Il Pulo di Molfetta sarà riaperto. Sono queste le dichiarazioni delle autorità locali che prevedono la riapertura del Pulo grazie a un finanziamento totale di un milione di euro da destinare alla riqualificazione del sito archeologico. Il Pulo, la cui proprietà è detenuta dalla Città Metropolitana di Bari, sarà dato in concessione al Comune pugliese per un periodo di massimo 20 anni. Qualche giorno fa, più di sessanta persone hanno partecipato ad una manifestazione all'esterno del Pulo in segno di protesta per la chiusura da oltre tre anni dell'importante sito geologico.

La fruttuosa protesta è stata organizzata dalla sezione locale di Sinistra Italiana di Paola Natalicchio con il sostegno di Area Pubblica di Bepi Maralfa. Al centro della questione abbiamo il mancato rinnovo della convenzione che garantiva la manutenzione e l'accessibilità al sito fino al 2015. Inoltre, i manifestanti hanno messo in evidenza il fatto che questo problema vale anche per altri due beni culturali vicini al Pulo: il museo e il fondo Azzollini, entrambi non fruibili al pubblico. Anche il sindaco della città di Molfetta, Tommaso Minervini esprime soddisfazione per il raggiungimento di questo obiettivo, dichiarando: “La sottoscrizione della convenzione con la Città Metropolitana di Bari rappresenta la fine di un paziente processo avviato nel 2013 dall’ex sindaco, Paola Natalicchio e, oggi, grazie a questo impegno, lavorando tutti insieme, abbiamo modo di raggiungere un risultato storico per il nostro territorio”.

Il Pulo di Molfetta

È una caratteristica dolina di origine carsica, posizionata a un chilometro e mezzo dal centro della città di Molfetta e possiede una forma subcircolare. La larghezza del Pulo di Molfetta varia da circa 180 metri di diametro a un minimo di 140 metri, costituita da una grande voragine che si viene a costituire improvvisamente tra i campi coltivati all’interno del suolo calcareo.

Le pareti, costituite dalle ordinate giaciture delle stratificazioni geologiche createsi durante un tempo lunghissimo e in cui i processi della deposizione, hanno originato la formazione di una base di calcare che può essere datata al Cretaceo inferiore. Il periodo in cui possiamo collocare tale processo è tra i 250 milioni e i 60 anni fa. Una delle caratteristiche principali della dolina carsica è quella di possedere delle pareti a strapiombo su cui si sorgono tante grotte disposte su vari livelli.