate GUBERT, vi pentireste.

RENZO GUBERT

dice sempre quello che pensa e fa sempre quello che dice ! Discorsi elevati e difficili, senatore, ma capisco. Provi però ora a dire due-tre cose che, se eletto, si impegnerà a sostenere! Migliori infrastrutture di trasporto (terza corsia dell’Autobrennero, completamento della Valdastico, potenziamento della rete ferroviaria sia di transito, sia con nuove ferrovie di valle), un grande progetto organico di sviluppo della specificità dell’identità culturale trentina e di ciascuna

valle, dare gli impianti di produzione di energia idroelettrica all’autonoma gestione di aziende di valle, rivedere l’ICEF per non penalizzare i trentini rispetto agli immigrati, priorità ai trentini nell’accesso alle agevolazioni per la casa e per altre misure sociali, ecc... Ma la pregherei di leggere il mio pieghevole e il programma di coalizione!

Ô www.renzogubert.com


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LaVocedelNordEst.it Ottobre/Novembre 2008 - Speciale Elezioni

Messaggi Elettorali Autogestiti

COMMITTENTE Rolando Fontan - Lega Nord Trentino

Elezioni provinciali 26 ottobre 2008

Il programma elettorale

1. Difesa dei servizi pubblici di valle e della periferia ad iniziare dagli asili, le scuole pluriclassi, negozi con plurilicenza, presidi medici, poste, ecc.

2. Salvaguardia degli ospedali di periferia

Sergio Divina Governatore del Trentino

riapertura dei servizi chiusi, mantenimento dei servizi di analisi, Tac e risonanza, creazione di nuovi punti di pronto soccorso.

3. Abolizione di Itea Spa e revisione del sistema Icef

con la costruzione di case pubbliche solo per le necessità accertate dei residenti da più di 10 anni, con il recupero del patrimonio edilizio esistente nei centri storici per salvaguardare il territorio. Aumento dei mutui agevolati per chi deve acquistare la “prima casa” e per le giovani coppie trentine regolarmente sposate

4. No a moschee e a luoghi di dubbia operatività

va bloccata l’islamizzazione del territorio provinciale e prevenuto il rischio di fenomeni di terrorismo fondamentalista. Eliminare tutti i contributi pubblici ad associazioni islamiche. Potenziamento delle strutture di video sorveglianza e telecontrollo del territorio

“Un voto per dare ai Trentini diritti, sicurezza, certezza delle regole e pari opportunità”

5. No alle microaree per i nomadi. Sì alle ordinanze antisbandati dei sindaci

allontanamento dal trentino di tutti coloro, comunitari compresi, che non lavorano o che non posseggono un reddito adeguato e un alloggio idoneo. No alla concessione della residenza agli immigrati che non s’integrano attivamente nel tessuto sociale esistente e che non dimostrano di conoscere appropriatamente la lingua italiana, le norme fondamentali sociali e civili. No alla creazione di microaree in città e periferia per alloggiare zingari

6. Classi d’inserimento nelle scuole per gli alunni stranieri e salvaguardia del presepe e del crocifisso

attuare classi speciali per consentire agli alunni stranieri di imparare la lingua locale e accertare l’effettivo grado di preparazione culturale per non penalizzare gli alunni locali

7. Introduzione del “bonus bebè” a favore dei Trentini

attivazione di politiche a sostegno della famiglie residenti in Trentino da almeno 10 anni e sostegno alle nuove nascite; favorire il mantenimento degli anziani nel proprio nucleo familiare; bonus energia e trasporti ai cittadini anziani

8. Abolizione della legge “Amistadi”

che ha comportato la crescita delle indennità agli amministratori comunali

9. Revisione della legge urbanistica

affidando la delega della competenza ai Comuni; “comunità di valle” solo con l’assenso di tutti i comuni interessati

10. Abbattimento degli adempimenti burocratici

Troppe leggi strozzano le attività economiche e i cittadini. Cancellazione di tutti gli enti inutili ed Agenzie create da Dellai. Agenzie dispendiose create solo per fare posto ad assunzioni clientelari

cambiare è Il Programma Elettorale possibile: in sintesi un voto per ridare il Trentino ai Trentini. utilizza bene il tuo voto

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A sinistra il senatore Sergio Divina, a destra l’onorevole Rolando Fontan

