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Due figli morti giovanissimi, ma loro sono resuscitati: “Aiutati dalla fede”. Il Papa gli fa un regalo

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Facebook / AIl sezione Rovigo

SIlvano e Marilena Bellato ad un banchetto dell Ail Rovigo

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 05/03/19

Marilena e Silvano Bellato sono alla guida dell'Ail Veneto e aiutano tante persone malate di cancro. Francesco li ha incontrati al termine di un'udienza

Sabato 2 marzo, aula San Paolo VI, in Vaticano. Partecipano oltre seimila persone per l’udienza generale di Papa Francesco ai volontari dell’Ail nazionale, in occasione del 50esimo anniversario di fondazione dell’associazione.

Circa a metà discorso il Papa afferma: «Vicinanza, prossimità, come Maria ai piedi della Croce. E ci sono tante storie, tante storie di croce tra voi. Soltanto vorrei nominarne una: permettetemi di ricordare oggi qui, una tra i tanti, Marilena e Silvano Bellato, come esempio. Hanno sofferto una doppia ‘mazzata’ dalla vita con la morte dei loro figli Fabio e Sara. Hanno avuto il coraggio di rimanere in piedi con la sofferenza, come Maria ai piedi della Croce. E da quel dolore sono riusciti ad andare avanti pensando alla ‘risurrezione’ di tanti bambini con la fondazione della sezione provinciale dell’Ail. Grazie tante a loro e a tanti che sono come loro. Grazie».

Le due tragedie e la risurrezione

La famiglia Bellato, originaria di Rovigo, ha dovuto fare i conti con la tragica scomparsa di due figli, appena adolescenti. Sara si è spenta nel 1989, ad appena 13 anni, portata via da una terribile leucemia che non le ha lasciato scampo. Il fratello maggiore Fabio, è morto nel 1991, pochissimi giorni prima di compiere 17 anni, travolto da un’auto mentre aspettava l’autobus al ritorno da una festa con alcuni amici. Un doppio lutto terribile per mamma e papà.

Ma ecco il miracolo: Marilena e Silvano sono riusciti a trasformare “la sofferenza in salvezza” fondando l’Ail Rovigo nel 1989, e portando alla costituzione delle sezioni in ogni provincia. Un impegno che è valso loro il «grazie» commosso del Papa (Polesine24, 4 marzo).




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Le coroncine

Quando finisce il discorso Bergoglio si avvicina a salutare le persone in prima fila, in larga parte diversamente abili. Poi, poco più avanti, si ferma quindi davanti ai coniugi Bellato, li guarda, si rivolge a un collaborare e chiede due coroncine del rosario. Gliele consegna e stringe loro forte la mano per «alcuni minuti che mi sono sembrati interminabili», confessa Marilena.

«Sono ammirato dalla forza che avete nell’aver sopportato tanta sofferenza trasformata in servizio agli altri, grazie per tutto quello che avete fatto», dice loro Francesco. Aggiunge Silvano: «Ci ha sempre aiutato la fede». Replica il Papa: «Sì, ma in cielo avete anche due angeli speciali che vi sostengono».

“Quasi come fratelli”

Dice Silvano: «Ho scambiato quelle due parole con il Papa con una tale semplicità come se ci conoscessimo da sempre, quasi sembravamo fratelli, non riesco a rendermi conto di quello che è successo; è qualcosa di inspiegabile» (Polesine24, 3 marzo).

Il Papa era venuto a conoscenza della storia dei Bellato grazie al giornalista de La Voce di RovigoLuigi Ingegneri.




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