A Bruxelles si sono incontrati Staffan de Mistura e Federica Mogherini, rispettivamente l'inviato delle Nazioni Unite per la Siria e l'alto rappresentante dell'Unione Europea per la politica estera. Il vertice è avvenuto a margine di una conferenza internazionale di due giorni, organizzata per la pace in Siria e per raccogliere nuovi fondi per dare sostegno alla popolazione devastata da una guerra che, ormai, è entrata nel suo ottavo anno.

Secondo i dati in possesso delle due organizzazioni, ad oggi ci sarebbero più di 5 milioni di siriani in fuga nei paesi limitrofi, e ben 13 milioni (tra cui molti bambini) che verserebbero in condizioni precarie, per i quali sarebbe necessario intervenire al più presto con degli aiuti concreti.

In questi giorni, i rappresentanti di ONU e Ue hanno tenuto diversi colloqui per chiedere degli incontri politici atti a porre fine alla lunga guerra in Siria, ricordando come le offensive belliche di Damasco contro le opposizioni non abbiano portato alcun risultato degno di nota.

"Stiamo notando che negli ultimi giorni e settimane, i guadagni militari e territoriali e l'escalation bellica non hanno portato ad una soluzione politica, né ad un cambiamento". Queste, in sintesi, sono state le dichiarazioni di Staffan de Mistura. Invece Federica Mogherini ha anche parlato della necessità di "tornare al processo politico sotto l'egida delle Nazioni Unite per avviare veri e significativi negoziati politici che sono l'unico modo per far uscire dalla crisi il paese".

La conferenza è stata organizzata in seguito agli attacchi al territorio siriano di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, effettuati in risposta al presunto utilizzo di armi chimiche a Douma, di cui è stato ritenuto responsabile il governo di Damasco.

Le stime di ONU e UE

L'ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) ha ricordato che, ad oggi, ha ricevuto 2,3 miliardi di dollari di aiuti umanitari, ben lontani dai 9,1 miliardi necessari per avviare una concreta campagna di sostegno e ricostruzione del Paese.

Questo è quanto riportato da Mark Lowcock (coordinatore delle emergenze per le Nazioni Unite) all'inizio della "Conferenza di Bruxelles sul sostegno del futuro della Siria e della regione". Secondo le stime in possesso dell'ONU, i fondi attualmente disponibili non sarebbero in grado di soddisfare nemmeno i bisogni urgenti, poiché l'emergenza umanitaria si sarebbe ulteriormente intensificata in questi primi mesi del 2018, con circa 700mila sfollati in fuga dalle proprie case.

L'Unicef (Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia) ha affermato che circa 2,8 milioni di bambini siriani sono rimasti senza alcuna istruzione, sottolineando come in alcune zone del paese, recarsi a scuola in alcuni casi sia diventata una "questione di vita o di morte".

In questi anni, tutti i negoziati tenutisi nella sede ONU a Ginevra non sono risultati sufficienti per porre fine alla guerra, mentre Russia, Iran e Turchia si sono incontrate nel corso di un vertice ad Astana, in Kazakistan. Ricordiamo che Russia ed Iran sono i principali alleati di Assad, ritenendo fondamentale la sua presenza per pacificare una volta per tutte il Paese. In realtà, secondo l'Unione Europea il processo di pace deve essere portato avanti proprio con i negoziati di Ginevra che dovranno tenersi alla presenza di tutte le forze politiche coinvolte nel conflitto, compreso il governo di Damasco.

C'è da sottolineare che, durante la conferenza, non sono intervenuti rappresentanti del governo siriano, mentre nel primo giorno non erano presenti nemmeno delegati di Russia, Turchia e Iran. I vari ministri degli esteri approdati a Bruxelles, hanno affermato che quest'incontro dovrebbe essere utile per gettare le basi per una serie di vertici molto più ampi da tenere a Ginevra, al fine di dare il via una volta per tutte ad un efficace processo di pace.