Fontan: «Mi candido per un nuovo modo di amministrare» Ha alle spalle un’esperienza importante a Roma da Parlamentare della Lega Nord, da uomo delle «valli» con una conoscenza approfondita della «macchina amministrativa» e con un senso della politica che parte dal basso. Sono questi i punti fermi nella visione politica dell’Onorevole Rolando Fontan, che oggi ha deciso di mettere a disposizione del Trentino la sua professionalità. Per Fontan, il politico è prima di tutto «un faro per la comunità», da ricordare «per quello che ha fatto» e non per «quante volte è stato eletto». Perchè ha deciso di ritornare in corsa? «Ho deciso di ricandidarmi perchè credo che alla nostra squadra possano essere utili la mia professionalità, il mio coraggio e le mie idee, per cambiare questo Trentino che ormai da troppo tempo è bloccato e non ha sviluppo di ogni ordine grado e tipo. Va cambiato questo sistema di gestione del potere, finalizzato alla gestione del consenso e dei voti. E’ davvero tempo di cambiare». Lei è stato tra i primi a sostenere il Senatore Divina presidente. «Io fui il primo due anni fa a proporre la candidatura di Divina perchè ha dimostrato nelle ultime due politiche di tenere testa a molti politici navigati e poi di vincere su Trento. Vincendo in

quella zona c’è una buona sicurezza di vincere anche in queste elezioni, perchè le valli sono certamente orientate verso il centrodestra. Divina ha sempre dimostrato coerenza e onestà nelle sue battaglie». Quali le priorità per la vostra coalizione? «Cambiare sistema di gestione del potere per ottenere una maggiore democrazia e più sviluppo in Trentino; rivalutare l’impostazione programmatica del Trentino con una forte riduzione delle spese correnti e per incentivare gli investimenti. Non possiamo avere una Provincia con il 70% ed oltre di spese correnti che vanno ad inficiare gli investimenti. Puntiamo alla liberalizzazione dell’economia e dei servizi; per le valli necessità di trasferire competenze e funzioni dalla Provincia alle periferie (comuni, privati, associazioni di categoria) con un vero decentramento. Va cambiato il sistema dei contributi, più mirati; si deve cambiare la politica ambientale che ha bloccato lo sviluppo del Trentino (meno vincoli), va cambiata la legge Gilmozzi e infine dobbiamo rendere in prospettiva autonomo dal punto di vista energetico il Trentino». Turismo e Agricoltura, quali le Vostre priorità? «Il Turismo e’ la principale attività economica del Trentino e va incentivato. Ma è necessario avere una maggior sinergia con tutte le attività turistiche

collaterali. All’esterno dobbiamo presentarci come Trentino e non come ogni singola valle, non serve più a nulla. Inoltre, siamo in assoluto ritardo sui mercati dell’Est. Per quanto riguarda invece l’Agricoltura, questa va sostenuta e incentivata. Vanno eliminati i vincoli ambientali che bloccano l’agricoltura. Ci sono troppe difficoltà per la ristrutturazione di malghe in montagna, per le attività agricole in genere, per fare una semplice strada, per tenere il bosco o per produrre energia in alta montagna. Questi vincoli vanno eliminati. Infine, vanno valorizzati di più i nostri prodotti: va fatta una legge che obblighi gli operatori turistici ad utilizzare una determinata percentuale di prodotti trentini, come già avviene in Veneto». Quali allora, le ragioni per votare il Centrodestra? «Innanzitutto per una questione morale. Non possiamo più gestire la cosa pubblica con un sistema di potere basato sul voto di scambio. Basta sperperare soldi dell’Autonomia e risorse solo per avere il classico voto di scambio che comporta il blocco del sistema. Va impostato uno sviluppo dell’economia con finalità più moderne. Si deve ridurre il peso della Provincia nell’economia, nelle istituzioni e in ogni famiglia».

Fontan Rolando

dirigente, già parlamentare

Scarica il programma integrale: www.leganordtrentino.org


MARCO

DEPAOLI IL MIO IMPEGNO

Durante il mandato di Consigliere provinciale mi sono impegnato, attraverso proposte di leggi, mozioni, interrogazioni, ma anche confronti, proposte ed azioni concrete a promuovere: •importanti riforme (istituzione delle Comunità di Valle) • revisione di importanti strumenti di programmazione, come il Piano di Sviluppo Provinciale e il Piano Urbanistico Provinciale • valorizzazione delle risorse ambientali • approvazione di normative per favorire l’uso delle risorse rinnovabili (biomasse legnose e impianti idroelettrici) • iniziative per migliorare i servizi sanitari sul territorio • politiche sociali in risposta ai bisogni delle persone e delle famiglie • sostegno dell’edilizia abitativa e della sostenibilità energetico-ambientale delle opere di edilizia pubblica e privata • interventi per favorire un sistema scolastico inclusivo • iniziative volte a migliorare il sistema dei trasporti • realizzazione di una adeguata viabilità • iniziative a favore della sicurezza • interventi a sostegno dello sviluppo economico dei territori • iniziative per favorire il processo di innovazione tecnologica

SE RIELETTO MI IMPEGNO A:

