Da diverso tempo l'Italia risulta esser nel mirino di diverse organizzazioni estremiste legate al terrorismo islamico, Stato Islamico in primis. Su ciò, c'è da dire che sino ad ora la stessa Italia non è mai stata colpita e ciò è stato reso possibile dall'ottimo lavoro svolto dalle forze di sicurezza e d'intelligence nazionali. Tale dato di fatto risulta alquanto notevole, specie se si tiene conto alle negligenze dei servizi segreti nei paesi europei colpiti dal terrorismo islamico, Francia in primis. Detto questo, risulta fondamentale che l'Italia non sottovaluti comunque qualunque tipo di minaccia di stampo terrorista.

L'egiziano legato all'ISIS che diffondeva l'estremismo tra i bambini

Recentemente a foggia è stato arrestato un uomo legato al network dell'estremismo islamico. Come riportato in un articolo pubblicato sul sito web di Repubblica, si tratta del 59enne di origine egiziana Abdel Rahman Mohy Eldin Mostafa Omer. Stando alle indagini, l'uomo risultava essere dirigente di un centro islamico locale e svolgeva attività di propaganda per lo Stato Islamico sia nel web che tra i bambini del suo centro. Inoltre, Omer sosteneva che l'unico modo per ottenere l'entrata in Paradiso era la morte in battaglia ed era sposato con una 79enne italiana.

Quella 'lettera anonima' segnalata dall'ambasciata di Tunisi

L'arresto del 59enne di origine egiziana rappresenta un indubbio successo delle forze armate italiane nella lotta contro il terrorismo di matrice islamista.

Su tal punto, c'è anche da dire che recentemente le minacce e i rischi di attentati terroristici sono drasticamente aumentati e, solo pochi giorni fa, l'ambasciata di Tunisi aveva reso nota l'esistenza di un piano terroristico contro l'Italia. Più specificatamente, la stessa ambasciata della città nordafricana ha segnalato una 'lettera anonima' in cui un simpatizzante tunisino dell'ISIS parla del suo obiettivo di colpire l'Italia a breve.

Stando a quanto riportato dalle cronache nazionali ed internazionali, il sospetto jihadista sarebbe un 41enne di nome Atef Mathlouthi ed avrebbe precedenti per traffico di droga. Al di là dell'attendibilità o meno di quest'ultima minaccia, c'è da dire che il mondo dell'intelligence italiano deve continuare a tenere aperti gli occhi e perseverare nella lotta e nella prevenzione nei confronti dell'estremismo e del terrorismo islamico.