Lo scandalo del furto dati dei contatti Facebook da parte dell'agenzia di comunicazione Cambridge Analytica ha suscitato anche la protesta degli altri canali social, tra questi i due colossi Whatsapp e Instagram, sui quali sta girando l'iniziativa di sospendere l'uso delle chat e della pubblicazione foto per 24 ore, proprio oggi, 11 aprile, in segno di protesta contro il social network di Zuckerberg.

WhatsApp, oggi si ferma, ma in che senso?

Le due giornate di inattività per WhatsApp e Instagram dovrebbero partire proprio nel pomeriggio di oggi. Ma il blocco sarà a discrezione degli utenti e non obbligatorio, quindi WhtasApp non chiuderà.

In molti hanno comunque aderito all’iniziativa anche se i “protestanti” sono essenzialmente americani e molto pochi sono gli aderenti europei. Non c’è stato, comunque, un comunicato ufficiale dei due social al riguardo ma semplicemente un passa parola proprio via social. In teoria i due network dovrebbero fermarsi per l’intera giornata odierna, ma in pratica saranno solo gli utenti a dover decidere se aderire o meno all’iniziativa.

La richiesta di WhatsApp: 'Lasciate Facebook'

La richiesta che gira su WhatsApp, invitando a non scrivere in chat per 24 ore come segnale di dissenso contro Facebook, lascia alquanto perplessi. Sarebbe stato, infatti, più logico aver chiesto di non accedere alla piattaforma di Zuckerberg per l’intera giornata visto che l’iniziativa è appunto contro il colosso social e l’utilizzo improprio che questo ha fatto per influenzare i propri utenti anche riguardo le ultime elezioni politiche, favorendo l'ascesa di Trump.

Ma probabilmente un vero e proprio segnale di protesta per destare effettivamente preoccupazioni nei suoi utilizzatori, sarebbe stato quello di chiudere effettivamente la chat per le 24 ore previste così da fare un vero e proprio sciopero dimostrativo.

Questa soluzione sarebbe stata sicuramente più efficace perché gli utenti l’avrebbero vista come una sorta di minaccia: “O lasci Facebook o ti chiudiamo Whatsapp” .

Sicuramente la cosa avrebbe sensibilizzato maggiormente l’opinione pubblica rispetto alla paventata ipotesi di uno sciopero facoltativo. In fondo una richiesta del genere era già stata avanzata dal fondatore di WhatsApp che subito dopo lo scandalo di Cambridge Analytica aveva chiesto a tutti di abbandonare Facebook. Una richiesta che però non ha visto grossi risultati visto che i numeri non supportano questo abbandono di massa.