Nuovo colpo di scena sul caso di 'Igor il russo', soprannome del pluriomicida di origine serba Norbert Feher. Secondo quanto sostengono diversi mass media italiani e internazionali, tra cui "La Repubblica", il gruppo di 'Igor il Russo' avrebbe aiutato i miliziani dell'ISIS nel raggiungere alcuni paesi dell'Europa, specificatamente Francia e Belgio. In tal modo, ci sarebbe stata una stretta collaborazione tra gli uomini della rete di Igor e alcuni miliziani del network islamista radicale intenti ad infiltrarsi in Europa e ad attaccarla 'dall'interno'.

La rivelazione è nata da una segnalazione dell'Unidad de drogas y crimen organizado arrivata ai carabinieri di Bologna.

La rete di Igor e il gruppo di magrebini ricercato dalla Spagna

Secondo quanto riportato in un articolo pubblicato sul sito web della testata giornalistica 'Il Giornale', la rete di Igor avrebbe avuto dei legami con un gruppo di individui di origini magrebina ricercati dalle autorità spagnole. Stando sempre a quanto sostenuto sul 'Giornale', lo stesso gruppo magrebino era inizialmente ricercato per aver ipoteticamente coperto la fuga di Igor ma, a quanto risulta dalle indagini, in realtà la stessa banda di sospetti islamisti ha scaricato Igor nel momento in cui risultava indagato e ricercato per gli omicidi commessi.

Le alleanze strategiche tra la criminalità organizzata e l'estremismo islamista

Il caso di Igor risulta emblematico della sempre più forte 'alleanza strategica' tra alcune fazioni della criminalità organizzata occidentale e l'estremismo islamista radicale. In linea di massima, i gruppi criminali o paramafiosi hanno tutto l'interesse nel favorire le organizzazioni terroristiche atte a destabilizzare l'Europa e i gruppi jihadisti considerano alquanto positivo ricevere gli aiuti e il sostegno, diretto o indiretto, delle stesse organizzazioni criminali europee e occidentali.

D'altronde, è da diverso tempo che si parla di ipotetiche collaborazioni tra l'ISIS e alcuni settori della stessa mafia italiana, collaborazioni che spesso hanno a che vedere con il controllo del traffico della droga e delle armi.

Oltre a ciò, c'è da segnalare che è ormai alquanto risaputo che gli stessi miliziani dell'autoproclamato Stato Islamico hanno stretto da tempo accordi con esponenti e fazioni delle potenti e influenti mafie e criminalità nordafricane e arabe, accordi che rientrano nel controllo della sempre più imponente tratta dei migranti.