In questa Europa mista, dai tanti colori e credo, dove si parla di integralismo e di socializzazione, accadono cose che fanno riflettere su quanto questo possa accadere, e fino a che punto sia lecito sopportare le diversità che sfociano in ribellione e intolleranza.

E' successo in Austria

Possiamo immaginare cosa abbiano provato i genitori della ragazza austriaca ricoverata in un ospedale di una città del suo paese, quando la musulmana degente accanto a lei, ha cominciato ad urlare e a rivendicare i propri diritti, derivanti dalla rigida osservazione della sua religione che le vieta di avere nella stessa stanza un uomo vicino.

La ragazza malata di sclerosi multipla, purtroppo arrivata alle ultime fasi della malattia, era assistita dai suoi cari, come era normale che fosse, e divisa dal letto accanto al suo con una tenda che serviva a dare un po' di intimità alla famiglia in momenti così tragici.

Dov'è l'integralismo?

Si parla di integralismo, di convivenza pacifica con gli stranieri che popolano la nostra Europa, e che accogliamo ogni giorno, dando loro modo di vivere dignitosamente e di scegliere di stare nelle nostre città, insieme a noi e ai nostri figli, con il pieno rispetto reciproco, aspettandoci da loro una convivenza che sempre di più si rivela in pratica difficile da attuare. La musulmana radicale in questione, nel ligio rispetto dei comandamenti del Corano, ha demolito in pochi minuti la tolleranza degli infermieri, che non potevano accettare il suo comportamento aggressivo, e che in tutti i modi hanno cercato di calmare la donna, presa da una collera inaudita.

Perché accettare questi comportamenti di intolleranza

I genitori della ragazza austriaca in fin di vita hanno espresso il loro dispiacere, unito allo stupore di dover subire regole dettate da un'altra religione, estranea alla loro, e questo in un ospedale della modernissima Vienna, anche attraverso le pagine del Krone, giornale austriaco.

Lo sconcerto e le riflessioni sull'accaduto si sono poi allargate agli altri giornali del Paese, che hanno ripetutamente attaccato il comportamento della musulmana, che di fatto ha impedito a questo padre di rimanere al capezzale della figlia, costretto ad uscire dall'ospedale, mentre il personale addetto sedava la donna, in preda alla rabbia, sfociata in un atteggiamento intollerabile.

Il padre della ragazza austriaca, avvocato, il giorno seguente l'accaduto, ha immediatamente agito tramite vie legali contro il centro ospedaliero, che ha gestito la situazione nel peggiore dei modi. Questo fatto risveglia comunque tutti quei dubbi che viaggiano quotidianamente nella convivenza tra popoli di cultura e religioni diverse, la cui integrazione si rende sempre più difficoltosa.