Gli ebrei della regione russa del Tatarstan hanno ricevuto una sorpresa amara, quest’oggi. Amara in tutta la sua dolcezza, trattandosi infatti di un cono gelato, al cioccolato fondente e prugna ricoperto di granella di nocciole, denominato "PoorJew”, “Povero Ebreo”. Il dolce, messo in commercio lo scorso mese dalla compagnia Slavitsa, con sede a Nabereznye Chelny, a circa 600 miglia dalla capitale Mosca, è stato confezionato in un incarto dai colori che richiamano la bandiera dello stato di Israele. Oltre al danno la beffa, non c’è che dire.

Le prime reazioni

Il leader della comunità israelita cittadina, Leonid Steinberg, ha etichettato il nome come “fortemente razzista”, chiedendo immediatamente il blocco della vendita sul suolo russo. Il messaggio è stato trasmesso dalla stazione radio Free Europe, trovando fin dal principio l’appoggio dei membri della comunità religiosa sparsi per il paese.

Il commento del direttore della campagna di Slavitsa sui social network descrive il prodotto come una gioia per il palato, arrivando alla (non certo sottile) battuta finale: “Dopo aver provato tutta la sua bontà, vien fuori che non sia poi così povero”. Un ulteriore provocazione, questa, che ha convinto il procuratore municipale del Tatarstan ad aprire un’indagine, per capire se la bandiera israeliana e il nome denigratorio possano essere utilizzati legalmente.

Non si tratta della prima “battuta pesante” offerta dalla ditta di gelati russa. In precedenza, furono mosse aspre critiche a causa della creazione di un gelato completamente al cioccolato intitolato “Obamka”, come omaggio all’elezione di Barack Obama. Ben più allusiva fu anche la carta che lo ricopriva: un ragazzo afroamericano sorridente.

L’indignazione dal web

In attesa dell’inizio del regolare processo, sono state non poche le comunità israeliane online che si sono dimostrate fortemente indignate. La notizia, riportata dalla Cleveland Jewish Community, ha preso piede tra molti utenti della rete, i quali si sono mostrati principalmente indignati per una simile trovata pubblicitaria.

Un’altra parte del web però - principalmente i non appartenenti alla comunità religiosa- alza le spalle con indifferenza, vedendo in una simile beffa uno scherzo innocuo.

Il leader Leonid Steinberg però è intervenuto nuovamente, sottolineando ancora una volta come un simile scherzo sottovaluti la situazione israeliana in tutte le sue sofferenze vissute. Il web è quindi spaccato a metà tra due fuochi. Fuochi che- si spera- verranno domati con l’arrivo di una sentenza del Procuratore.