• promuovere una politica partecipata e fondata sull’onestà • difendere il valore della nostra autonomia • potenziare i servizi a favore delle famiglie, dell’infanzia, dei giovani e degli anziani • promuovere una scuola attenta ai bisogni e una maggior sinergia con il mondo del lavoro • ottimizzare i servizi pubblici e sanitari sui diversi territori • promuovere un’azione di prevenzione e di educazione alla salute • sostenere lo sviluppo economico integrato dei singoli territori • incentivare le iniziative economiche ed imprenditoriali • promuovere nuove opportunità di lavoro e ridurre il precariato • valorizzare le risorse ambientali anche a fini turistici • promuovere la qualità dei prodotti locali nonché i processi di certificazione ambientale dei nostri territori • garantire una viabilità sicura ed un sistema di trasporti efficiente • sostenere iniziative di edilizia abitativa in particolare a favore delle giovani coppie • sostenere il volontariato e l’associazionismo • valorizzare le iniziative culturali e le tradizioni

RIFERIMENTI E PRIORITÀ DELLA MIA AZIONE POLITICA CHI SONO E COSA HO FATTO Sono nato a Tonadico nel 1954, di professione insegnante, ho lavorato in varie scuole del Trentino (Val di Fiemme, Valsugana e Primiero). Sposato, sono padre di tre figli e abito a Tonadico. Nel 1980 sono stato eletto in Consiglio comunale a Tonadico e ho iniziato l’esperienza politica come assessore. Un’avventura che mi ha appassionato fin da subito e già l’anno successivo, nel 1981, sono stato eletto sindaco. L’attenzione verso i bisogni della Comunità, l’impegno per l’ambiente e per uno sviluppo sostenibile del territorio, sono stati apprezzati dalla popolazione e sono stato confermato primo cittadino fino al 2003. Mi sono impegnato con entusiasmo e determinazione nella delicata fase di avvio dei parchi naturali in Trentino e ho ricoperto il ruolo di primo Presidente del Parco Paneveggio Pale di San Martino. In seguito sono stato nominato Presidente del Comprensorio di Primiero e ho avuto così la possibilità di ampliare la mia azione politica. Ho portato il mio contributo anche come componente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Comuni del Trentino e dell’ex-Atesina oggi Trentino Trasporti. Nel 2003 sono stato eletto in Consiglio Provinciale e nominato Presidente della prima Commissione Permanente con il compito di coordinare l’elaborazione di importanti leggi di riforma dell’assetto istituzionale del Trentino. Da sempre fedele al motto “impegno come servizio verso gli altri”, ritengo che le doti fondamentali per un politico siano l’onestà e la trasparenza. Detesto l’ipocrisia e l’arroganza.

- UNA POLITICA TRASPARENTE E PARTECIPATA “Impegno come servizio verso gli altri”: questo deve essere il principio di ogni cittadino che si dedica all’attività politica. - AUTONOMIA: UN VALORE DA DIFENDERE E VALORIZZARE L’autonomia per il Trentino non è un privilegio, ma una pianta che ha profonde radici nella storia della nostra Comunità. - SVILUPPO ECONOMICO E TUTELA DELL’AMBIENTE: UN BINOMIO POSSIBILE Il futuro dei nostri figli dipende dalle nostre scelte attuali. Si deve poter vivere bene conciliando il rispetto dell’ambiente con il progresso economico e con l’innovazione tecnologica. - FAMIGLIA, GIOVANI E ANZIANI: I PILASTRI DELLA NOSTRA SOCIETA’ L’epoca delle politiche sociali non è finita. Bisogna innanzitutto tendere la mano ai giovani che vivono in un sistema-lavoro instabile; avere un lavoro non è soltanto un fatto economico, ma anche un modo per partecipare concretamente alla vita pubblica e poter guardare al futuro con fiducia - GLOBALIZZAZIONE: GUARDARE LONTANO MA LEGATI AL TERRITORIO Lungo le strade di questo “villaggio globale”, si incontrano anche insidie e difficoltà: nei momenti di crisi è importante sentirsi parte di una comunità più ampia, per affrontare insieme le sfide globali, senza perdere di vista la nostra identità locale.

È ANCORA POSSIBILE CONFERMARE UN RAPPRESENTANTE DI PRIMIERO A TRENTO? Nel 2003 la Comunità di Primiero, Vanoi e Mis è riuscita, dopo cinquant’anni, ad eleggere un suo rappresentante in seno al Consiglio Provinciale. Oggi l’interrogativo che molti si pongono è: riuscirà il Primiero anche in questa tornata elettorale ad eleggere ancora un suo candidato? Dipenderà dagli elettori locali, se lo vorranno, potranno ancora contare su un proprio rappresentante a Trento. Pur riconoscendo le difficoltà di trovare una convergenza al di sopra delle parti, si ritiene che uno dei criteri da privilegiare sia quello di sostenere quel candidato che ha le maggiori possibilità di centrare questo importante obiettivo.

SE CONDIVIDI QUESTE MIE RIFLESSIONI TI CHIEDO DI SOSTENERE CON IL TUO VOTO CHI AMA LA TUA TERRA! COMMITTENTE MARCO DEPAOLI (UPT) www.marcodepaoli.it info@marcodepaoli.it


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