Il caso Mesut Ozil scuote la Germania calcistica. Domenica scorsa il fantasista dell’Arsenal ha deciso di dire addio alla nazionale tedesca dopo le critiche piovutegli addosso per una sua foto insieme al presidente della Turchia Erdogan.

La foto dello scandalo venne scattata nel maggio scorso quando il presidente turco in visita a Londra, ad appena un mese dalle elezioni nel suo paese, invitò in un hotel, illustri cittadini turchi che lavorano in quel paese fra i quali c’erano Mesut Ozil, il centrocampista del Manchester City Gundogan e l’attaccante dell’Everton Tosun, che però non compare nella foto insieme al leader turco.

La clamorosa debacle della nazionale tedesca ai mondiali di Russia, eliminata nei giorni di qualificazione da Messico e Svezia e con l’umiliazione di una sconfitta senza attenuanti per due a zero dalla Corea del Sud, ha lasciato il segno nel paese, che solo quattro anni fa aveva vinto il titolo mondiale in Brasile. Quella foto è dunque tornata di attualità, con accuse e critiche nei confronti del fantasista della nazionale.

Tutti sotto accusa quindi, ma alcuni più degli altri, come ad esempio il 29enne calciatore dell’Arsenal Mesut Ozil originario dell’Anatolia sul quale sono piovute critiche per quell’immagine che lo ritrae insieme al discusso leader turco Recyp Erdogan, un'immagine che alcuni esponenti politici tedeschi ritengono "sbagliata".

Ozil su twitter: "Ho deciso di non giocare più per la Germania"

“È con cuore pesante e dopo lunga riflessione - ha scritto sul suo profilo twitter Mesut Ozil - che ho deciso, a causa dei recenti episodi, di non giocare più per la Germania a livello internazionale, fino a quando avrò la percezione di questo sentimento di razzismo e di mancanza di rispetto"; e si scaglia contro il presidente della Federcalcio tedesca Grindel, dichiarando di non voler diventare il capro espiatorio delle responsabilità di altri, dopo che lo stesso, insieme al team manager Bierhoff, gli avevano chiesto di chiarire la sua posizione in merito alle critiche che lo avevano colpito.

Ora dopo che Ozil ha alzato il tiro accusando la Germania di considerarlo tedesco solo quando si vince, a Berlino c’è chi chiede le dimissioni dei vertici della Federazione mentre la cancelliera Angela Merkel, in stile low profile, pur riconoscendo il “generoso contributo” fornito da Ozil alla nazionale dice anche che “la sua decisione va rispettata”.

Mentre in Europa i giornali tedeschi arrivano a dire che questa presa di posizione rischia di minare alle radici il modello di integrazione dei turchi nella società tedesca, dalle rive del Bosforo si getta benzina sul fuoco, con il Ministro della Giustizia turco che ha detto di Ozil: “Lasciando la nazionale tedesca ha segnato il suo gol più bello contro il virus fascista”.