Sono passati 34 anni esatti dalla strage avvenuta presso lo stadio Heysel di Bruxelles. Qui il 29 maggio 1985 si sarebbe dovuta giocare semplicemente la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Una giornata di gioia che ben presto si trasformò in un incubo senza fine.

La follia hooligans e la caduta del settore Z, provocarono la morte di 39 tifosi, di cui 32 italiani, e oltre 600 feriti. Una tragedia incancellabile nella storia del calcio. Una follia senza spiegazioni viene definita dal comunicato ufficiale della società bianconera.

Una tragedia che è impossibile da dimenticare.

La maledetta finale

La finale di Coppa dei Campioni allo stadio Heysel di Bruxelles è certamente uno dei ricordi più dolorosi nel mondo del calcio. Un episodio di violenza inaudita che ha portato alla morte di 39 tifosi, accorsi lì per assistere alla partita tra Juventus e Liverpool. Un momento di festa, trasformato in una strage atroce.

Il 29 maggio 1985 è la data scelta per la partita della finale di Coppa dei Campioni. Un match che si giocò nello stadio Heysel di Bruxelles, non proprio una struttura adeguata. Nonostante ciò, furono tanti i tifosi italiani e inglesi che arrivano, pronti a sostenere la propria squadra.

Ma un'ora prima del fischio di inizio si scatenò l'inferno.

Gli hooligans si spinsero verso il settore Z dello stadio, riservato ai tifosi juventini. A causa del peso eccessivo, la struttura cedette e in tanti rimasero schiacciati sotto le macerie. Si scatenò il panico e i tifosi iniziarono a fuggire senza meta, pur di mettersi in salvo.

Nonostante il rinvio iniziale, alla fine la partita venne giocata.

Grazie alla rete di Michel Platini, la Juventus conquistò la Coppa dei Campioni. Ma si trattò di una vittoria amara, perché l'indomani venne ufficialmente data la notizia delle conseguenze degli scontri. Il resoconto finale fu di 39 morti e oltre 600 feriti.

Il ricordo

A distanza di 34 anni, la strage dell'Heysel è una pagina nera della storia del calcio ancora molto forte.

In molti oggi hanno voluto ricordare le 39 vittime rimaste uccise sotto il settore Z dello stadio. Tra le vittime anche Andrea Casula, un bambino di 10 anni arrivato a Bruxelles per sostenere la sua squadra del cuore, ovvero la Juve.

La società bianconera è la prima a ricordare la strage del 29 maggio 1985, attraverso un comunicato ufficiale. In esso, si legge come l'attesa di un momento assoluto di festa sportiva si sia trasformato in un incubo che ha segnato per sempre la storia della Juve e quella di 39 famiglie.

Giovanni Trapattoni ha espresso su Twitter il suo messaggio di cordoglio. Lui che ha visto la tragedia con i suoi occhi, in quanto all'epoca era l'allenatore bianconero, ha voluto pubblicare una foto dei nomi delle vittime, scrivendo 'Non si può tornare indietro.

Per questo è essenziale ricordare'.

Anche il Liverpool ha ricordato la tragedia. Oggi infatti una delegazione del club ha deposto un mazzo di fiori presso la lapide in onore delle vittime di quella notte. Un monumento che si trova fuori dalla curva Sir Kenny Dalglish dell’Anfield, il nuovo stadio del Liverpool. Proprio lì dove 39 tifosi hanno trovato la morte.