Non ha voluto lavare i piedi ai migranti, in compenso ha ricevuto una 'lavata di testa' direttamente dal suo vescovo. Il giovedì santo appena trascorso è stato segnato da tensioni e polemiche nella parrocchia di San Michele Arcangelo a Manduria, comune in provincia di Taranto. Padre Leonardo responsabile della chiesa con il confratello padre Gabriele, entrambi dell'Ordine dei servi di Maria, non ha voluto lavare i piedi a 12 migranti. Li aveva invitati per il rito padre Gabriele, ma a causa del rifiuto dell'altro religioso non sono stati più fatti venire.

Il fatto però è diventato di pubblico dominio durante la celebrazione. "Vergognosamente stasera il razzismo è salito sull'altare", è stato il repentino commento di un parrocchiano su Facebook che ha fatto scoppiare il caso, rimbalzato sui giornali locali e sui media nazionali nel giorno in cui nel carcere romano di Regina Coeli papa Francesco ha lavato i piedi a 12 detenuti di ogni provenienza e religione: filippini, africani, un moldavo, un colombiano.

Lite durante la messa

C'era tensione tra i due confratelli dell'Ordine dei servi di Maria la sera del giovedì santo: dovevano celebrare la messa serale in una chiesa gremita di fedeli. Ma è stato impossibile nascondere la causa del loro attrito.

E così tra i celebranti la polemica è esplosa. Durante l'omelia, padre Gabriele ha accennato al fatto che la tradizionale 'lavanda dei piedi', la stessa che Gesù fece ai discepoli durante l'ultima cena, simbolo di umiltà e spirito di servizio sacerdotale, non ci sarebbe stata. E i 12 extracomunitari che aveva invitato, ospiti di una casa alloggio locale assistiti dalla Caritas, non sarebbero più venuti.

Padre Leonardo di fronte a circa 300 parrocchiani non si è esentato dal dire che se fossero venuti, non ci sarebbe stato lui.

Imbarazzo nella curia e visita del vescovo

Il clamore dell'episodio è arrivato alle orecchie di monsignor Vincenzo Pisanello, vescovo della diocesi di Oria e Manduria che il giorno del sabato santo prestissimo, alle 7 del mattino era già in chiesa per una 'visita ufficiale' a porte chiuse.

Cosa si siano detti lui, padre Gabriele e padre Leonardo non è dato sapere. Di certo da parte della Curia c'è stato non poco imbarazzo, a cui è seguita un'accorta comunicazione per minimizzare l'accaduto: non un battibecco ma un piccolo diverbio tra padre Gabriele, 74 anni, e il più anziano padre Leonardo, ultraottantenne, sarebbe accaduto per un'incomprensione. Padre Gabriele non avrebbe avvisato il priore dell'arrivo di 12 migranti per il rito del lavaggio dei piedi, non si sarebbero messi d'accordo, e il più anziano avrebbe reagito stizzito con un diniego forse sentendosi scavalcato. La Curia dopo aver sottolineato che gli officianti erano frati e dunque non diocesani, ha impiegato quattro giorni per divulgare la versione soft dei fatti.

Da parte sua, padre Gabriele rammaricato e dispiaciuto ci ha tenuto a far sapere che se avesse immaginato che le cose avrebbero preso questa piega, avrebbe fatto di testa sua e invitato lo stesso i 12 extracomunitari. E dopo la lavanda dei piedi avrebbe offerto a ognuno una bella pizza.

Razzismo sull'altare

Se molti dei parrocchiani all'uscita della messa la sera del giovedì santo hanno manifestato privatamente il 'disgusto' per l'accaduto, c'è chi tra loro ha voluto far sì che l'episodio non passasse sotto silenzio e diventasse pubblico. Un parrocchiano sdegnato ha fatto scoppiare il caso via Facebook bollandolo come episodio di "razzismo sull'altare". Da parte sua, un'altra fedele ha invitato molti a farsi un'esame di coscienza e l'autorità ecclesiastica a prendere provvedimenti. E c'è chi ha commentato che "per fortuna nella chiesa a cominciare dal Santo Padre in molti combattono il razzismo".